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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Happy Casa conquista punti e simpatia. Si vola al terzo posto in classifica

Contro la Germani Brescia il roster di coach Vitucci porta a casa la quarta vittoria consecutiva. La New Basket ora è in compagnia delle grandi del campionato

BRINDISI - La partita si chiude con Adrian Banks che al centro del campo indica in alto la mano aperta con quattro dita. E’ la quarta vittoria consecutiva ottenuta dall’Happy Casa Brindisi, quella conquistata contro Brescia, che raggiunge in classifica quota 10 punti in compagnia di Cremona, e si piazza immediatamente alle spalle di Venezia ed Avellino, vale a dire le squadre candidate a lottare per la conquista dello scudetto.

Una difesa super

La squadra costruita da coach Vitucci fa sognare la tifoseria brindisina per la solidità difensiva, per il carattere e la determinazione con cui gioca contro avversari di migliore qualità tecnica e con più profondità di soluzioni, che non si arrende davanti a nessuna difficoltà, piace anche quando non gioca una gran partita, come quella disputata contro Brescia, perché non si risparmia e non si arrende mai. Tutte caratteristiche che hanno conquistato la tifoseria e che consente ora a coach Vitucci di schierare una formazione in grado di difendersi con accanimento e grande intensità, tanto da limitare a magri bottini tutti gli attacchi finora incontrati e tenere a 65 punti anche Brescia con i suoi fuoriclasse e la sua panchina profonda. 

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Questa volta Happy Casa Brindisi si è trovata spesso a rincorrere il risultato ed in grande difficoltà soprattutto nel primo quarto, quando le percentuali al tiro sono state di gran lunga modeste rispetto a ciò che riescono a fare solitamente Clark, Banks e gli altri, per poi riprendere nei due tempi centrali che sono stati decisivi per il risultato finale.

Rush e Chappell sul podio

La squadra ha preso quota quando sono saliti in cattedra due giocatori-squadra di fondamentale importanza per coach Vitucci, che hanno ribaltato l’inerzia della partita con prestazioni eccellenti, vale a dire Erik Rush (13 punti in 22 minuti con 2/2 da due punti e 3/5 da 3 punti) e del “miracolato” Jeremy Chappell (14 punti in 26 minuti, con ½ da 2 punti e 4/4 da 3 punti!), hanno dato consistenza e compattezza alla squadra, sopperendo in attacco  alla serata non felice degli addetti ai lavori (Adrian Banks da 1/6 al tiro da 3 punti. Non è più il Banks di una volta!), ed hanno facilitato il compito a Wes Clark  di impostare il gioco e servire ben 8 assist, oltreché a mettere a segno il consueto bottino di punti (10 punti con 3/7 da 2 punti e 0/3 da 3 punti!) e curare la regia, alternandosi con Ricky Moraschini. 

La “perfetta incompiuta”

Ma Happy Casa, riconosciuta ormai come squadra rivelazione del campionato, anche contro Brescia ha confermato i suoi limiti nella difficoltà di inserimento dei pivot nei giochi di squadra. Tony Gaffney ha chiuso i 29 minuti di gioco con 6 punti realizzati e 2 rimbalzi catturati, mentre Jacub Wojciechowski in 10 minuti di presenza in campo ha realizzato 4 punti senza riuscire a prendere un solo rimbalzo, costringendo il resto della squadra a sottoporsi ad un peso eccessivo nella lotta sotto i tabelloni, dove il solo Brown, pur protagonista di un eccellente avvio di campionato, non può evidentemente bastare a contenere i pari ruolo, ma di stazza ed altezza superiore.

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Così questa super-squadra costruita sul carattere sulla grinta e sulla solidità del gruppo rischia di restare una “perfetta incompiuta” se i due pivot non riusciranno ad integrarsi e dare un contributo decisamente superiore a quello attuale, ed inoltre, a lungo andare, potrebbe essere anche condizionata dal super lavoro a cui si sottopongono le “guardie” per assicurare anche i rimbalzi oltre ai punti e la gestione del gioco.

Il miracolo Chappell 

E’ stato il migliore in campo con 17 di valutazione finale ma per Jeremy Chappell il pre partita contro Brescia è stato abbastanza travagliato e fino a qualche ora prima della palla in due il suo impiego è stato fortemente in dubbio. In conferenza stampa coach Vitucci ha ringraziato lo staff medico della società per aver consentito l’utilizzo del giocatore. 

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“Tutto lo staff è stato allertato fino a poche ore prima della partita -ha detto il dottor Dino Furioso, responsabile sanitario – Ho chiesto anche l’intervento del dottore Giuseppe Palaia, con il quale continua uno stretto rapporto di amicizia e di collaborazione, sempre disponibile e vicino alla società brindisina, ed abbiamo messo a punto una terapia perfettamente riuscita, che ha restituito al giocatore la giusta articolazione del ginocchio. Il resto lo ha fatto il giocatore. Chappell è stato straordinario nel volersi sacrificare ed è sceso in campo, disputando una partita eccellente. In tutta la mia lunga esperienza con squadre di calcio e di basket non ho mai visto un giocatore pronto a sacrificarsi per essere di aiuto ai compagni, perché soprattutto i giocatori americani spesso rinunciano se non sono in perfette condizioni fisiche”

Brindisi e il caso Cantù

Non si conosceva solo la data in cui sarebbe accaduto. Ma tutti sapevano tutto da oltre 3 anni e solo Fip e Lega sembrava fossero all’oscuro della condizione gestionale della Pallacanestro Cantù, e sono rimasti inoperosi in attesa della data del crack finanziario che prima o poi sarebbe arrivata. E la data è arrivata lo scorso mese in coincidenza della dichiarazione di fallimento del colosso metallurgico Red October di proprietà di Dimitry Gerasimenko, società che sponsorizza la Pallacanestro Cantù basket, a cui ha fatto seguito il comunicato ufficiale dello stesso “patron” che dichiarava di mettere sul mercato la sua partecipazione azionaria a costo zero. 

I problemi della società canturina cominciarono ad evidenziarsi già tre anni fa quando l’imprenditrice Anna Cremascoli cedette il 65% delle sue quote a Dimitry Geramisenko, imprenditore russo di origine ucraine presentato con gli onori della cronaca come “il re dell’acciaio”. Ora che il governo russo ha fermato l’attività delle acciaierie ed ha bloccato tutti i conti intestati a Geramisenko, Lega e Fip sono preoccupati perché la squadra rischia lo scioglimento e si teme di finire il campionato a 15 squadre, con danni, conseguenze ed effetti facilmente comprensibili anche sulla classifica, in cui sarebbe coinvolta direttamente anche Happy Casa Brindisi che dovrebbe rinunciare ai due punti conquistati sul campo proprio contro Cantù il 4 novembre scorso.


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