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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I giganti del basket? Sono i "piccoli" dell'Enel

BRINDISI - I “giganti del basket”? Coach Piero Bucchi non ci crede più e per superare una fase critica della partita e per battere Caserta ha schierato senza indugi l’Enel Brindisi con una formazione a dimensione ridotta, composta dal così chiamato “quintetto di piccoli”.

BRINDISI - I “giganti del basket”? Coach Piero Bucchi non ci crede più e per superare una fase critica della partita e per battere Caserta ha schierato senza indugi l’Enel Brindisi con una formazione a dimensione ridotta, composta dal così chiamato “quintetto di piccoli”. I “mignon del basket” corrono, saltano, difendono e realizzano più e meglio dei “giganti” e trasformano una partita che si stava mettendo proprio male, con un meno -8 (34-42) da recuperare ed un trend negativo da troncare ed invertire, in uno straordinario crescendo che ha portato alla vittoria contro la pretenziosa formazione di Caserta(64-53 finale).

La partita dell’Enel Brindisi è tutta in quel fantastico quarto/quarto che ha fatto registrare un risultato di 24 a 6, decisivo per la vittoria numero 16 e per la riconferma dell’esclusivo secondo posto in classifica alle spalle di EA7 Milano. Nei numeri si capisce bene cosa sono riusciti a fare in 10 minuti i “piccoli giganti del basket” brindisino. James 3 punti e tanta difesa, Dyson 7 (2/2 da due punti ed 1/1 da 3), Lewis 5 punti (2/3da 2 ed 1 tiro libero), Zerini 2 punti, 4 rimbalzi ed una stoppata, Campbell 7 punti (2/4 da 2 e 1/2 da 3 e 4 rimbalzi), per un totale di 24 punti realizzati (parziale di 20 a 0!), contro i soli 6 punti messi a segno da Caserta (3 Vitali,1 Michelori e 2 Easley), frutto di una difesa aggressiva e asfissiante che non ha concesso spazio ai giocatori di coach Molin.

Va dato merito a coach Bucchi di aver avuto il coraggio e l’abilità di intuire il momento opportuno per chiamare time-out decisivi in due momenti molto delicati della partita e di aver saputo invertire tempestivamente la tendenza della gara, schierando un quintetto basso, che si è dimostrato capace di dare la giusta accelerazione in attacco e di giocare con grande intensità difensiva. Un coach Bucchi da 100 (tante sono le partite sulla panchina dell’Enel Brindisi!) e lode meritato sul campo in materia di basket, ma anche un coach Bucchi da rivedere all’”esame di comunicazione”.

C’era aria di festa dentro e fuori il PalaPentassuglia con ancora negli occhi il superlativo finale di partita, la standing-ovation riservata ad Andrea Zerini, i virtuosismi di Dyson,la contentezza di quel secondo posto in classifica, la pressoché certezza matematica dell’accesso ai play off, e con in testa il ritornello “sono brindisino e me ne vanto” dei giovanissimi rapper “SouthLink”, Valerio Pagano e Andrea Rizzo, tanti motivi validi, cioè, per comunicare ed amplificare la giusta soddisfazione di società, squadra, staff tecnico e medico, e dei tifosi per il campionato più straordinario della storia del basket brindisino.

Ed invece la conferenza stampa del coach a fine partita si è incentrata su tutti i dettagli degli acciacchi di molti giocatori, quasi un bollettino medico di guerra,delle difficoltà di svolgere gli allenamenti a ranghi completi e ancora delle pessimistiche previsioni di questa settimana che precede la trasferta di Cantù (si giocherà domenica prossima alle ore 20,30 con diretta tv su Rai-Sport 1). Giuste preoccupazioni ,insomma, ma che si potevano esporre in altri modi ed in momenti diversi.

“Lacrime di coach”, in fin dei conti, che fanno meditare a quali traguardi potrebbe aspirare la squadra se potesse disporre di tutti i giocatori in perfette condizioni fisiche e di forma e se solo si potesse allenare regolarmente. E visto che l’Enel Brindisi così malconcia è seconda in classifica, di più e di meglio, allora, potrebbe solo sognare lo scudetto? (Le foto sono di Vito Massagli)

 

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