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Il caso del logo lo risolve Mennitti: blitz degli operai, e simbolo della città a centrocampo

BRINDISI – Il caso del logo della Città di Brindisi sul parquet del palasport comunale è stato risolto stamani, e nel modo deciso che caratterizza talvolta Domenico Mennitti. Soprattutto quando il sindaco ritiene che certi limiti siano stati superati. L’epilogo lo lasciamo raccontare alla stessa New Basket Brindisi, o meglio al comunicato che ha diffuso oggi: Va precisato, inoltre, che la società ha comunicato ufficialmente al Comune di Brindisi di aver individuato soluzioni alternative che avrebbero assicurato altrettanta – se non superiore - visibilità all’Ente e proprio questo avrebbe rappresentato il contenuto di un colloquio già fissato per oggi tra i vertici della New Basket Brindisi ed il Sindaco Mennitti. Stamani, invece, a prim’ora, una squadra di operai ha impresso nella lunetta di centrocampo il logo del Comune considerando in tal modo, di fatto, conclusa qualsiasi ipotesi di mediazione“.

BRINDISI – Il caso del logo della Città di Brindisi sul parquet del palasport comunale è stato risolto stamani, e nel modo deciso che caratterizza talvolta Domenico Mennitti. Soprattutto quando il sindaco ritiene che certi limiti siano stati superati. L’epilogo lo lasciamo raccontare alla stessa New Basket Brindisi, o meglio al comunicato che ha diffuso oggi: "Va precisato, inoltre, che la società ha comunicato ufficialmente al Comune di Brindisi di aver individuato soluzioni alternative che avrebbero assicurato altrettanta – se non superiore - visibilità all’Ente e proprio questo avrebbe rappresentato il contenuto di un colloquio già fissato per oggi tra i vertici della New Basket Brindisi ed il Sindaco Mennitti. Stamani, invece, a prim’ora, una squadra di operai ha impresso nella lunetta di centrocampo il logo del Comune considerando in tal modo, di fatto, conclusa qualsiasi ipotesi di mediazione“.

E adesso Brindisi si dividerà – ovviamente chi ha tempo e voglia di discutere della cosa – tra partito del sindaco e partito della New Basket. Ma una cosa va detta preliminarmente: se parliamo di palasport, il Comune è in casa propria, e al di là di ogni errore commesso inizialmente da entrambe le parti (ritardo nella richiesta da quella pubblica, sottovalutazione del problema da quella privata) questo è un fatto che nessuno può dimenticare. Non si sa bene cosa abbia spinto l’amministrazione civica al blitz avvenuto stamani. Forse, ipotizza qualcuno, un passaggio della nota di risposta inviata dalla New Basket il 15 ottobre a fronte della domanda avanzata dal Comune il 25 novembre, di apposizione del logo di Brindisi a centrocampo.

Cosa c’è scritto in quel passaggio? Esattamente questo: “Nel medesimo spazio sarà possibile, quindi, collocare il vostro logo per il quale la proprietà è disponibile, come gli anni scorsi, a collocarlo gratuitamente”. Obiettivamente, ad un forestiero verrebbe il dubbio su chi sia il padrone del PalaPentassuglia. Si parla di una sistemazione a fondo campo, trovata solo perchè una  delle società che aveva acquistato lo spazio pubblicitario si è dichiarata disponibile a rinunciarvi. A Brindisi c’è gente che avrebbe pagato chissà cosa per assistere alla lettura di questo fax da parte del sindaco. Il quale ha passato un’estate di fuoco tra polemiche di ogni genere per garantire alla squadra di basket di poter giocare a Brindisi le partite casalinghe, oltre che affrontare un altro percorso di guerra per la faccenda della cambio societario nel calcio. Il commando di operai inviato stamani era il minimo che potesse accadere.

Naturalmente adesso i problemi si spostano tutti sul settore marketing della New Basket Brindisi, che aveva piazzato tutti gli spazi disponibili del parquet anche a “società di caratura internazionale”. Il comunicato odierno della società non nasconde queste preoccupazioni, anzi ne fa una ragione di doglianza.  “La società New Basket Brindisi prende atto con rammarico di quanto sta accadendo in riferimento ai rapporti con l’Amministrazione Comunale. Al settimo anno di attività ci è stato comunicato, peraltro soltanto a fine settembre, che l’Ente locale brindisino aveva intenzione di apporre sul parquet di gioco, nella lunetta centrale, il logo della città. Fino ad oggi, infatti, tale superficie è stata totalmente disponibile e quindi impiegata dalla società per collocare un adeguato spazio pubblicitario”.

“Proprio quest’anno, nonostante – prosegue la nota -  le chiare e documentate necessità di carattere economico determinate dal dover affrontare il massimo campionato nazionale, il Comune di Brindisi ha stabilito di privare la New Basket Brindisi di un cospicuo  e irrinunciabile introito. Il tutto, peraltro, dopo mesi rispetto a quando l’accordo commerciale con una importante azienda era stato definito in ogni dettaglio. Non è pensabile, infatti, che si possa immaginare che la gestione di un sodalizio militante in serie A/1 possa avvenire senza una adeguata programmazione tecnica ed economica attraverso cui sono stati ottenuti i prestigiosi risultati che sono sotto gli occhi di tutti e che non possono non rappresentare un motivo di vanto per l’intera città”.

E ancora: “Va precisato, inoltre, che la società ha comunicato ufficialmente al Comune di Brindisi di aver individuato soluzioni alternative che avrebbero assicurato altrettanta – se non superiore - visibilità all’Ente e proprio questo avrebbe rappresentato il contenuto di un colloquio già fissato per oggi tra i vertici della New Basket Brindisi ed il Sindaco Mennitti. Stamani, invece, a prim’ora, una squadra di operai ha impresso nella lunetta di centrocampo il logo del Comune considerando in tal modo, di fatto, conclusa qualsiasi ipotesi di mediazione” (ma questo lo avevamo già riferito in principio).

“La New Basket Brindisi, pertanto, si vede costretta a disdire il contratto commerciale con tale azienda – conclude la nota della società presieduta da Antonio Corlianò - e quindi a rinunciare alla relativa somma”. Poi c’è un  passaggio che certo non renderà meno tesi i rapporti: “Spiace constatare che non ci sia ancora piena consapevolezza dei sacrifici che comporta la presenza in un campionato di tale prestigio, con ritorni di immagine che inevitabilmente si ripercuotono positivamente sulla città, e spiace ancor di più aver preso atto che non vi è stata alcuna volontà di individuare una soluzione per far fronte al problema, evitando un danno economico alla società e soprattutto la interruzione di un importante rapporto commerciale in una fase in cui la crisi economica rende estremamente difficoltoso reperire sponsorizzazioni”. E i soldi spesi dal Comune per adeguare il palazzetto, che sono?

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