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Enel Basket si conferma protagonista tra sgridate di Bucchi e inno nazionale

Il verdetto di Avellino non ammette dubbi. L'Enel Brindisi è squadra che si è conquistata sul campo un ruolo di assoluta protagonista di questo campionato. Vincere ad Avellino (78-80) è da squadra di carattere e di personalità, di formazione che ha acquisito la consapevolezza di poter svolgere un ruolo da "grande

BRINDISI - Il verdetto di Avellino non ammette dubbi. L’Enel Brindisi è squadra che si è conquistata sul campo un ruolo di assoluta protagonista di questo campionato. Vincere ad Avellino (78-80) è da squadra di carattere e di personalità, di formazione che ha acquisito la consapevolezza di poter svolgere un ruolo da “grande”, che potrà far valere le proprie potenzialità fino al termine del campionato, puntando ad obiettivi che potrebbero andare anche al di là di quelli programmati dalla stessa società.

E la squadra di coach Bucchi ha vinto una partita molto difficile che rappresentava una dura prova di conferma delle proprie capacità e, in particolare, che la precedente vittoria contro Acea Roma non era sicuramente dovuta solo alla scarsa consistenza della squadra di coach Delmonte. L’Enel Brindisi ad Avellino ha superato brillantemente la prova di maturità avendo dovuto affrontare con successo una serie di ostacoli di natura tecnica ed ambientale che l’hanno maggiormente compattata.

Ha cominciato James Mays a soffrire più del dovuto il “gigante” Anosike, in un scontro perso inizialmente, affrontato quasi con timore reverenziale, rinunciando a lottare. Mays si è presentato subito in edizione-natalizia, come in “tu scendi dalle stelle”, in ammirazione di Anosike. Coach Bucchi non ha perso tempo ed ha immediatamente mandato in campo Eric Michael che lo ha ripagato con 9 rimbalzi e 8 punti in 13 minuti. Ma l’allenatore brindisino aveva bisogno soprattutto del miglior Mays.

Bucchi-2Ed allora ecco l’utile “piazzata” che ha scosso Mays. In primo piano, in diretta tv su RaiSport 1,coach Bucchi ha attaccato con un feroce faccia a faccia il suo pivot, con una energica chiassata che ha avuto l’effetto positivo di risvegliare e stimolare Mays e farlo diventare protagonista nella seconda parte della partita (….naturalmente Mays era seduto in panchina ed il coach in piedi, così giusto per garantire il formato diretto del “faccia a faccia”!).

Ma coach Bucchi si è trovato subito di fronte ad un altro intralcio di nome Mattioli, arbitro della partita con Mazzoni e Borgioni. Un protagonista inatteso e determinato ad applicare un metro arbitrale a senso unico, in direzione Avellino. Coach Bucchi, dopo essersi dannato l’anima e preso una prima ammonizione verbale, ha voluto ricorrere al… fallo-tattico, per richiamare l’attenzione dell’arbitro e cercare di cambiarne l’atteggiamento, facendosi fischiare un “tecnico” che purtroppo ha portato il risultato da -3 a -7.

Le palle perse (4 da Pullen) ed i facili contropiedi falliti banalmente, la vuota prestazioni di Denmon prima del suo straordinario impatto vincente sulla partita e sul risultato finale (devastante il suo 3/3 quando l’incontro sembrava chiuso in favore di Avellino!), il – 9 punti a 4 minuti dalla fine della partita, il fantastico ultimo minuto di rara intensità di Delroy James (stoppata data, rimbalzo difensivo, fallo subito, 2/2 dalla lunetta e ultimo pallone nelle sue mani, per fissare il 77-80 conclusivo), la ritrovata efficienza di Mays, spiegano che l’Enel Brindisi ha la sua straordinaria forza nel gruppo e nella capacità dei suoi giocatori di  mettere in campo, anche contro avversari difficili e su campi impossibili, come Avellino, il carattere, la grinta e la volontà con il piglio della matura squadra di rango.

La qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia, un posto al sole nei play off con tutte le “grandi” del campionato”, quattro partite consecutive di campionato vinte, l’accesso ai “Last 16” nell’EuroChallenge attestano la crescita e la maturità complessiva dell’Enel Brindisi. Ed ora la soddisfazione che vale già una vittoria per la società, per i tifosi e per la squadra, di entrare dalla porta principale del Forum di Assago, lunedì 5 gennaio (inizio ore 20 con diretta RaiSport 1) per giocare con pari dignità, contro EA7 Armani Milano, consapevoli dei propri mezzi e di avere tutto da guadagnare da questa partita.

Tifosi Enel Basket Brindisi 2-2SMS (Short  Message Service) per Nando Marino, presidente Lega basket.  Le autorità di Pechino hanno categoricamente vietato di cantare l’inno nazionale in situazioni non sufficientemente patriottiche. I “saggi” del governo cinese hanno anche stabilito che per cantare l’inno (“La  marcia dei volontari”) bisognerà mantenere un certo decoro, stare diritti, fermi, e cantare con energia e rispetto, e solo nei momenti più solenni.

Ora, dall’alto della sua carica, signor presidente Marino, ci può far spiegare dal signor Petrucci, perché cantare l’inno nazionale Fratelli d’Italia prima di una partita di basket che nulla ha di “patriottico”, alla presenza in campo di venti giocatori stranieri che non capiranno mai “dov’è la vittoria “ e che “siam pronti alla morte”?

Grazie, signor presidente. Anche a nome di Goffredo Mameli e del compositore dello spartito musicale, tale Michele Novaro, un perfetto sconosciuto a cui è andato il privilegio ed il coraggio di aver scritto la partitura dell’Inno, in una Nazione in cui sono nati Verdi, Puccini, Donizetti, Leoncavallo, Rossini, Mascagni, Bellini, Leo e tanti altri autori, invece, molto noti in tutto il mondo per la loro straordinaria genialità musicale.

LE FOTO SONO DI VITO MASSAGLI

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