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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La New Basket stufa di pagare multe per gli spettatori, e ammonisce

Prese le distanze dagli episodi di domenica, si annunciano indagini e segnalazioni a carico dei responsabili

BRINDISI - Le "vendette" consumate dai tifosi non sono giustificate nè giustificabili, tanto meno dalla giustizia sportiva, che ha nuovamente sanzionato la Happy Casa Brindisi per i fatti avvenuti nell'incontro al PalaPentassuglia contro The Flexx Pistoia. E la New Basket Brindisi prende le distanze dagli autori della performance contro l'ex Yakhouba Diawara, in chiave di rivalsa per l'atteggiamento del giocatore francese nei confronti della tifoseria brindisina nella partita di Caserta. perchè, alla fine, paga sempre la società.

"La Happy Casa Brindisi condanna e prende le distanze da qualsiasi atto e/o comportamento non consono ai valori etici, morali e sportivi commesso in occasione dell'ultimo match di campionato disputato contro la The Flexx Pistoia", dice una nota diramata stamani dalla New Basket Brindisi. "La società non lesinerà accertamenti e operazioni valide all'individuazione e segnalazione alle autorità competenti di tali soggetti utilizzando l'impianto di videosorveglianza attivo al palasport. La salvaguardia della passione, correttezza e lealtà sportiva della tifoseria e di una città intera non sarà messa a repentaglio da scellerati gesti di isolati individui".

Messaggio abbastanza chiaro. Alla New Basket Brindisi infatti  è stata inflitta dal giudice sportivo un'altra ammenda da 2400 euro “per esposizione di cartelli offensivi prima dell'inizio della gara (contro Pistoia, ndr), per offese collettive frequenti, per lancio di acqua, colpendo; tutti comportamenti del pubblico ospitante nei confronti di un tesserato avversario ben individuato”. Yakhouba Diawara, nella partita contro Pistoia, è stato sommerso di fischi ogni volta che ha afferrato la palla. Inoltre gli era stato dedicato uno striscione con la scritta: “Who is Kooba’s Father (Chi è il padre di Kooba?)”. Intorno, tanti cartelli in risposta alla domanda ironica contenuta dallo striscione, con la scritta “me”.

A causa di ciò, il giudice sportivo ha nuovamente punito la società, che aveva già subito la squalifica del campo per una giornata, sanzione poi sostituita con maxi ammenda da 12 mila euro comminata a seguito del match contro Cantù. 

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