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Memorabile "lezione d'italiano" ad un'Enel Basket imbambolata dalla zona

E' stato il trionfo del "made in Italy", una vittoria schiacciante ed esaltante della formazione di Reggio Emilia sull'Enel Brindisi (56-79), con la prestazione straordinaria di una squadra composta da molti giovani italiani, alcuni del proprio vivaio, che ha confermato come si possa costruire una grande squadra senza ricorrere esclusivamente a giocatori stranieri, in particolare americani

BRINDISI - E’ stato il trionfo del “made in Italy”, una vittoria schiacciante ed esaltante della formazione di Reggio Emilia sull’Enel Brindisi (56-79), con la prestazione straordinaria di una squadra composta da molti giovani italiani, alcuni del proprio vivaio, che ha confermato come si possa costruire una grande squadra senza ricorrere esclusivamente a giocatori stranieri, in particolare americani. E’ stata una vera e propria “lezione d’Italiano” del coach Menetti e del suo team e della società emiliana, verso molti altri club che si affannano in giro per il mondo per assicurarsi le prestazioni di giocatori stranieri di modesto valore.

Demonte Harper nel fortino del Grissinbon-001-2Al via della partita son stati schierati in campo due quintetti, quello brindisino degli “all blacks” e quello emiliano degli “all whites”, ed appena il tempo della palla in due che si è subito pronosticato il probabile tracollo della squadra di coach Bucchi. La squadra di Reggio Emilia ha giocato una partita perfetta in difesa ed in attacco, mostrando un gioco brillante e concreto, dominando in campo e chiudendo il primo quarto con un significativo 9-26. Di fronte, l’Enel Brindisi, mai apparsa così rinunciataria, abulica e senza alcuna capacità reattiva nei suoi uomini chiave, da Pullen a Mays, da Denmon, Turner fino ad arrivare al giocatore-simbolo del carattere della squadra che notoriamente è Delroy James, reduce da un attacco influenzale (In foto, Harper nel fortino del Grissinbon).  

E così coach Bucchi, all’inizio del secondo quarto ha deciso un schema originale ed inusuale nel basket: “cinque dentro- cinque fuori”. Ha richiamato in panchina il quintetto-base che aveva iniziato la partita in modo disastroso ed ha messo in campo tutte le seconde linee. Con Cournooh, Harper, Bulleri, Eric e Zerini l’Enel Brindisi ha operato una rimonta inaspettata piazzando un micidiale 11-0 e riapprendo la partita su 20-28 e due possessi a disposizione. Poi un cambio a sorpresa, fuori Eric che aveva ben giocato, e dentro un irriconoscibile James, e subito dopo la prevista decisione di coach Menetti che ha disposto a “zona” i suoi ragazzi.

Cournooh nella difesa emiliana-001-2Ed è calato il buio sulla squadra brindisina. L’incubo-zona si è tramutato in uno spaventoso break di 15-0 in poco meno di 4 minuti di gioco con la squadra brindisina in totale stato di depressione, annichilita ed incapace di qualsiasi reazione, dando un preciso segnale che la partita poteva ritenersi definitivamente chiusa. Si ha difficoltà a rassegnarsi a quella che è ormai ritenuta una incapacità congenita dell’Enel Brindisi ad attaccare qualsiasi tipo di zona venga attuata e se anche gli esterni tirano con percentuali mortificanti e non riescono a trovare varchi nella difesa avversaria, almeno in questo campionato si poteva sperare di risolvere il dilemma con l’alternativa dei servizi adeguati ai pivot (Nella foto, un tentativo di Cournooh).

Ed invece, sia Eric (13’ in campo) sia Mays (20’) sono rimasti in panchina per lungo tempo e spesso anche insieme, per precisa scelta di coach Bucchi. L’atteggiamento quasi rinunciatario della squadra in campo contro Reggio Emilia ha sconcertato il presidente Marino, che a fine partita ha voluto chiedere scusa ai tifosi , ma anche coach Bucchi che si è riservato di fare le dovute valutazioni prima di spiegare il crollo della sua squadra. L’allenatore brindisino avrà sicuramente la necessità di un duro faccia a faccia con lo “spogliatoio” per ben capire le motivazioni dell’atteggiamento assunto avuto dalla squadra, l’involuzione di forma di Mays, le condizioni fisiche di James,  il ruolo che deve aver Pullen, la collocazione di Denmon e Turner.

Bucchi e la panchina dell'Enel-001-2-2Ma coach Bucchi, non essendo esente da errori, dovrà anche ben decifrare le sue stesse decisioni prese durante la partita che, risultato alla mano, sono state evidentemente sbagliate, a cominciare dalla preparazione alla partita. La sconfitta con Reggio Emilia ha segnato anche il pubblico che non ha risparmiato fischi alla squadra per l’atteggiamento rinunciatario, lasciando le gradinate del PalaPentassuglia, con largo anticipo. Sono gli stessi tifosi che spesso hanno applaudito la propria squadra quando perso in casa ma dopo aver speso tutte le proprie energie, e che non hanno potuto giustamente accettare e giustificare l’atteggiamento passivo e indolente dei giocatori nella partita contro Reggio Emilia (Nella foto, Bucchi e la panchina dell'Enel).

Il riscatto della squadra è atteso per domani. Alle ore 20,45 arrivano al PalaPentassuglia i kazaki della BC Astana, una delle formazioni più forti del continente asiatico, per disputare la prima partita del girone “Last Sixteen” di EuroChallenge. L’Enel Brindisi dovrà dimostrare che la prestazione fornita contro Reggio Emila è stato solo un episodio da rimuovere in fretta, ritornando a giocare con la consueta determinazione, grinta e volontà per cui è stata considerata fra le migliori formazioni del campionato, oppure che la squadra si trova in un momento di appannamento di forma fisica e mentale che dovrà superare con l’impegno di tutti.

Sms ( Short Message Service) per coach Bucchi, Michelutti e Sist. Per dovere d’informazione vi ricordiamo che è in arrivo il girone di ritorno e che sarebbe opportuno evitare le rovinose cadute a catena dei precedenti campionati: 12 sconfitte su 15 partite nel 2012-2013 e 8 sconfitte nel 2013-2014!

LE FOTO SONO DI VITO MASSAGLI

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