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Sabato, 20 Aprile 2024
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Malgrado l'impegno, il Brindisi-baby cade a Trapani: 4 a 0

BRINDISI - Con il Trapani, per il Brindisi 1912 si parla di calcio giocato ed in tali occasioni i ragazzi brindisini dimenticano la grave crisi societaria e sul rettangolo di gioco danno tutto se stessi. Questo virtuoso comportamento lo stanno evidenziando da quando, due mesi fa, la squadra completamente “rifondata” da mister Rastelli, ha visto l’uscita di demotivati “senatori” e l’ingresso di motivatissimi giovani che, sempre a zero euro, sono contenti di farsi notare da quanti sono inseriti, a pieno titolo, nel complicato mondo del calcio.

BRINDISI - Con il Trapani, per il Brindisi 1912 si parla di calcio giocato ed in tali occasioni i ragazzi brindisini dimenticano la grave crisi societaria e sul rettangolo di gioco danno tutto se stessi. Questo virtuoso comportamento lo stanno evidenziando da quando, due mesi fa, la squadra completamente “rifondata” da mister Rastelli, ha visto l’uscita di demotivati “senatori” e l’ingresso di motivatissimi giovani che, sempre a zero euro, sono contenti di farsi notare da quanti sono inseriti, a pieno titolo, nel complicato mondo del calcio.

In terra siciliana, il bravo e coerente allenatore Rastelli conferma la fiducia, salvo qualche prevista modifica, allo stesso “undici” che finora sta sorprendendo, facendo bene. Nello stadio “Provinciale” di Trapani è il signor Belletti della sezione di Trento a fischiare l’inizio delle ostilità tra pugliesi e siciliani. Malgrado l'impegno, i biancoazzurri nuklla hanno potuto contro la supremazia della squadra di casa, che archiviato la pratica con un 4 a 0.

La cronaca della partita, nel primo tempo, si dipana con una prima azione promossa dal Brindisi che, già al 3’, si fa avanti, ma con un nulla di fatto.

Il Trapani si organizza e cerca di buttarsi all’arrembaggio, ma il muro della difesa brindisina argina bene. Gran diagonale, al 16’,  del granata Perrone che mette i brividi ai brindisini; gli adriatici rispondono subito con Matarazzo che, appena due minuti dopo, con una sgroppata sulla fascia sinistra, impegna il portiere Castelli.

Almeno per la prima mezz’ora, quando i ragazzi brindisini accelerano è impressionante notare quanto facilmente penetrino nell’area trapanese, portando scompiglio e preoccupazione tra i siciliani. Tutto il lavoro e le buone intenzioni bianco-azzurre vengono tuttavia vanificate al 28’, quando Perrone tutto solo s’invola verso l’area ospite, violando la rete di Prisco.  Trapani uno, Brindisi zero.

Il raddoppio del Trapani avviene al 41’ con un calcio di punizione realizzato dallo specialista Barraco che, prima del riposo, sembra mettere al sicuro il risultato sul due a zero. Al 3’ della ripresa, su angolo di Maiorino, Matarazzo con un tiro del tutto velleitario manda fuori; su conseguente  azione di contropiede, ancora Perrone fora la rete dell’estremo brindisino Prisco, per il tre a zero a favore dei trapanasi.

Nell’intento di non far dilagare i giocatori locali, Massimo Rastelli ricorre alla panchina, cercando di sfruttare la freschezza di Scarcella e Caputo, ma il risultato, già abbondantemente segnato, cambia ancora per una facile realizzazione di Madonna che porta a quattro le reti messe a segno dai siciliani. E sul punteggio acquisito di quattro a zero per i giocatori di casa, l’arbitro Belletti pone fine alla competizione.

I giovani brindisini, nonostante tutto, hanno cercato di rendere difficile la vita agli avversari; questa volta non ci sono riusciti, anche perché il Trapani occupa la seconda piazza in classifica generale e la differenza tecnica questa volta ha avuto la meglio sull’agonismo, la buona volontà, la gioventù.

Intanto gli sportivi brindisini attendono notizie intorno alla ingarbugliata situazione societaria che, a fasi alterne, sembra chiarirsi e poi rabbuiarsi nuovamente. Oltre al sindaco, la squadra è senza punti di riferimento e questa situazione, certo, non mette nelle condizioni migliori tutto il team di essere tranquillo e ben operare. Oggi, la crisi si è fatta anche sentire nella mente e nelle gambe dei giocatori e questo, nonostante l’acquisita retrocessione del Catanzaro, non è una buona notizia.

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