"Ogni brindisino almeno una volta dovrebbe salire a bordo di una barca a remi"
La storia dell'associazione "Vogatori Remuri" raccontata da Antonio Romanelli, tornato a Brindisi dall'Australia per portare avanti le iniziative sportive e sociali intraprese dal padre Franco
BRINDISI – E’ una delle associazioni di vogatori più titolate del basso Adriatico, ma quel che più conta è che la “Remuri” dal 2005 tiene in vita le tradizioni marinare brindisine, avvicinando decine di persone a una disciplina che altrimenti rischierebbe di smarrirsi.
Lo spirito della Remuri è testimoniato dalla scelta fatta da Antonio Romanelli, che rapito da una passione che si tramanda da padre in figlio è rientrato dall’Australia per portare avanti, da presidente dell’associazione, una serie di iniziative intraprese da papà Franco. Nel videoservizio realizzato da Salvatore Barbarossa, Antonio Romanelli, oltre a ripercorrere la storia della Remuri, rimarca l’impegno nel sociale di un gruppo di vogatori (ma soprattutto di amici) costituito quasi in egual misura da uomini e donne.
Una delle ultime iniziative promosse dalla Remuri è stata denominata “Adotta un remo”: una richiesta di finanziamento rivolta alle aziende per contribuire all’acquisto dei remi, veri e propri pezzi di artigianato il cui costo non è alla portata di tutti. Sul fronte sportivo, la stagione agonistica è cominciata nel primo fine settimana di aprile con la partecipazione al trofeo della “Magna Grecia” svoltosi presso la Lega Navale sezione di Taranto, dove per la prima volta la Remuri ha gareggiato con un equipaggio misto, conquistando un ottimo terzo posto.
Il prossimo giugno, nello specchio d’acqua antistante alla diga Bocche di Puglia, prenderà il via il Trofeo dell’Adriatico. E a settembre, in concomitanza con le feste patronali dedicate ai santi Teodoro e Lorenzo, tornerà l'attesissimo appuntamento con il palio dell'arca.
Si ringraziano Dario Sorrenti e l'associazione "Vogatori Remuri" per le immagini degli allenamenti