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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ora la Happy Casa dovrà vincere almeno una delle ultime tre partite

Persa domenica la possibilità della permanenza matematica in A. Il crollo sia fisico che mentale allarma i tifosi

BRINDISI _ Dopo la vittoria-spareggio conseguita contro Pesaro ed i due punti conquistati contro Sassari a conclusione di una prestazione collettiva di buona qualità, l’obiettivo della permanenza in serie A sembrava a portata di mano, grazie anche ad un calendario favorevole ed alle simultanee sconfitte delle dirette concorrenti Pesaro e Capo d’Orlando.

Una sconfitta inattesa nello scontro diretto con Capo d’Orlando, in una partita che avrebbe dato la matematica certezza della permanenza in serie A, ed un tonfo clamoroso contro Cremona nel doppio turno consecutivo al PalaPentassuglia, hanno rimesso in discussione il risultato finale ed i sacrifici di una intera stagione dell’Happy Casa Brindisi. 

Il vantaggio di 4 punti in classifica nei confronti di Pesaro e Capo d’Orlando che continuano a perdere con sistematicità, potrebbe non bastare se le due formazioni concorrenti dovessero vincere due partite ed arrivare con Happy Casa Brindisi a pari punti, perché in quel caso la classifica avulsa penalizzerebbe irrimediabilmente la squadra di coach Vitucci condannandola alla retrocessione.

Un’ipotesi remota, forse impossibile, se solo si considera che Pesaro, tuttora in piena crisi tecnica, e Capo d’Orlando dovranno giocare la prossima partita in casa delle capolista Milano e Venezia, ma anche che Happy Casa sarà impegnata in trasferta sul campo di Varese, una delle formazioni più in forma del campionato e reduce dalla vittoria di Bologna.

La permanenza della squadra di coach Vitucci, pertanto, sta tutta nella capacità che avrà di vincere almeno un partita delle ultime tre che restano da giocare sino al termine del campionato, considerato che avrà una sola occasione da sfruttare al PalaPentassuglia, contro Reggio Emilia,  il 6 maggio prossimo, mentre dovrà recarsi in trasferta domenica prossima a Varese e poi a Cantù nell’ultima partita di campionato, vale a dire contro due formazioni che sperano ed ambiscono ad entrare ancora nei play off scudetto.

Ma la squadra di coach Vitucci desta preoccupazione per la condizione fisica e mentale messa in mostra nelle ultime due partite casalinghe contro Capo d’Orlando e Cremona, perse malamente sia pure con qualche attenuante.  L’infortunio di Nic Moore, che ha privato la squadra di un giocatore importante fino alla conclusione del campionato.

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Ciò ha avuto il suo perso determinante nelle due sconfitte casalinghe, ed anche se il play americano non stava attraversando un buon periodo di forma è giocatore di indiscusso valore tecnico che in qualsiasi momento può da solo determinare il risultato di una partita e, comunque, ha segnato la rinuncia ad una rotazione vitale.  Lo staff medico guidato dal dottore Giuseppe Palaia è riuscito a recuperare parzialmente Milenko Tepic, reduce dall’infortunio subito alla spalla contro Capo d’ Orlando, ma il giocatore serbo ha fatto fatica a rendere al meglio in quei 20 minuti in cui è rimasto in campo ed ha giocato evidentemente condizionato dal dolore.

Ma la squadra ha fortemente deluso non solo per le limitate rotazioni a disposizione di coach Vitucci ma soprattutto perché ha particolarmente sofferto la formazione avversaria, adottando difese incapace di fronteggiare Darius Johnson-Odom (27 punti,7/9 da 2 punti e 4/9 da 3!) e Kelvin Martin (27 punti, 9/11 da 2 punti e 2/2 da 3!), ha lasciato spazi enormi nella “zona” adottata e si è esposta a continui contropiedi.

Dopo aver tenuto testa a fatica alla formazione di coach Sacchetti per tutta la prima parte chiusa in parità (44-44), l’Happy Casa Brindisi è crollata di schianto nel terzo tempo, risultato poi decisivo, con il parziale di 11-32, probabilmente per aver fatto ricorso a tutte le risorse fisiche e mentali disponibili, decretando così una sconfitta pesante al limite dei 100 punti.

Resta discutibile, ancora una volta, la scelta di coach Vitucci di accordare un eccessivo minutaggio a Donta Smith tenuto in campo per ben 37 minuti e, pur comprendendo il valore del giocatore e quel che rappresenta per la squadra, si tratta comunque di un atleta di 35 anni, che è arrivato a Brindisi a novembre senza aver prima svolto una preparazione atletica adeguata e che prevedibilmente non avrebbe potuto reggere il ritmo partita per tutta la seconda parte della gara, in quel pomeriggio a 35 gradi, nel “pala forno” del PalaPentassuglia.

Sarebbe stato opportuno anche una migliore e più razionale distribuzione di minutaggio per Tau Lydeka, tenuto in panchina per ben 19 minuti quando certamente la squadra avrebbe potuto maggiormente fare tesoro della sua presenza in attacco ed in difesa, considerato anche il contributo fornito con sue realizzazioni (5/5 da sotto ed i 4 rimbalzi catturati).

In vista del finale di campionato coach Vitucci dovrebbe ben valutare la migliore distribuzione delle risorse disponibili ed amministrare come meglio possibile, in relazione alle difficoltà che presentano i prossimi impegni in calendario, per stabilire se nella prossima partita di Varese sia conveniente concedere un basso minutaggio a Donta Smith e Milenko Tepic per recuperarli al massimo della condizione fisica ed atletica nella successiva partita interna contro Reggio Emilia, gara che sarà determinate per chiudere definitivamente il discorso relativo alla permanenza in serie A .

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