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Partenza con 30 gradi e 5 nodi. Ma nelle notte arriverà il maestrale

BRINDISI – Un caldo micidiale, afoso, è arrivato dietro la tempesta di vento di ieri. La zona di partenza della regata è stata per oltre un’ora una sorta di bagno turco per i 112 equipaggi presentatisi al via. Basse velocità, velature quasi in stallo perché per circolare tra tante barche in attesa dei segnali che preannunciano il via bisogna andarci piano: le barche non hanno freni, come tutti sanno. E allora neppure il sollievo del vento apparente, quello donato appunto dalla velocità. Ma alla fine ecco il segnale dei meno 10 minuti, poi quello dei meno 5, infine quello del minuto al via. I maxi erano in pochi e non hanno avuto necessità di sgomitare, con le loro vele in carbonio capaci di ricevere e moltiplicare l’esigua potenza dei 5-6 nodi di scirocco che increspavano il porto esterno alle 13. Idrusa in progressione su tutti.

BRINDISI – Un caldo micidiale, afoso, è arrivato dietro la tempesta di vento di ieri. La zona di partenza della regata è stata per oltre un’ora una sorta di bagno turco per i 112 equipaggi presentatisi al via. Basse velocità, velature quasi in stallo perché per circolare tra tante barche in attesa dei segnali che preannunciano il via bisogna andarci piano: le barche non hanno freni, come tutti sanno. E allora neppure il sollievo del vento apparente, quello donato appunto dalla velocità. Ma alla fine ecco il segnale dei meno 10 minuti, poi quello dei meno 5, infine quello del minuto al via. I maxi erano in pochi e non hanno avuto necessità di sgomitare, con le loro vele in carbonio capaci di ricevere e moltiplicare l’esigua potenza dei 5-6 nodi di scirocco che increspavano il porto esterno alle 13. Idrusa in progressione su tutti.

Dietro invece, al secondo start, ammucchiata sul lato destro della linea di partenza in cerca della maggiore pressione di vento immaginata su quel versante. In tanti, basta che uno solo rallenti, impicci, vada in stallo, viri in maniera imprevedibile, per creare quella suspense che a volte non guasta (se non rompe le barche, beninteso). Ed ecco che dal groviglio si sono levate richieste di “acqua” (precedenza rivendicata) vane, ben presto sostituite da urla in tutte le cadenze della penisola e del Mediterraneo, dal triestino al barese, dal salentino al greco e al serbo-croato. Ma nessun danno, per fortuna. Poi tutti fuori, verso la meda di svincolo che i brindisini chiamano Trombillo e sulla carte si chiama “di Punta di Torre Cavallo”, da lasciare a dritta per poi scegliersi la rotta ritenuta migliore.

Per le ore precedenti l’alba è atteso il maestrale che farà issare gli spinnaker e renderà spettacolare l’arrivo del gruppo al traverso del porticciolo di Kassiopi, quando però i maxi saranno passati già da un pezzo, ma non è detto che saranno loro a vincere in tempo compensato, quell’aggiustamento tra rating delle barche e tempo reale di arrivo che non è una diavoleria ma serve solo per combattere virtualmente ad armi pari. Onore anche a chi dovrà vigilare sulle regole del gioco e poi compilare le classifiche di questa XXVI Regata Internazionale Brindisi-Corfù: Comitato di Regata, presieduto da Raffaele Ricci, e composto da Raffaele Marinelli, Spyros Agatos, Spyros Digenis, Pietro Fragnelli, Stefano Karatasitsas, Alekos Kastamonitis, Vito Moretti, Kostas Spinoulas, Giulio Torre.  Comitato di giuria, Marinelli (presidente), Ricci e Moretti. Comitato di stazza, Bartolomeo Maugeri e Marcello Pais. A domani per le notizie sull’arrivo.

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