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Sabato, 20 Aprile 2024
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Ricevuta una delegazione ristretta dei tifosi: "I giornali gonfiano i debiti", dice Galigani

BRINDISI – E alla fine l’incontro tra il presidente del Football Brindisi Vittorio Galigani e i tifosi c’è stato. Si è tenuto nel primo pomeriggio. Galigani, il vice presidente Antonio Pupino e il team manager Domenico Pellegrini sono arrivati nella sede del Brindisi, in via De’ Terribile scortati da una pattuglia della Digos. La rappresentanza dei tifosi era composta, stando a quel poco che si è riusciti a sapere, da Francesco Margherito e Massimo Sperti. Presenti all’incontro anche Stefano Trinchera, che svolge le mansioni di direttore sportivo del Fb Brindisi e Stefano Casale, che gestisce il baretto all’interno dello stadio.

BRINDISI – E alla fine l’incontro tra il presidente del Football Brindisi Vittorio Galigani e i tifosi c’è stato. Si è tenuto nel primo pomeriggio. Galigani, il vice presidente Antonio Pupino e il team manager Domenico Pellegrini sono arrivati nella sede del Brindisi, in via De’ Terribile scortati da una pattuglia della Digos. La rappresentanza dei tifosi era composta, stando a quel poco che si è riusciti a sapere, da Francesco Margherito e Massimo Sperti. Presenti all’incontro anche Stefano Trinchera, che svolge le mansioni di direttore sportivo del Fb Brindisi e Stefano Casale, che gestisce il baretto all’interno dello stadio.

Il contenuto dell’incontro, secondo Galigani, doveva restare segreto. Tanto è vero che nel tardo pomeriggio, ha fatto diramare dall’ufficio stampa un comunicato molto stringato. Poco più di tre righi: “La società ha incontrato nel primo pomeriggio un gruppo di tifosi, incontro a seguito del quale il presidente Galigani ha deciso che la settimana prossima convocherà una conferenza stampa, la cui data ed orario saranno comunicati a giorni”.

La conferenza stampa in linea di massima è stata fissata per martedì prossimo. Il presidente si è raccomandato affinché non lasciassero trapelare il contenuto dell’incontro e la decisione di tenere questa conferenza stampa, alla quale saranno presenti i tifosi. La delegazione dei quali che ha chiesto la presenza dei giocatori. Galigani ha detto no, ed è stato irremovibile. Alla fine il presidente ha ceduto. All’incontro ci sarà un solo giocatore: il capitano Roberto Taurino.

Alla delegazione di tifosi Galigani, che è un eccellente affabulatore, ha spiegato che la montagna di debiti di cui si parla è solo una invenzione dei giornali e di chi rema contro. In realtà la massa debitoria sinora accumulata sfiorerebbe solo i quarantamila euro. Tredicimila all’impresa di autotrasporti “D’Aversa” e il resto ad un altro fornitore. Poi ci sono gli stipendi dei giocatori. Che non ha quantificato. E comunque non sono pochi. Basti pensare che ci sono alcuni giocatori che avanzano gli stipendi da luglio e tutti gli altri sono stati pagati sino a settembre. Sono 43, quelli della rosa. A questi bisogna aggiungere, allenatore, vice allenatore, preparatore dei portieri, massaggiatore (Cesare Litti è andato via perché non voleva continuare a lavorare senza essere pagato), team manager, direttore sportivo e altre figure che spaziano tra il settore tecnico e quello dirigenziale.

E infine c’è il personale amministrativo. Compreso il segretario generale Franco Bellante al quale, sebbene andato via, bisogna saldare le spettanze maturate. A tutto questo va aggiunta la fidejussione, fatta in estate dai fratelli Giuseppe e Francesco Barretta quando iscrissero la squadra in Seconda divisione, che dall’1 gennaio passa a carico di Galigani e Pupino, nel senso che dovranno essere questi ultimi a dover pagare per ottenerla. Ebbene, entro il 15 febbraio, ha detto Galigani ai tifosi, tutti i debiti  saranno pagati e il periodo nero sarà passato. Questo sarà possibile perché ci sono degli sponsor in arrivo, ha assicurato ai tifosi.

Finito l’incontro con la dirigenza, i tifosi sono andati via ed hanno raggiunto lo stadio dove la squadra si stava allenando. Ed hanno ragguagliato i giocatori sul “risultato” dell’incontro. Cioè praticamente niente di niente. Solo parole e promesse. Che i giocatori non accettano più. Non perché vogliono recuperare i loro averi, come d’altro canto hanno diritto di fare, ma perché sono convinti che è stato solo un modo per rabbonire gli animi e prendere tempo. I giocatori hanno detto ai tifosi che debbono decidere da che parte stare. “Noi – hanno aggiunto – ci siamo impegnati con voi che, nonostante i tanti problemi che abbiamo, onoreremo la maglia e daremo il massimo. Voi dovete scegliere se credere alle promesse o volete unirvi con noi e fare qualcosa per salvare la squadra, la società”.

Per quanto riguarda la presenza di Taurino alla conferenza stampa, il giocatore ha detto ai tifosi, che se lui sarà autorizzato ad andarci lo farà. Ma non vuol sentir parlare della gara Brindisi-Vibonese, per la quale Galigani e Pupino hanno informato la Procura federale su un presunto illecito. “C’è una inchiesta – ha spiegato Taurino - ci sono gli organi federali che stanno indagando e diranno se ci sono stati illeciti oppure no. Non è compito suo (di Galigani; ndr) affrontare questa vicenda. Ha fatto un esposto, ora saranno gli organi federali a pronunciarsi. Lui, se devo andare all’incontro, mi deve rispondere da presidente, per quello che riguarda la gestione della squadra. Non sono disposto a parlare di cose che servono solo a creare diversivi”. I tifosi hanno convenuto anche su quest’aspetto.

I giocatori, che sono tutti in sintonia, si stanno muovendo e cercando di accelerare i tempi ben sapendo che gennaio è un mese cruciale. Il salvataggio del Football Brindisi sarà possibile in questo mese. Finito gennaio, con il mercato chiuso, se nulla sarà cambiato nella gestione della società, il destino del Brindisi sarà tragicamente segnato e il fallimento inevitabile. Sempre stando alle indiscrezioni i calciatori biancazzurri si starebbero muovendo contattando gli imprenditori locali. Offrono ad eventuale acquirenti una riduzione delle loro spettanze. E propongono ai fratelli Barretta di fare un ulteriore sacrificio. Vale a dire rinunciare a quello che debbono avere da Galigani e Pupino in cambio delle loro dimissioni e della cessione della società.

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