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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Stop di Venezia, la neve non c'entra

BRINDISI - Non è pensabile spiegare la sconfitta subita dall’Enel Brindisi a Venezia solo con i disagi provocati dalla trasferta rocambolesca della squadra costretta a partire all’alba di domenica con destinazione Marco Polo a causa del maltempo che ha interessato tutto il Centro Nord, con la cancellazione del volo riservato sabato scorso alla comitiva brindisina. Certamente può aver influito sul rendimento dei singoli giocatori, educati a ritmi di vita ben diversi dalle levatacce a cui son abituati i contadini della nostra terra, e può aver avuto il suo peso anche la mancata rifinitura dell’allenamento previsto la domenica mattina, ma senza dubbio non sono ragioni che spiegano compiutamente una prestazione molto modesta con i migliori giocatori a valutazione sotto zero (altro che temperatura glaciale!).

BRINDISI - Non è pensabile spiegare la sconfitta subita dall’Enel Brindisi a Venezia solo con i disagi provocati dalla trasferta rocambolesca della squadra costretta a partire all’alba di domenica con destinazione Marco Polo a  causa del maltempo che ha interessato tutto il Centro Nord, con la cancellazione del volo riservato sabato scorso alla comitiva brindisina. Certamente può aver influito sul rendimento dei singoli giocatori, educati a ritmi di vita ben diversi dalle levatacce a cui son abituati i contadini della nostra terra, e può aver avuto il suo peso anche la mancata rifinitura dell’allenamento previsto la domenica mattina, ma senza dubbio non sono ragioni che spiegano compiutamente una prestazione molto modesta con i migliori giocatori a valutazione sotto zero (altro che temperatura glaciale!).

La precedente trasferta di Cremona si era svolta perfettamente, con rispetto di tutte le migliori ed agevoli previsioni di viaggio, la squadra aveva trovato una giornata dal clima primaverile,aveva svolto regolarmente l’allenamento di rifinitura secondo i programmi,  eppure il risultato è stato identico e la prestazione perfino più  modesta. A Venezia la squadra è apparsa priva della necessaria lucidità in attacco dove i suoi migliori tiratori Gibson,Viggiano, Reynolds,  Robinson hanno bersagliato il canestro con penose conclusioni e con percentuale nel tiro da tre punti del 16 per cento, realizzando 4 canestri su ben 25 tentativi, alcuni dei quali non sono giunti neppure a destinazione.

Due dei quattro canestri, poi, sono stati realizzati da Gibson e Reynolds quando mancavano pochi secondi alla fine della partita, a risultato ormai acquisito, stabilendo una contraddizione che coach Bucchi dovrà certamente chiarire, mettendo in relazione anche la sconfitta di Cremona. Come si fa, infatti, ad essere precisi e lucidi quando oltre alla fatica del viaggio si accumulano nelle gambe e nella mente 39 minuti di gioco durante i quali Gibson aveva tirato con percentuali a lui estranee e non congeniali di 2/10 da tre punti  (1/10 prima dell’ultimo tiro!) e 2/6 da due punti e Reynolds con  2/7 da tre (1/7 prima dell’ultimo tiro!) e 4/6 da due, con 5 palle perse ed un solo assist, proprio lui che è uno specialista fra i più apprezzati della serie A?

E che dire dell’ultimo quarto vinto dalla squadra brindisina 22-19? Ed ancora. Le disavventure di viaggio avrebbero lasciato il segno oltre che su Gibson e Reynolds anche  su Viggiano (punti 0 con 0/4 da tre punti  due tiri dei quali non hanno raggiunto neppure il canestro!), e su di un irriconoscibile Robinson, ma non su Ndoja, prezioso e determinante come al solito, su Simmons e Grant. Simmons è risultato il migliore in campo dei brindisini ma ha giocato solo 24 minuti durante i quali ha messo a segno 13 punti (5/7 da due e 3/4 nei liberi), catturando 9 rimbalzi complessivi con 24 di valutazione finale, ma soprattutto incutendo timore  sotto i tabelloni ai suoi avversari. Probabilmente coach Bucchi avrebbe dovuto assicurargli un minutaggio maggiore e, considerata la serata-no dei tiratori esterni, cercare più soluzioni in attacco con più frequenti servizi per i pivot, valutata anche la positiva prestazione di un ottimo Grant.

Nonostante la prestazione decisamente negativa dei suoi uomini migliori l’Enel Brindisi è rimasta in partita fino a pochi minuti dalla conclusione della gara e questo spiega anche la poca consistenza dell’Umana Venezia, dove pure non senti parlare mai di permanenza in serie A ma solo di play off. Sul 64-60 in favore dei veneziani Gibson,Reynolds e Fultz,  in rapida sequenza hanno sbagliato facili conclusioni che avrebbero consentito alla quadra di operare il blitz vincente e provare come la tanto decantata formazione di coach Andrea Manzon era certamente alla portata dell’Enel Brindisi se solo coach Bucchi avesse avuto i suoi migliori giocatori in normali condizioni di forma.

Se Venezia  rischia di perdere in casa contro il Brindisi che tira da 3 punti con il 16 per cento allora il traguardo dei play off non può essere considerato un miraggio, ma anzi un obiettivo raggiungibile che stimoli e motivi i giocatori brindisini  per non farli sentire già appagati dalla assicurata permanenza in serie A. Le prestazioni di Cremona e Venezia potrebbero essere spiegate anche con il continuo ed esasperato principio che la squadra è ancora alla ricerca dei punti per assicurarsi la matematica certezza della permanenza in serie A che potrebbero aver ingenerato nei giocatori la convinzione che il campionato sia finito.

Va bene non esaltarsi, ma al contrario  si rischia la depressione da esaurimento di obiettivi. Domenica prossima arriva Sassari al PalaPentassuglia e ci sarebbe veramente bisogno di una ventata di sano ottimismo e cominciare a guardare la classifica verso l’alto.

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