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Volley, campionati in crisi. "Ma la Cedad 85 S.Vito c'è"

SAN VITO DEI NORMANNI - La crisi economica che sta scuotendo duramente il mondo della pallavolo professionistica italiana, e quindi anche i progetti della stessa Fipav, non toccherà per fortuna la punta di diamante del volley brindisino e di quello femminile pugliese grazie alla riconferma del sodalizio con lo sponsor Cedat85. La Volley S.Vito ha dovuto fare i conti con un profondo rinnovamento della rosa di atlete, investendo sulle nuove leve e puntando su scelte oculate. Senza rinunciare, ovviamente, a mettere in campo per il prossimo campionato una squadra in grado di battersi per la permanenza in A/2.

SAN VITO DEI NORMANNI - La crisi economica che sta scuotendo duramente il mondo della pallavolo professionistica italiana, e quindi anche i progetti della stessa Fipav, non toccherà per fortuna la punta di diamante del volley brindisino e di quello femminile pugliese grazie alla riconferma del sodalizio con lo sponsor Cedat85. La Volley S.Vito ha dovuto fare i conti con un profondo rinnovamento della rosa di atlete, investendo sulle nuove leve e puntando su scelte oculate. Senza rinunciare, ovviamente, a mettere in campo per il prossimo campionato una squadra in grado di battersi per la permanenza in A/2.

" Ora che è delineato il contesto nel quale andremo ad operare - afferma il general manager Enzo Ardone - potremo meglio tarare i nostri interventi; non escludendo che nel breve altri sviluppi negativi potrebbero incombere su entrambe le serie (A/1 alle prese con il caso Aprilia non ammessa dalla Commissione di Lega; in A/2 un eventuale ripescaggio del Piacenza ridurrebbe a quattordici il numero delle partecipanti portando  ad una inevitabile revisione delle retrocessioni e delle promozioni)".

Nel dettaglio, in serie A/2 ai nastri di partenza mancheranno tre squadre che erano presenti nelle passate stagioni,  Volta Mantovana, Donoratico e Vicenza che, per ragioni economiche, non hanno neppure presentato domanda di iscrizione. L'iniziale progetto della Federvolley, quello di un campionato a diciotto squadre, è dunque naufragato e si potrebbe ipotizzare un campionato a 15, se non che la Fipav ha regolamenti che fissano il numero di partecipanti a 14, 16 o 18 squadre.

Cosa potrebbe accadere, allora? Ciò che ha detto Ardone pare inevitabile. Ma da S.Vito ricordano anche come quello del volley sia un mondo che la crisi economica sospinge verso un lento naufragio, e dove pochissime squadre possono permettersi di pagare ingaggi favolosi alle atlete o agli atleti,  mentre tutti gli altri devono annaspare. Il problema della normalizzazione al ribasso del mercato esiste dunque nella pallavolo forse più che nel calcio.

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