BRINDISI - Licchello non vuole andare con la destra, D'Angelo sembra un corpo estraneo. E mentre Ferrarese cerca di tornare a galla, Argese avvicina Pisanelli per convincerlo a tornare nell'Udc, ed evitare così di perdere un assessorato nella giunta Consales.
BRINDISI - Dopo la giornata delle minacce e dei proclami, questo sarà il giorno delle trattative. Il sindaco Mimmo Consales, ancora a Roma per affrontare al ministero dell'Ambiente il tema delle bonifiche, una partita su cui si gioca il futuro della città, sarà costretto a trascorrere qualche ora al telefono, per capire quale e come sarà il suo immediato futuro politico. Domani mattina il primo cittadino incontrerà i segretari dei partiti di maggioranza. E gli scenari possibili sembrano tre.
BRINDISI - Il giorno dopo la clamorosa e per certi versi incomprensibile esclusione di Massimo Ferrarese dalle liste dell'Udc e da quella Monti, è il momento dei chiarimenti, delle polemiche e delle critiche. Lui, il presidente uscente della Provincia, per ora non parla, lascia che siano gli altri a farlo. Ma intanto ha eliminato il simbolo dell'Udc dall'immagine di copertina del suo profilo Facebook. Da oggi c'è solo Noi Centro. A volte le piccole cose dicono più di tante parole. O del silenzio.
BRINDISI - Il Consiglio provinciale si riunisce per dire la sua contro l'accorpamento alla Provincia di Taranto. L'assemblea partorisce un ordine del giorno firmato all'unanimità da tutte le forze politiche, ma l'unità è solo di facciata. Ferrarese, il presidente assente perché impegnato a Roma all'Upi proprio per discutere del decreto taglia-Province, fa sapere con un comunicato che se «il Parlamento eliminerà la nostra Provincia per realizzarne una accorpata ma molto più debole, a quel punto diventerebbe inevitabile e necessaria la creazione di due regioni». In pratica è un'apertura alla Regione Salento. In aula invece Damiano Franco, capogruppo del PD (partito di maggioranza), dichiara: «Noi siamo e saremo contrari alla Regione Salento. Non è la giusta risposta a questo problema».
BRINDISI - Avevano finanche scomodato un notaio, perché di buon mattino fungesse da arbitro nella singolare conta dei fondi realmente impegnati dalla Giunta provinciale targata Ferrarese per onorare il consueto appuntamento con la Borsa internazionale del Turismo di Milano. L’attesa sfida di matematica però alla fine è saltata, come da copione, peraltro. E nessuno, a margine, si è dimesso, ovviamente. L’onorevole Luigi Vitali, invitato dai vertici del centrosinistra brindisino ad esibire carte e documenti che attestassero l’esborso da parte dell’Ente di 120 mila euro (somma che lo stesso parlamentare aveva paventato nel corso di una conferenza stampa delle opposizioni), ha disertato il duello. Un’assenza già peraltro preannunciata per tempo, sabato scorso. Ma la pantomima si è tenuta lo stesso stamane, in Provincia.
BRINDISI - Pdl-Laboratorio: lo scontro è frontale. Vitali corregge i conti ma ai vertici del Laboratorio che lo invitano a dimettersi “per aver dato i numeri”, reagisce e contrattacca: “Ci mancherebbe che debba sottopormi al giudizio di chi, come Ciro Argese, ha scambiato la politica con un gratta e vinci! Rettifico la cifra: non sono stati spesi 120 mila euro ma neppure pochi spiccioli come ha più volte dichiarato il presidente della Provincia. Quando avremo un quadro definitivo delle determine e degli impegni di spesa assunti, tracceremo i conti”. Intanto il Pdl rilancia le accuse e Nicola Ciracì tuona: “Ferrarese offra le dovute spiegazioni sui mandati di pagamento, per complessivi 35 mila euro, emessi dalla Provincia a favore di Gianni Camposeo e Claudia De Donno (fondatori della Young Communication, nonché rappresentanti provinciali di “Noi Giovani”, movimento politico giovanile di Noi Centro) e riferisca sui pranzi dell’assessora Paola Baldassarre, consumati presso uno tra i più esclusivi ristoranti brindisini”.
BRINDISI - “Bene firmare la petizione. Ma Ferrarese osi di più: donne anche nei Cda. Lo prevede la legge, basta rispettarla. Bisogna essere per la parità anche quando si fanno le nomine”. Ad appellarsi al presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, è Elisa Mariano, portavoce provinciale delle donne Pd: “ Come donne democratiche, che hanno promosso e dato vita a questa importante iniziativa di raccolta firme per la modifica in senso paritario della legge elettorale regionale, non possiamo che gioire per la firma del presidente Ferrarese e per il suo annunciato impegno nella raccolta delle stesse. Per noi, il tema della rappresentanza delle donne in tutti i livelli di governo è principio fondativo della democrazia, imprescindibile garanzia di equilibrio e sinonimo di civiltà. Per questo, vogliamo approfittare dell’inaspettato impegno in prima persona del presidente a sostegno delle nostre battaglie e rivolgergli direttamente e pubblicamente un appello ad osare di più, andando oltre l’apposizione di una semplice firma”.
BRINDISI – Eletto il segretario. Senza sorprese, senza conta. Per acclamazione. Il consigliere provinciale Ciro Argese (cegliese) è dunque ufficialmente il nuovo coordinatore provinciale dell’Udc. La mozione a sostengo della sua candidatura è stata votata a furor di popolo: quello dell’Unione di centro, protagonista del primo congresso provinciale della sua storia. Nessuna fronda, una sola lista, quella del candidato in pectore.
BRINDISI - Sarà il consigliere provinciale Ciro Argese (cegliese) il nuovo segretario provinciale dell’Udc. Alla vigilia dei lavori del congresso che sancirà l’elezione del nuovo coordinatore provinciale (e di conseguenza la linea del partito in terra di Brindisi), i giochi sembrano davvero chiusi. Non ci sarà, infatti, alcuna conta interna. La vittoria della mozione a favore della candidatura a segretario di Argese, avverrà con ogni probabilità per acclamazione. Con l’elezione di Argese, dunque, si rafforzerà la spinta centrista a sostegno del laboratorio Ferrarese, come nei disegni del presidente Marcello Rollo.
BRINDISI - Laboratorio o terzo Polo? Udc al bivio. Sarà il congresso a dettare la retta via. Ed a giudicare dall’altalena di prese di posizioni che da giorni sta caratterizzando il confronto tra le diverse anime del partito, sarà una sorta di conta finale. Un braccio di ferro tutto in famiglia, certo. Ma il gioco del pendolo, al Pd non piace. E mentre il senatore Tomaselli, invita Ferrarese a dire la sua, il consigliere provinciale Udc Ciro Argese tranquillizza Democratici & Co: “Qualche giorno di pazienza. Sarà il congresso a fare chiarezza”.