Dopo il rigetto della richiesta di asilo politico, ancora nessuna apertura da parte delle autorità locali nei confronti dei coniugi della provincia di Brindisi costretti a lasciare l'Italia con i figli. "Viviamo in clandestinità"
Il giornale The Guardian racconta la storia di una coppia della provincia di Brindisi costretta a lasciare l'Italia con i figli. Lui è stato un informatore delle forze dell'ordine. Lei è cresciuta in una famiglia vicina alla Scu
MANDURIA - Anche stanotte oltre settanta ospiti del Centro di Accoglienza e Identificazione di contrada “Paionè” lungo la provinciale Oria-Manduria, hanno dormito all'aperto fuori dalla tendopoli per protestare e chiedere il permesso di soggiorno, almeno quello temporaneo del quale si parla molto negli ultimi giorni. Sono meno comunque di domenica notte quando sono rimasti fuori circa 200 immigrati. Stamane, al termine della nottata, alcuni sono rientrati nel Centro. Tutti, comunque, avrebbero interrotto lo sciopero della fame. “Ormai dopo le fughe dei giorni scorsi il numero degli ospiti si è stabilizzato a circa 1300”, spiega il direttore del Centro, l'avvocato Antonio Lonoce. Sono 827 gli immigrati ospitati nella tendopoli di Manduria che hanno presentato istanza per avviare l'iter per l'asilo politico o per ottenere il permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari.