BARI - “Ho una speciale felicità; è la felicita di comunicare una buona notizia che riguarda la Puglia, il Sud e l’Italia intera: abbiamo abbondantemente superato i target della spesa comunitaria. Oggi, 31 Ottobre io attendevo due sentenze, una più importante dell’altra, ma come Presidente della Regione Puglia, forse, la sentenza più rilevante era quella relativa al raggiungimento degli obiettivi di spesa comunitaria.” Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola durante la conferenza stampa tenuta questa mattina in Presidenza dopo l’assoluzione “perché il fatto non sussiste” da parte del gup Susanna De Felice per concorso in abuso d’ufficio per la nomina di un primario.
BARI – Arrivata la sentenza per il governatore della Puglia: Nichi Vendola è stato assolto perché il fatto non sussiste. Nell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Bari sulla sanità, il pm aveva chiesto per il presidente Vendola venti mesi. Vendola che stamane era in aula, nei giorni scorsi aveva dichiarato che in caso di condanna sarebbe uscito dalla vita politica.
TORRE SANTA SUSANNA - “Quel Daniele, non è Melechì. E’ un'altra persona, per di più balbuziente”. La contestazione, mossa dall’avvocato difensore di Daniele Melechì, si riferisce a una conversazione tra uno dei luogotenenti del clan, per l’appunto Daniele Melechì, e il capo della presunta associazione per delinquere di stampo mafioso con base operativa nella masseria “Canali” di Torre Santa Susanna i cui componenti, dopo le condanne in primo grado, stanno affrontando il processo in appello, a Lecce.
BRINDISI – Si è chiuso in primo grado con due assoluzioni il processo per violazione delle normative ambientali in tema di rifiuti speciali, a carico del capo impianto della piattaforma polifunzionale di proprietà del Consorzio Asi, nella zona industriale di Brindisi, e del consigliere delegato all’impianto, entrambi di Tmt Spa Tecnitalia.
FASANO - Tre anni da incubo, costretti a portarsi in spalla il fardello di un’accusa infamante, evidentemente infondata. Bollati come pedofili che avevano costretto una bambina di tre anni a subire strani riti esoterici a sfondo sessuale. L’atroce sofferenza del padre della piccola (che l’aveva in custodia) e della sua compagna, entrambi imputati per abusi, si è chiusa nel tardo pomeriggio di oggi quando i giudici della Corte d’Appello di Lecce hanno letto il dispositivo e con la formula “il fatto non sussiste” hanno ribaltato la decisione di primo grado del Tribunale di Brindisi.
LECCE - Assoluzione confermata in Appello per Vittorio Colitti jr, il giovane 20enne di Ugento (Lecce), all'epoca dei fatti minorenne, accusato di aver ucciso con numerose coltellate in concorso con il nonno, Vittorio Colitti, la notte tra il 14 e il 15 giugno 2008, il consigliere comunale e provinciale salentino dell'Italia dei Valori Giuseppe Basile.
BRINDISI – La Cassazione assolve Nicola Frugis. “Torno alla mia vita di sempre con la ritrovata serenità, anche se tutto non sarà più come prima, dovrei essere felice, ma dopo dieci anni di sofferenza non ci riesco”. Parola dell’ex presidente della Provincia. Una carriera politica stroncata all’apice dal ciclone “Tangentopoli”, mentre si apprestava a candidarsi a sindaco, dopo due mandati a Palazzo De Leo (con percentuali in crescita dalla prima alla seconda elezione.
ORIA - La Corte di Appello di Lecce (presidente Conte) ha confermato la sentenza del Tribunale di Brindisi (presidente Perna) con la quale venivano assolti nel marzo 2009, perché il fatto non sussiste, il sindaco pro tempore Sergio Ardito, il funzionario comunale Leonzio Patisso, il vigile urbano Gilberto Conte ed altri 12 tra consiglieri ed impiegati del Comune di Oria. La necessità di confermare in appello la sentenza di assoluzione del tribunale, con la formula più ampia prevista dall’ordinamento, era così evidente che non è stata applicata neppure la prescrizione dei reati intervenuta nel frattempo ed invocata dalla stessa pubblica accusa in udienza.
BRINDISI - Tutti assolti perché il fatto non sussiste. E’ questa la sentenza pronunciata dal collegio giudicante presieduto dal giudice Gabriele Perna a carico della presunta associazione capeggiata dal 51enne brindisino Benito Leo, accusato insieme a Mario Raia e Claudio Pupino di aver taglieggiato i commercianti di Brindisi, soprattutto quelli del mercato settimanale: imponevano l’acquisto delle buste di plastica per metterci dentro la spesa dall’azienda “Contienitutto” intestata alla moglie di Leo.
MILANO – Assolto per non aver commesso il fatto. La Corte di assise di Milano ha ritenuto prevalenti le incertezze sulle certezze e quindi ha assolto Leonardo Tanzarella, 76 anni, nativo di Ceglie Messapica, trapiantato nell’hinterland milanese, dall’accusa di essere il serial killer che negli anni Ottanta aveva seminato il terrore tra i dipendenti del petrolchimico di Rho, dove il cegliese lavorava, uccidendo un operaio e ferendone altri quattro.
BRINDISI – Antonio Vitale, mesagnese, soprannominato “Il Marocchino”, è stato assolto questa mattina dal tribunale di Brindisi, presidente Giuseppe Licci, dall’accusa di avere minacciato l’ex boss della Sacra corona unita, anche lui di Mesagne, Massimo D’Amico, un tempo suo alleato ai vertici della cosiddetta Nuova Scu. “Assolto perché il fatto non sussiste” è stata la motivazione della sentenza. Il pubblico ministero Alberto Santacatterina, aveva chiesto la condanna a quattro mesi di carcere.
CAROVIGNO – Erano accusati di avere stoccato rifiuti speciali non pericolosi, disponendo con ordinanza la messa in esercizio di una vasca di accumulo di liquami, e quindi la raccolta di acque reflue, senza la necessaria autorizzazione provinciale. Sono stati assolti.