LyondellBasell “Adotta il Verde”: un'arcobaleno di colori per un'aiuola in città
Nella giornata mondiale del Global Care Day l’azienda adotta un’aiuola in città e dà il via al progetto Florest piantumando alberi con i volontari del Wwf Brindisi
Nella giornata mondiale del Global Care Day l’azienda adotta un’aiuola in città e dà il via al progetto Florest piantumando alberi con i volontari del Wwf Brindisi
La multinazionale dà il suo contributo nella lotta contro la fame durante e dopo l’emergenza Covid-19
L'azienda chimica celebra la 20a edizione del Global Care Day presso il parco Punte Penne/Serrone, in collaborazione con il Wwf
Appuntamento domani, sabato 9 settembre, con inizio alle 8.30
Un blocco dell'impianto PP-2 di Basell, la società americana insediata nel petrolchimico di Brindisi specializzata nella produzione di polimeri avanzati, ha provocato questa sera l'accensione della ground flare, la torcia di emergenza a livello del suolo
Già superate 44mila firme in 24 ore. Appena lanciata ha colto un vasto riscontro, la petizione online a favore del reintegro in fabbrica di “Zoe” (Patrizia), la lavoratrice 52enne licenziata da LyondellBasell – Brindisi
Come era prevedibile, Basell Poliolefine si è rifiutata di reintegrare nel posto di lavoro “Zoe”, la lavoratrice 52enne che, a pochi anni dal rientro in fabbrica dopo aver lottato contro il cancro, è stata mandata a casa il 17 novembre
E finisce in Parlamento anche il caso di Zoe, la dipendente 52enne della società chimica americana Basell, sottoposta a procedura di licenziamento per dichiarate ragioni economiche e organizzative dell’azienda, che ha impianti anche nel petrolchimico di Brindisi
BRINDISI - Basell Poliolefine Italia Srl, del gruppo LyondellBasell, ha celebrato dieci anni di produzione senza alcun infortunio sul lavoro nè tra i dipendenti diretti, nè tra quelli delle ditte appaltatrici, con una visita dello stabilimento aperta ai familiari del personale aziendale. In termini di ore di lavoro, sono state 4 milioni e 200mila quelle trascorse senza incidenti. Lo fa sapere la stessa società americana, che è il secondo inquilino come numero di addetti, dopo Polimeri Europa, del petrolchimico consortile di Brindisi.
BRINDISI – Disco verde della procura della Repubblica per Basell e via libera al dissequestro delle torce. Nove mesi dopo l’apposizione dei sigilli (era il 26 ottobre 2010), la procura della Repubblica dispone il dissequestro delle due candele della multinazionale americana della chimica che, insieme con le cinque di Polimeri Europa, furono messe sotto sigilli perchè usate come termodistruttori, senza alcuna autorizzazione, e non come sistemi di sicurezza dell'impianto.
BRINDISI – La Digos di Brindisi, che ha condotto le indagini di polizia giudiziaria a base dell’inchiesta della procura insieme alla perizia del consulente del pm Antonio Negro, l’ingegnere Mauro Sanna, oggi ha notificato a Basell un decreto di restituzione all’uso delle due torce di emergenza oggetto del sequestro preventivo del 26 ottobre. Impianti su cui permarranno i sigilli sino a quando il magistrato inquirente riterrà necessario, e comunque almeno sino al completamento del termossidatore per il trattamento dei reflui gassosi delle lavorazioni. Fata stabilita per la conclusione dei lavori, il 15 luglio 2011. Cauzione depositata, 6 milioni di euro.
BRINDISI - Basell marcia in ritardo, ma la sostanza del piano di riconduzione a norma degli impianti fuorilegge, due torce utilizzate impropriamente per lo smaltimento dei rifiuti industriali, ricalca in toto quello di Polimeri. Il ritardo nella presentazione del piano, giunto nella tarda serata di ieri negli uffici della procura, ha determinato per effetto domino il ritardo nelle risposte della magistratura rispetto alla restituzione provvisoria degli impianti, che ha questo punto dovrebbe essere scontata. Il pubblico ministero Antonio Negro non ha ancora disposto la rimozione temporanea degli impianti, fermo restando il sequestro, e non ha ancora calcolato con esattezza l’ammontare della cauzione, che dovrebbe aggirarsi intorno ai due milioni e 500mila euro.
BRINDISI - Basell segue la strada segnata da Polimeri Europa, percorso obbligato per scongiurare la paralisi dell’azienda preannunciata dal decreto di sequestro a orologeria del gip Paola Liaci. Il colosso della chimica made in Usa, ha presenta questo pomeriggio il piano di riconduzione a norma, dopo aver chiesto e ottenuto nei giorni scorsi un incontro con il pubblico ministero Antonio Negro. Entro domattina, a poco meno di ventiquattro ore di distanza, la procura dovrebbe procedere alla restituzione all’uso con prescrizioni delle due torce di proprietà della società americana (che restano sotto sequestro), specificando come ha già fatto per Polimeri tempi di scadenza dei lavori e quindi data presunta del dissequestro definitivo.
BRINDISI - La richiesta non è ancora formale, ma l'americana Basell sembra intenzionata a calcare le orme del percorso già segnato da Polimeri Europa, chiedendo da qui a breve un incontro con il sostituto procuratore Antonio Negro, mentre pare che i rappresentanti dell’azienda abbiano già incontrato il gip Paola Liaci. Nel frattempo, entro giovedì al massimo, lo stesso pubblico ministero deciderà invece in merito al piano di riconduzione a norma presentato dalla società del gruppo Eni. Entro lo stesso termine Basell ha fatto sapere ai rappresentati sindacali che saranno comunicate le decisioni dell’azienda utili a scongiurare la paralisi delle attività industriali annunciata dal decreto di sequestro preventivo.