BRINDISI – Due ore di emergenza nell’Aeroporto del Salento, oggi pomeriggio, a causa di un allarme bomba che alla fine si è rivelato, fortunatamente, falso. L’evacuazione di passeggeri e personale dell’aeroscalo, intorno alle 16.45, si è tuttavia resa necessaria per garantire a tutti la massima sicurezza “dopo due telefonate - spiega il dirigente della polizia di frontiera, il vice questore Salvatore De Paolis – effettuate prima con tono prima burlesco, poi preoccupato”.
BRINDISI – L’Aeroporto del Salento evacuato intorno alle 16.45 per un presunto allarme bomba. “C’è una bomba in aeroporto”. La prima telefonata arriva intorno alle 16 alla biglietteria di Aeroporti di Puglia. A parlare sarebbe stata una donna che dopo aver riferito il messaggio ha riattaccato. Sono scattati i controlli di rito da parte della polizia di frontiera. Sul posto anche i vigili del fuoco e gli artificieri.
TUTURANO - Un potente petardo, secondo una prima ricostruzione, è servito la notte scorsa a fare saltare il distributore automatico di sigarette collocato all'esterno di una tabaccheria, nella frazione brindisina di Tuturano. Del caso si stanno occupando i carabinieri della stazione locale.
CEGLIE MESSAPICA - Un messaggio inquietante, recapitato a domicilio: per intimidire, di sicuro. Ma anche per fare danni. E proprio nel giorno in cui il Comitato antiracket avrebbe incontrato a Brindisi il prefetto Nicola Prete per fare il punto della situazione a margine di alcuni recenti fatti di cronaca. Ha giocato d’anticipo la criminalità. Colpirne uno per spaventarne cento. Forse questo il tono mafioso dell’ambasciata. E’ probabile che dovesse esplodere il pacco bomba che ignoti la notte scorsa hanno adagiato sull’uscio dell’agenzia di servizi funebri di Matteo Menga, nel cuore del centro storico di Ceglie Messapica. Forse un difetto nel marchingegno esplosivo ha reso innocuo l’ordigno. Ma se lo scoppio ci fosse stato di certo avrebbe prodotto danni ingenti.
MESAGNE – In due a bordo di una moto non meglio identificata. Arrivano in via Giampietro Zullo, perpendicolare a via Federico II. Uno resta alla guida, l'altro scende, corre in direzione del civico 11 di via Federico Svevo II con un pacco in mano. Lo piazza sulla soglia dell'abitazione di Luigi De Vicienti, innesca la miccia e fugge. E' un giovane alto, volto coperto da casco o passamontagna vestito di scuro probabilmente con addosso una tuta. Corre come una lepre, ad attenderlo il suo complice anch'egli a volto coperto con cui si da alla fuga.
Una bomba piazzata e fatta esplodere da due attentatori in motocicletta alle 14,30. Obiettivo, l'abitazione di Luigi De Vicienti, un imprenditore di Mesagne che dal gennaio 2011 resiste al racket della Scu, e che appena il 26 luglio aveva subito un altro avvertimento mafioso sempre ai danni dell'abitazione di famiglia (un incendio), in seguito al quale la polizia aveva identificato e denunciato gli autori. Meno di un mese dopo, la replica.
MESAGNE - Due individui a bordo di una motocicletta hanno recapitato l'ordigno esplosivo a casa di Luigi De Vicienti. Un attimo per depositare la bomba e accendere la miccia, e subito la fuga lungo via Federico II Svevo. Questo si sa degli attimi precedenti l'esplosione. La polizia non esclude che i due siano rimasti appostati sino a quando non hanno visto la strada deserta.
MESAGNE – La Scu lancia un segnale allarmante, perché una bomba fatta brillare oggi alle 14,30 in una strada centrale come via Federico II Svevo, è una sfida. Non solo nei confronti della vittima, sempre l’imprenditore Luigi De Vicienti, ma anche della società civile locale e delle forze dell’ordine.
BRINDISI - Qualche minuto di paura, questa mattina, presso il Comune di Brindisi, per un falso allarme-bomba. Si è trattato, comunque, come è stato possibile verificare nel giro di poche decine di minuti dopo le opportune verifiche, di uno stupido scherzo da parte di qualche buontempone. L’allarme è scattato qualche minuto dopo le 7, con due telefonate anonime – a breve distanza l’una dall’altra – giunte al centralino della caserma dei carabinieri. “Correte al Comune – diceva una voce camuffata e minacciosa -, lì abbiamo piazzato una bomba”.
BRINDISI - Il solito allarme bomba del lunedì al Tribunale di Brindisi, perchè il lunedì è giorno di aste giudiziarie e c'è sempre qualcuno che non rinuncia ad una vendetta simbolica, come mettere il bastone tra le ruote dopo aver subito il pignoramento di un bene.
BRINDISI - Un pacco bomba è stato neutralizzato dai carabinieri di San Donato Milanese e dagli artificieri all'interno della sede del corriere Sda in via Pertini a Carpiano (Milano). La segnalazione della presunta presenza dell'ordigno è arrivata da Brindisi dove i militari hanno intercettato un altro plico 'gemellò destinato a un'azienda della zona: il gesto sarebbe legato a motivi occupazionali. Secondo gli investigatori il mittente potrebbe essere stato licenziato dalla società destinataria del pacco, contenete un vero innesco e polvere pirica.
BRINDISI - Indagini a tutto campo ma concentrate in particolare nella vita lavoratoriva dell'imprenditore che ieri ha ricevuto un pacco bomba. L'imprenditore Giancarlo Facecchia, titolare di una ditta di pulizie, ha dichiarato di non aver ricevuto minacce nè di esser stato vittima di altri episodi d'intimidazione eppure proprio su quel campo stanno indagando gli inquirenti coordinati dal sostituto procuratore Cristina Fasano.
BRINDISI – Un pacco bomba indirizzato ad un imprenditore che opera nel settore delle pulizie è stato disinnescato a pochi metri dall’ufficio postale di via Bradano, nel quartiere Perrino. Il postino aveva cercato di recapitare il pacco, che conteneva un ordigno rudimentale con polvere pirica ma perfettamente funzionante, lo scorso venerdì ma la consegna non era andata a buon fine perché in casa non c’era nessuno che potesse ritirarlo.
SAN PIETRO VERNOTICO – Sono stati individuati dai carabinieri, a poche ore dall’esplosione dell’ordigno che avevano costruito per far saltare una finestra della scuola elementare Rodari di San Pietro Vernotico, i due minori responsabili dei danni ancora da quantificare.