ROMA – Il premier italiano Mario Monti atterrerà all’aeroporto Papola - Casale a Brindisi intorno alle ore 15.30 e si recherà direttamente a Mesagne per seguire i funerali di Stato della studentessa Melissa Bassi, la 16enne rimasta uccisa la mattina di sabato 19 maggio scorso nell’attentato davanti all’Istituto professionale “Morvillo Falcone”.
Il rito religioso avrà inizio alle ore 16.30 presso la Chiesa Madre di Mesagne, città dove Melissa viveva con mamma Rita e papà Massimo. Melissa Bassi. Mario Monti sarà accompagnato anche da Gianfranco Fini, dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e da altre figure istituzionali regionali e locali.
BRINDISI - Stamani il pm titolare delle indagini, Milto De Nozza, ha smentito che nel registro degli indagati siano iscritti i nomi delle persone interrogate a lungo sabato 19 maggio da Digos e Squadra Mobile, e poi rilasciate, e tra queste un ex sottufficiale dell'Aeronautica Militare. Stessa smentita giunge da ambienti investigativi brindisini.
Intanto in questi minuti la polizia sta effettuando altre perquisizioni e sta sottoponendo ad interrogatori altre persone che potrebbero presentare punti di contatto con l'immagine registrata da una videocamera, installata su un chiosco, nei momenti immediatamente precedenti e successivi all'esplosione avvenuta alle 7,40 di sabato 19 maggio davanti all'istituto professionale Morvillo. Si tratta - nel filmato - di un soggetto che aziona un telecomando e poi si allontana dal luogo dopo aver compiuto la strage.
BRINDISI - Da un'ora è stata riaperta la scuola Morvillo Falcone nel giorno del funerale di Melissa e le sue compagne si sono ritrovate nel piazzale dell'attentato dove, sostenute da assistenti sociali e soprattutto dagli insegnanti si sono raccolte commosse in ricordo della studentessa uccisa. Sul suo banco, qualcuno ha già messo un mazzo di fiori, un orsacchiotto di peluche e un biglietto con scritto "Ciao Melissa, rimarrai sempre nei ricordi di chi ti ha amato. Ciao piccolo angelo sorridi dal cielo"
LECCE - Veronica Capodieci è sveglia, è vigile e collabora con i medici. A dichiararlo è il primario del reparto Rianimazione del nosocomio leccese. "Veronica sta reagendo. Ma la situazione rimane critica e la ragazza è ancora in prognosi riservata". Veronica Capodieci è forte. La 15enne mesagnese rimasta coinvolta nell'esplosione sabato 19 maggio scorso a Brindisi non molla. I suoi parametri vitali e la pressione cardio-vascolare è stabile.
BRINDISI - Mentre sino a ieri mattina era ufficiale solo l'esistenza di un fascicolo per il reato di strage a carico di ignoti, nelle ultime ore si è diffusa la voce dell'esistenza di un primo indagato, un ex sottufficiale dell'Aeronautica Militare che aveva prestato serizio a Brindisi, esperto in elettronica.
Quale può essere l'ipotetico punto di contatto tra questa persona è l'attentato? Probabilmente il sistema di comando a distanza dell'innesco delle tre bombole di gas esplose attorno alle 7,40 di ieri. che avrebbe azionato il sensore volumetrico di comando del detonatore.
BRINDISI - Si susseguono le perquisizioni e gli interrogatori da parte di Squadra Mobile e Digos identificare l'autore materiale dell'attentato ripreso dalle videocamere di un chiosco per panini di fronte all'obiettivo da colpire ed il gruppo cui appartiene. é stata superata abbondantemente quota cento. E' necessario costruire particolare per particolare una copia esatta della situazione nelle ore e nei minuti precedenti l'attentato all'Ipsss Morvillo Falcone. Un killer che ha agito in blazer scuro e pantaloni chiari, forse scarpe tipo barca, e che dopo aver provocato la micidiale deflagrazione non si è neppure girato a guardare il macello che si lasciava alle spalle, uscendo dal suo riparo tra il chiosco e la palazzina popolare cui è ridossato.
BRINDISI - Quando il volto del presunto attentatore della strage di sabato 19 maggio 2012 fa il giro del mondo, tutto è pronto per dare l’ultimo saluto alla piccola Melissa Bassi. La 16enne che ha perso la vita nello scoppio dell’attentato che si è consumato alle ore 7.45 circa davanti l’ingresso dell’Ipss “Morvillo Falcone” di Brindisi.
Il feretro di Melissa arriverà a Mesagne intorno le ore 14 di lunedì 21 maggio. Mario Monti sarà a Mesagne per i funerali di Stato.
Lei amava Jennifer Lopez. Iniziava a misurarsi con metro e matita da pochi mesi. due strumenti che fanno di uno stilista, un’icona di perfezione. Sì, perché Melissa Bassi voleva diventare una fashion stilyst.
Brindisi, dalla Chiesa dello Spirito Santo 19 maggio 2012, ore 16. La scuola colpita reagisce riprendendo con convinzione la propria attività. Lo decide il collegio dei docenti riunito fuori sede, ma solo per un giorno: quello del sangue e dell’orrore. Da domani si ricomincia tra le mura di sempre.
“I docenti e tutto il personale scolastico dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Sociali Francesca Laura Morvillo Falcone di Brindisi, riuniti in un collegio straordinario, esprimono il loro totale sgomento e rabbia per il gravissimo attentato che ha colpito il loro Istituto. Rilevano l’infamia di un gesto follemente omicida, che ha scelto deliberatamente come obiettivi sia gli studenti dell’IPSSS che la sua intera comunità e che li ha privati della vita della studentessa Melissa Bassi, “colpevole” solo di recarsi a scuola e compiere il suo dovere”.
I funerali di Melissa Bassi, la studentessa 16enne uccisa dall'esplosione di ieri mattina alle 7,40 davanti all'Istituto professionale Morvillo-Falcone, si svolgeranno domani, lunedì 21 maggio, nella Chiesa Matrice di Mesagne, dalle ore 16,30. E saranno funerali di Stato, con la partecipazione di un rappresentante del governo, oltre che dei vertici della Regione, delle altre istituzioni locali, dei sindaci, e soprattutto di centinaia e centinaia di studenti. Oggi pomeriggio sulla salma di Melissa è stato eseguito l'esame autoptico affidato alla anatomopatologa Margherita Neri, dell'Università di Foggia.
BRINDISI – “Non è facile gestire una tragedia di questo tipo, ogni famiglia ha bisogno di supporto psicologico per affrontare i dolori che ci sono e quelli che verranno. In questi casi non si può fare altro che cercare di contenere le reazioni per evitare ulteriori tragedie”. Maria Rita Greco, psicologa dell’Asl di Brindisi insieme ad altri psicologi del servizio Niat e ai volontari della Croce Rossa da ieri mattina sta lavorando fianco a fianco delle famiglie colpite dalla tragedia di ieri mattina per cercare di aiutare ogni singolo componente ad affrontare questo dolore.
Ci sono i genitori di Melissa Bassi che hanno perso la loro unica figlia, i genitori di Vanessa e Veronica Capodieci che devono mantenere i nervi saldi e dividersi tra la figlia meno grave e quella che sta lottando per la vita in un ospedale lontano 40 chilometri e farsi vedere con il sorriso sulle labbra, nonostante il cuore sia a pezzi.
Ha superato la notte senza complicazioni, lottando con tutte le forze che aveva. Nel pomeriggio di oggi il suo papà ha potuto vederla da vicino, Veronica è stata messa in condizioni di essere cosciente e ha scambiato con lui poche parole. È stata nuovamente sedata.
BRINDISI – Occhi lucidi, lacrime pronte per rigare il viso ma immobili, sguardo stanco, disperato, speranzoso e avvilito. Così i parenti delle quattro ragazze rimaste ferite nell’esplosione di ieri mattina davanti l’istituto professionale “Morvillo-Falcone” di Brindisi si sono presentati al cospetto delle loro ragazze bendate e doloranti. Un incubo per tutti, così atroce che parole di conforto non ce n’erano. Eppure dovevano tutti farsi forza per affrontare lo sguardo di chi sabato mattina era uscito da casa per andare a scuola e in pochi minuti si era ritrovato in un letto di ospedale con ustioni e dolori atroci.
BRINDISI - Ventiquattr’ore dopo. Poche ore che hanno segnato la storia. Una bomba per uccidere. Un video, un uomo, un telecomando… la strage. Melissa Bassi di 16 anni di Mesagne, studentessa dell’Ipss “Morvillo Falcone” rimane uccisa e altre cinque sue amiche, coetanee, versano ancora in gravi condizioni fra l’ospedale Antonio Perrino di Brindisi e il Vito Fazzi di Lecce. Al risveglio, di oggi, il pensiero era a 24 ore prima: i sorrisi, lo scoppio, la strage, il sangue, la paura.
LECCE - Veronica Capodieci stamane si è svegliata ed ha risposto alle brevi domande postegli dal medico che la segue, nel reparto di chirurgia toracica del Vito Fazzi di Lecce. Poi attraverso la vetrata della sala di terapia intensiva ha potuto brevemente scambiare qualche sguardo con il padre. Quindi è stata nuovamente sedata.
BRINDISI - Un atto individuale, attuato forse da una sola persona, perché è solo uno l’individuo inquadrato da una videocamera collocata sul chiosco antistante l’istituto professionale Morvillo Falcone. E si nota distintamente che l’uomo, del quale gli inquirenti preferiscono al momento non diffondere le caratteristiche, aziona un telecomando. Tutto ciò, dice il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, sarebbe dovuto restare coperto da riserbo, ma una volta affiorata la notizia, gli investigatori hanno decisio di comunicare alla stampa il punto cui sono giunte le indagini a 24 ore dall’attentato di ieri mattina, che ha ucciso Melissa Bassi di 16 anni, e ferito gravemente altre cinque studentesse di età compresa tra i 15 ed i 19 anni.
BRINDISI - Il pubblico ministero Milto De Nozza intorno alle 9 si è recato sul luogo dell’attentato ed ha ispezionato il chiosco che fronteggia la scuola, quello le cui telecamere avrebbero potuto riprendere gli attimi della preparazione dell’attentato. Nella foto si vede una delle due telecamere, che però non è puntata verso l’ingresso della scuola. Anche un’altra telecamere di sorveglianza, quella del negozio Dimensione e Sicurezza, in viale San Giovanni Bosco, non inquadra il Morvillo.
BRINDISI - «Sono certo che entro 48 ore il giallo sarà risolto». Sono le parole di Angelo Rampino, preside dell’istituto Morvillo-Falcone, che stamane alle 8.30 si è recato a scuola. Il dirigente scolastico si è dichiarato ottimista ed ha rivolto parole di elogio per il lavoro fin qui svolto dagli investigatori e dalle forze dell’ordine.
«Si sta seguendo una pista che non c’entra nulla con la mafia. Di una cosa sono certo: la verità verrà a galla presto, e tutti sapremo perché questi pazzi hanno compiuto un gesto simile».
A microfoni spenti Rampino ha dichiarato che molto probabilmente l’autore o gli autori dell’attentato erano nelle vicinanze della scuola ed hanno assistito alla scena dell’esplosione e della devastazione.
BRINDISI - Le persone ascoltate a sommarie informazioni la notte scorsa da Digos e Squadra mobile di Brindisi non sono state sottoposte a fermo di polizia giudiziaria. Ma è certo che gli investigatori stiano seguendo una pista locale, che porta ad ambienti terroristici sino a questo momento - da quanto si sa - inattivi. Lo confermerebbe il video registrato dalla videocamera di un esercizio commerciale nei paraggi della scuola, che a questo momento viene considerato una pista importantissima e risolutoria. Alle 11 se ne saprà di più: gli inquirenti hanno convocato infatti una conferenza stampa presso la procura della Repubblica.
BRINDISI - Le quattro ragazze ricoverate presso il nosocomio brindisino hanno passato la notte senza difficoltà. Le condizioni delle due che si trovano presso il Centro Grandi ustionati - Azzurra Camarda e Sabrina Ribezzi - stanno pian piano migliorando. La pressione arteriosa si è stabilizzata e i parametri vitali sono buoni. Stanno reagendo bene alle cure dei medici ma la prognosi rimane riservata. Per Vanessa Capodieci e Selene Greco che si trovano nel reparto di Chirurgia Plastica, la prognosi è stata sciolta e i loro valori si sono, anch'essi, stabilizzati, parametri vitali molto soddisfacenti. Per Veronica Capodieci, la sorella minore di Vanessa, che si trova presso l'ospedale Vito Fazzi di Lecce, il bollettino medico da parte del nosocomio leccese arriverà in tarda mattinata.
BRINDISI - La pista imboccata dalla polizia a Brindisi è quella dell’azione terroristica. In queste ore ci sono due persone in questura sottoposte ad interrogatori e verifiche da parte degli investigatori della Digos e della Squadra Mobile. Si tratta di soggetti identificati attraverso le registrazioni di una videocamera di sorveglianza, dei quali si stava approfondendo la posizione. In un caso si tratta di un ex militare di professione, con conoscenze di elettronica, e parenti con rivendita di bombole di Gpl per uso domestico.
La video camera ha effettuato la registrazione nel cuore della notte, sembra attorno alle 2 del mattino di ieri. Agli interrogatori partecipano i funzionari dello Sco giunti da Roma, ed è troppo presto per dire se i sospettati saranno sottoposti a fermo di polizia giudiziaria. Resta sta stabilire perché sia stato scelto come obiettivo l’Istituto professionale di Stato per i Servizi sociali “Morvillo Falcone”.
BRINDISI - Veronica Capodieci ha appena cominciato la notte più difficile della sua vita, è sedata, porta sul suo corpo di 15enne terribili ferite, i medici del Vito Fazzi di Lecce dove è stata trasferita perché l’ospedale salentino ha un centro, quello di chirurgia toracica, che manca al Perrino di Brindisi, hanno fatto sapere con l’ultimo bollettino della giornata che le condizioni della ragazza sono critiche ma stabili, e che è cosciente. Il prossimo aggiornamento alle 12 di domenica. Sono gravi ma stabili anche le condizioni delle altre quattro ragazze di Mesagne investite dall’esplosione alle 7,40 di stamani mentre stavano per entrare a scuola al professionale Morvillo Falcone. Due hanno ustioni gravi, le altre sono in condizioni meno preoccupanti.
Vanno incontro alla notte decine di investigatori che stanno mettendo sotto pressione la malavita locale, le banche dati, gli archivi, i testimoni, per collocare al posto giusto ogni elemento del dramma: il cassonetto blu che ha nascosto le bombole del gas con innesco esplosivo, innanzitutto. Sapere quando è stato spostato è di vitale importanza, perché il suo posto non è mai stato a due passi dal cancello d’ingresso della scuola. Può aiutare a capire molte cose, a cominciare da un fatto importante: l’attentato era destinato a qualcuno, o era stata messa nel conto la strage?
BRINDISI - Una bacheca, quella di Melissa Bassi, piena zeppa di messaggi, pensieri e frasi colme di dolore, di dispiacere, di rabbia. A scriverle sono amici, parenti, conoscenti, e tutti coloro i quali hanno sentito parlare di lei nei tg, sui siti internet, dappertutto. "Ciao piccola mia, tutto quello che abbiamo passato è davvero tanto, ma il tuo sorriso e quella tua voglia di vivere non la dimenticherò mai!!! eri così bella e dolce non ti dimenticherò mai.. riposa in pace piccola ti vorrò per sempre bene". E' questo il primo messaggio lasciato sul profilo di Melissa dopo la scoperta della morte. A scriverlo è stata una sua amica, conterranea di Mesagne, e dopo di lei tutto è stato come un fiume in piena. Nessuno si è risparmiato. Il popolo di Facebook, in ogni modo, ha rivolto un pensiero al piccolo angelo volato al cielo per mano di uno o più assassini senza scrupoli. L'intera comunità del più famoso network mondiale si è stretta attorno al dolore dei brindisini, e chi tra ha potuto ha voluto lasciare un pensiero diretto alla giovane scomparsa. In molti si sono chiesti il perché di un evento simile, il perché di una morte così efferata che è riuscita a colpire chi aveva ancora tutti i suoi sogni da realizzare.
MESAGNE – Destino crudele per i genitori della giovane Melissa Bassi, la 16enne strappata alla vita questa mattina da un potente ordigno esplosivo installato davanti la sua scuola: l’unica figlia che
avevano è volata in cielo. Era la loro stella, la loro principessa, a lei dedicavano ogni attenzione. E Melissa si faceva voler bene. Mai una volta che avesse deluso mamma e papà, non aveva grilli per la testa, né mai si era opposta a eventuali divieti.
Sua mamma, Rita, casalinga, “controllava ogni suo passo”, raccontano le sue amiche “la chiamava sempre per chiederle dove si trovasse e che cosa faceva e a che ora rientrava”. Quando calava la sera e sua figlia era ancora fuori casa mamma Rita entrava in fibrillazione. Come tutte le mamme d'altronde. I pericoli della strada erano la sua ossessione.
E pensare che la sua principessa è stata strappata alla vita in un tranquillo sabato di primavera. Mentre stava andando a scuola, in pullman, in una situazione in cui i pericoli sono quasi nulli. Destino beffardo, oltre che crudele.
Ottimi voti a scuola, amante della danza, da grande voleva fare la stilista. Per questo Melissa aveva scelto l’istituto professionale per i Servizi Sociali Morvillo Falcone di Brindisi. A scuola ci andava ben volentieri, alzarsi presto la mattina per raggiungere il posto che le avrebbe fatto realizzare uno dei suoi più grandi sogni non era per niente un peso.
E anche questa mattina Melissa si era alzata con un gran sorriso sulle labbra, aveva dato un bacio alla sua mamma e aveva lasciato la sua abitazione in via Torre. Non sapeva che nel suo nido non sarebbe più tornata.
BRINDISI - Consales chiede un minuto di silenzio e un fiore ad ogni finestra, in ricordo della ragazza deceduta. Annuncia che le scuole resteranno chiuse affinché tutti i ragazzi possano partecipare ai funerali di Melissa. Arriva qualche rappresentante istituzionale e la gente fischia e rumoreggia. Grida «Andate via». Il sindaco toglie la parola a monsignor Talucci, che l’aveva appena presa, e placa gli animi: «Chi ha compiuto quel gesto ha ucciso l’Italia, non Brindisi. Non abbiamo bisogno di gesti di intolleranza. Dobbiamo rimanere uniti. Abbiamo il cuore a pezzi, tutti. Di fronte ai morti non si contesta».
Talucci riprende la parola e grida: «Pentitevi e recuperate un pizzico di dignità». Parla Martina Carpani, dell’Unione degli Studenti e scrosciano gli applausi. Dice che ha paura, come tutti i suoi coetanei. E lancia l’accusa più forte: «Abbiamo sottovalutato la criminalità e la mafia. Ma ora non possiamo fermarci, loro pensano di utilizzare la paura come forma di controllo e noi non dobbiamo permetterlo. Da martedì andiamo a scuola portando il peso della lotta alla legalità, e per dire che “mai più accadrà”. Non trasformiamo le scuole in luoghi di terrore. Sono e devono rimanere dei presidi di libertà».
BRINDISI - “Azzurra è forte, ha affrontato dure prove nella sua vita e ne è sempre uscita vincitrice, ce la farà anche questa volta”, le alunne della IIIA dell’istituto professionale “Morvillo Falcone” non hanno lasciato un solo minuto la loro compagna di classe coinvolta nell’esplosione che questa mattina ha visto la morte della sedicenne Melissa Bassi di Mesagne e il ferimento delle sorelle Vanessa e Veronica Capodieci e della 16enne Selena Greco.
Chi è riuscito a scampare alla tragedia si sente miracolato. “Potevamo esserci noi, sembra un incubo. Siamo arrivate solo 5 minuti dopo e abbiamo trovato l’inferno”, urlavano tra le lacrime il resto delle alunne. E’ stato solo un caso, infatti, che al momento dell’esplosione vicino all’ingresso della scuola ci fossero le inseparabili Selena, Melissa e Azzurra e le sorelle Veronica e Vanessa. In quel momento, in quel posto poteva esserci chiunque.