Partiamo dalla fine di una complicata storia. Nel verbale della Conferenza di Servizi del 21 settembre 2015, tenutasi a Roma a cura del Ministero dell’Ambiente (www.bonifiche.minambiente.it), inerente il Sin di Brindisi, è contenuta una novità molto importante
Diverse questioni ambientali riguardanti la zona industriale di Brindisi sono state al centro di un conferenza dei servizi istruttoria svoltasi stamani presso il ministero dell’Ambiente. All’incontro, oltre ai vari enti amministrativi coinvolti, hanno preso parte anche i rappresentanti della Cgil Brindisi, interessati ovviamente ai risvolti occupazionali che potranno derivare dallo sblocco dei fondi
La giunta regionale, riunita in seduta straordinaria, ha indicato Gabriele Papa Pagliardini, direttore dell'Area Politiche per lo Sviluppo Rurale della Regione Puglia, quale commissario straordinario unico per i Consorzi di bonifica
Ieri mattina, martedì, si è svolta, presso il Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e delle acque, una sessione della Conferenza nazionale permanente dei servizi sullo stato delle caratterizzazioni, messa in sicurezza e bonifica del Sito di Interesse Nazionale di Brindisi. E sempre in tema di ambiente e bonifiche, resta caldo il tema dell’Autorizzazione integrata ambientale al nuovo piano industriale di A2A per la centrale Edipower di Brindisi
All'indomani del convegno su bonifiche e sviluppo del territorio, organizzato da Cna Brindisi, facciamo il punto della situazione con il presidente dell'organizzazione della piccola e media impresa artigiana, Emanuele Sternativo
La Cna provinciale di Brindisi organizza un seminario su "Bonifiche, risanamento ambientale e reindustrializzazione, la riqualificazione delle Aree Sin: un'opportunità di sviluppo per Brindisi e per l'Italia"
Nessuna sanatoria sulle bonifiche. Non basterà trovare accordi con il governo attraverso le transazioni sottoscritte tra i soggetti che hanno inquinato ed i Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico per aggirare il principio del ‘chi inquina paga’.
BRINDISI - Il sindaco di Brindisi vuole la liberazione per gli usi produttivi dei venti lotti non inquinati in zona industriale e la riperimetrazione del Sin, ma non vuole passare da altre conferenze dei servizi che considera "pastoie burocratiche" e minaccia una spedizione a Roma.
BARI - Non è in sintonia con le valutazioni del tutto negative del sindaco Mimmo Consales, il giudizio dell'assessore regionale Lorenzo Nicastro sull'incontro odierno a Roma, per le bonifiche nel Sin di Brindisi.
BRINDISI - Svolta clamorosa nella vicenda dell'area ex petrolchimico nota anche come Micorosa: la Provincia, con un'ordinanza intima a tre società ed alla curatela fallimentare della stessa Micorosa, di bonificare la gigantesca discarica di fanghi chimici.
BRINDISI - «I soldi per le bonifiche sono stati utilizzati per altri scopi»: lo ha dichiarato il ministro dell'Ambiente Corrado Clini al giornalista Riccardo Iacona (Presa diretta) che nella sua ultima puntata ha parlato di inquinamento e bonifiche.
BRINDISI – Sulla questione delle bonifiche ambientali nella zona industriale, cuore dell’area Sin (ma ne fa parte anche gran parte del porto), torna a parlare oggi il sindaco Mimmo Consales rilanciando il problema dello sblocco dei fondi che il governo trattiene, inclusi i soldi versati dalle aziende che hanno aderito all’Accordo di programma sul sito inquinato di interesse nazionale brindisino, rendendoli però indisponibili per gli interventi a Brindisi. Una situazione assurda, che sottrae risorse all’obiettivo di restituire agli usi preziosi settori sia della zona industriale che dell’area portuale.
BRINDISI - Alla fine, i danni creati al territorio brindisino dall'era della chimica rampante e da una speculazione industriale sbagliata finirà col pagarli lo Stato? E' questa la possibile conclusione non dichiarata di un comunicato stampa congiunto diramato questa sera, in cui si annuncia che presto si firmerà un protocollo per destinare 40 milioni di euro alla bonifica della discarica denominata Micorosa, nella parte degli stagni delle Saline inquinata a morte dai rifiuti del petrolchimico negli anni Sessanta e Settanta.
BRINDISI - Il segretario generale della Cgil brindisina, Michela Almiento, ieri ha diffuso un lungo rescoconto sulla conferenza dei servizi tenutasi nei giorni scorsi a Roma, e relativa alle bonifiche nel Sito di interesse nazionale (Sin) di Brindisi. In questo ambito, la Cgil ha ribadito il proprio parere negativo assieme ad Arpa, Comune e Provincia di Brindisi - la Regione Puglia era assente - ed ha chiesto al Ministero dell'Ambiente se fosse già stato acquisito il parere dell'Assemblea generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sul nuovo progetto per il rigassificatore di Capo Bianco, alla luce del fatto che la stessa assemblea "esprime parere contrario rispetto alla realizzazione dell’opera in oggetto, in considerazione dell’elemento ostativo di natura giuridica, cioè la confisca dell’intera area". Parere richiesto dall'Autorità portuale ed emesso il 20 luglio scorso.
BRINDISI - Il capogruppo del Pdl al Comune di Brindisi ha criticato oggi l’assenza della Regione Puglia all’incontro organizzato ieri al ministero dell’Ambiente sulle bonifiche a Brindisi e sul rigassificatore. “Non vorrei che la nostra città fosse considerata di serie B”, ha detto D'Attis paragonando evidentemente l'attenzione per le emergenze di Brindisi a quelle per il caso Ilva di Taranto.
ROMA - “Credo che ci sia un dato politico di particolare rilievo nello svolgimento della giornata di oggi: tutti gli attori fondamentali del sistema Paese riconoscono in Taranto un problema della nazione”, ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi congiunta con il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, dopo l’incontro con il governo per concordare le misure necessarie ad assicurare in tempi rapidi l’avvio di opere di bonifica e recupero ambientale.
ROMA – Tre aperture importanti da parte del ministero dell'Ambiente sul caso del Sito di interesse nazionale (Sin) di Brindisi e l'annosa questione delle bonifiche che da troppo tempo rappresentano un freno allo sviluppo economico del territorio, costituiscono il bilancio della riunione odierna a Roma tra lo stesso Corrado Clini e una delegazione istituzionale brindisina. Secondo un comunicato dell’Asi, il ministro si sarebbe mostrato disponibile su tre fronti. L'impressione è però che si sia ancora ben lontani da una soluzione tipo Marghera, dove la Regione Veneto assume un onere finanziario rilevante, mentre qui la Regione Puglia non è stata coinvolta.
VENEZIA – Potrebbe diventare un modello anche per i Sin di Brindisi e Taranto l’accordo firmato oggi per la reindustrializzazione di Porto Marghera, grazie al quale – si è detto - nell'arco di 4 mesi sbarcheranno davanti alla laguna di Venezia un centinaio di imprese e verranno investiti oltre due miliardi di euro. Si avvierà così un percorso che renderà interessante l'area per imprese italiane e straniere, con un investimento complessivo di oltre cinque miliardi di euro, di cui tre pubblici e due da investitori privati.
BRINDISI - Un nuovo accordo di programma che superi il precedente sottoscritto nel 2007 e che consenta di sbloccare una situazione di stallo che dura da dodici anni. Da quando, in pratica, fu definito il Sito di interesse nazionale di Brindisi nel 2000. E' la proposta che il Partito Democratico – attraverso il senatore Salvatore Tomaselli – intende sottoporre al ministro dell'Ambiente Corrado Clini nel corso di un incontro che si terrà il prossimo 12 aprile ed al quale chiama a partecipare anche le istituzioni locali e la Regione.
BARI - Le quote maggiori degli oneri di bonifica siano a carico dello Stato nelle aree dove i maggiori insediamenti sono stati quelli delle aziende pubbliche, e i territori abbiano autonomia programmatoria degli interventi, quindi senza vincoli da parte del ministero dell'Ambiente. Questi i punti principali della proposta di Confindustriua Puglia per i Sin di Taranto e Brindisi.
BRINDISI - Pubblichiamo un documento di Brindisi Bene Comune sul tema delle bonifiche nell'area inquinata del Sito di interesse nazionale di Brindisi, e in cui si affrontano due questioni molto delicate: la prima è la proposta Eni al governo di risarcimento globale e forfettario per la contaminazione di 9 siti italiani, che l'associazione invita a respingere; la seconda è l'immensa discarica di fanghi industriali pericolosi nota anche come Micorosa, che dovrebbe essere bonificata con denaro pubblico, mentre secondo Brindisi Bene Comune il conto va presentato alla stessa società proprietaria, ma a questo punto sorgerebbe un conflitto d'interesse: la richiesta dovrebbe essere fatta da Provincia e governo, ma uno dei soci di Micorosa è Massimo Ferrarese.
BRINDISI – Il grosso delle risorse disponibili per le bonifiche del sito inquinato di interesse nazionale di Brindisi vanno destinate alla soluzione del problema Micorosa, l’immensa discarica di veleni che si estende tra il petrolchimico e gli stagni delle Saline, lungo la spiaggia. Un milione e mezzo di metri cubi di scorie di ogni genere (e non solo idrati di calcio) con cui ai bei tempi della chimica senza freni fu colmata una laguna simile a quelle dell’attuale Parco regionale delle Saline di Punta della Contessa. Un inferno di clorurati organici: dicloroetilene, il famigerato cloruro di vinile, benzene, arsenico, e altri contaminanti per volumi complessivi che superano di 4 milioni i limiti consentiti dalla legge, fino a cinque metri di profondità.
CEGLIE MESSAPICA – L’osservatorio Attivo del comitato “Ceglie nel cuore”, invita tutti i cittadini ad una raccolta rifiuti responsabile. Infatti è stato messo a disposizione di tutta la città messapica un centro di raccolta di materiali a titolo gratuito. Obiettivo del comitato, cercare di sensibilizzare la cittadinanza cegliese a fare una raccolta rifiuti differenziata.
BRINDISI – Dopo la lettera al governo – nella persona del ministro all’Ambiente, Stefania Prestigiacomo – da parte del presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, attacca sui ritardi dell’attuazione dell’Accordo di programma per l’area inquinata di Brindisi anche Confindustria, che accusa la politica di atteggiamenti dilatori, nella scia dei ritardi trentennali che caratterizzano molte opere e interventi pubblici.