TARANTO - Elisir di lunga vita. E di controversie infinite. La vicenda “Borsci” starebbe per vivere un nuovo capitolo legato all’operazione salvataggio avviata nella primavera del 2010 dal Gruppo Casale di Ostuni. Naufragata la prima proposta di concordato (presentata appunto dall’imprenditore ostunese Raffaele Casale, ammessa dal Tribunale ma rigettata dall’assemblea dei creditori), i giochi si potrebbero riaprire a breve. Voci sempre più insistenti vorrebbero infatti l’imprenditore tarantino Enzo D’Addario prossimo a depositare in Tribunale una nuova proposta di concordato, a quanto si dice leggermente migliorativa rispetto a quella a suo tempo firmata dalla famiglia Casale (un’offerta da 5 milioni e 200 mila euro, che comunque vadano a finire le cose ha consentito al sodalizio societario guidato dall’imprenditore ostunese di assumere in questi mesi la guida dello stabilimento e di riavviare, salvaguardando i 26 posti di lavoro, la produzione e la commercializzazione dello storico marchio). I tempi non si prevedono comunque brevissimi. Tutt’altro.
TARANTO – Elisir San Marzano: non c’è l’ufficialità. Dai dirigenti Telcom nessuna conferma: “Aspettiamo notizie”. Un silenzio che lascia presagire, quanto già si vociferava alla vigilia della scadenza dei termini (venerdì scorso) per il pronunciamento dei creditori sulla proposta di acquisto del Gruppo Casale. Ovvero: l’assemblea avrebbe respinto il concordato. Queste le prime voci, di fatto indiscrezioni in attesa che le fonti ufficiali rendano pubblico il verdetto. Se così fosse, sarebbe tutto da ridisegnare il futuro della Borsci. E tra non poche incognite.
TARANTO - Elisir San Marzano: l’ora del gong. Chiusi i termini per il pronunciamento dei creditori sulla proposta di acquisto del Gruppo Casale, cresce la suspance sul verdetto. Ancora 48 ore e sarà chiaro il futuro della Borsci. L’assemblea dei creditori, sovrana sul destino del marchio, il 12 novembre scorso decise sostanzialmente di guadagnare tempo, decidendo di affidare una risposta definitiva nelle mani del postino. Venti giorni per riflettere e comunicare, singolarmente e via posta, la decisione.
TARANTO – Cadono le ipoteche: congelati così i debiti verso i due maggiori creditori. La cessione della Borsci ora è davvero a un passo. Due le ipoteche destinate ad essere rimosse: la prima conseguenza dei debiti maturati nei confronti dell’Agenzia delle Dogane (che vanta circa 1,7 milioni di arretrato dall’azienda in liquidazione) e la seconda derivante dalle insolvenze in piedi con la Banca Carime (per oltre 600mila euro). Per evitare che il concordato (strumento che consentirebbe di evitare la dichiarazione di fallimento) possa saltare a causa delle ipoteche sospese, l’Ufficio legale delle Dogane di Taranto aveva proposto che, fermo restando i crediti vantati da Dogane e banca, le ipoteche stesse fossero rimosse per favorire l’operazione di cessione e la ripresa produttiva della Borsci.
TARANTO - Congelati i debiti verso i due maggiori creditori: la cessione della Borsci è sempre più vicina. Due le ipoteche destinate ad essere rimosse: la prima conseguenza dei debiti maturati nei confronti dell'Agenzia delle Dogane (che vanta circa 1,7 milioni di arretrato dall'azienda in liquidazione) e la seconda derivante dalle insolvenze in piedi con la Banca Carime (per oltre 600mila euro). Per evitare che il concordato (strumento che consentirebbe di evitare la dichiarazione di fallimento) possa saltare a causa delle ipoteche sospese, l’Ufficio legale delle Dogane di Taranto ha proposto che fermo restando i crediti vantati da Dogane e banca, le ipoteche stesse vengano rimosse per favorire l'operazione di cessione e ripresa produttiva della Borsci.
TARANTO - San Marzano Borsci: primi calici amari, dopo la rinascita. Ci sono voluti mesi di trattative, di lavoro, di mediazioni, per giungere alla proposta di concordato da 5 milioni e 200 mila euro che ha consentito al gruppo societario guidato dall’imprenditore ostunese Raffaele Casale di assumere le redini dello stabilimento e di riavviare la produzione e la commercializzazione dello storico “elisir”. E’ stata, viceversa, sufficiente una “velina” diffusa alla vigilia dell’assemblea dei creditori per creare lo scompiglio, agitare le acque e rimettere in gioco il destino dell’azienda e dei 26 lavoratori, facendo vacillare gli impegni assunti dal gruppo Telcom e ratificati dal Tribunale fallimentare.
ARANTO - La Borsci Liquori (azienda tarantina rilevata nel maggio scorso dall’imprenditore ostunese Raffaele Casale, presidente del gruppo Telcom), produttrice da 170 anni dell’Elisir San Marzano, denuncia in una nota episodi di concorrenza sleale ai suoi danni, l'ultimo dei quali consisterebbe nell'aver diffuso la voce secondo cui il prodotto non avrebbe più la qualità di una volta. «È assolutamente falso», riferisce il direttore commerciale dell'azienda, Giuseppina Borsci, la quale aggiunge che metodologie e materie prime utilizzate sono sempre controllate, come in passato, dal cugino Egidio, responsabile della produzione. «Questa voce - prosegue Borsci - è messa in giro evidentemente da chi aveva immesso sul mercato prodotti che tentavano di assomigliare al nostro Elisir e oggi, con il ritorno dell'originale, si vedono precludere la possibilità di continuare la loro attività di plagio».
OSTUNI – Ribalta emiliana per l'elisir San Marzano: quello vero. Visto che il falso è finito in tribunale, trascinato in contenzioso dai nuovi soci del gruppo Borsci. A Bologna, per salutare le bottiglie del nuovo corso, c’è chi ha allestito una vetrina speciale. Una rinascita da incorniciare, per il liquore prodotto a San Marzano di Taranto. Il piano di rilancio varato dall’imprenditore ostunese Raffaele Casale, amministratore della Telcom Spa di Ostuni, sta dando i primi frutti. La crisi della vecchia società aveva di fatto provocato la scomparsa dal mercato dell'elisir, da alcune settimane tornato in produzione, con grande soddisfazione dei tanti fans sparsi (e scatenati) anche su facebook.
TARANTO - Missione compiuta per il gruppo Telcom di Ostuni. E’ ripresa infatti l’attività di produzione presso la Borsci Liquori, la nota azienda tarantina produttrice del famoso Elisir S.Marzano, una specialità che è presente sul mercato da 170 anni. E il S.Marzano nelle prossime settimane finalmente tornerà nei bar per essere bevuto in cento modi, oppure per finire nel caffè o nei gelati. A comunicarlo con soddisfazione sono tre degli azionisti della società, Giuseppina ed Egidio Borsci, rispettivamente direttore commerciale e responsabile della produzione, e Raffaele Casale, amministratore.