E dall'altra parte c'è Corfù. Il segreto di una regata che strega
BRINDISI – Questa volta no. Il vento ci sarà sino alla fine, anzi sarà più forte proprio all’arrivo, e dalla direzione giusta per gli spinnaker. Basta rimpiangere l’edizione 2005, con tanto, anche troppo maestrale, che consentì a Pegaso della Montefusco Sailing Project di arrivare a Corfù in 8 ore e qualche minuto, record della traversata stracciato. Non sarà proprio così, per l’edizione 2011 della Brindisi-Corfù, la numero ventisei, regata internazionale ora ulteriormente accreditata con l’ingresso nel circuito della Lombardini Cup. Non ci saranno quei 35-40 nodi che facevano volare le barche lungo le 104 miglia tra la partenza e Kassiopi, ma un ventaglio di intensità tra 6-7 e i 15 nodi e anche più. Prima scirocco, poi maestrale in rotazione verso nord. Niente pantano, niente decisione di uscire dalla regata a motore e auto squalificarsi pur di arrivare a destino. Come l’anno scorso. Giovedì si arriva tutti, e sotto spi.