BRINDISI - Si avvicina sempre piùil periodo in cui anche la politica va in ferie, ma soprattutto, per gli ambientalisti brindisini, si avvicina sempre più la scadenza dei termini entro cui proporre ricorso al Tar contro il contestassimo ribaltone del parere del Comitato tecnico regionale Puglia, che in prima istanza aveva negato il Nulla-osta di fattibilità al progetto del rigassificatore di Brindisi Lng, per poi concederlo con una seduta straordinaria convocata su ricorso dell'azienda britannica.
BRINDISI - Non se ne va solo Iraklis Haralambidis (o Hercules Haralambides, più latineggiante), ma definitivamente, almeno dalla sede di viale Regina Margherita, anche la Brindisi Lng malgrado la vittoria di Pirro garantita da un ribaltone in sede di Comitato tecnico regionale, che a disstanza di un paio di mesi ha riaperto un'istruttoria conclusa da un parere negativo, per giungere ad un parere positivo per il rilascio del Nulla osta di fattibilità al progetto.
BRINDISI - Brindisi Lng, controllata dal gruppo British Gas, manifesta pubblicamente la propria disapprovazione per l'esito di una istruttoria che riguarda il suo progetto, e annuncia altrettanto pubblicamente la richiesta di tutta la documentazione relativa alla seduta del Comitato tecnico regionale Puglia in cui è stato deciso a maggioranza di negare il Nulla osta di fattibilità al progetto. L'azienda britannica ne ha facoltà, ma adotta un altro stile rispetto ad aziende che in questo territorio gestiscono certo rapporti non sempre facili con il Ministero dell'Ambiente, la amministrazioni locali e persino gli organi inquirenti, ma raramente ricorrono ai comunicati stampa, preferendo difendere le proprie aspettative, giuste o meno che siano, utilizzando il Tar o altre sedi. Dopo il clamore dell'annuncio del trasferimento di sede a Milano, scambiato da alcuni come abbandono dell'investimento, ecco che la Brindisi Lng va all'attacco contro il Ctr. E proprio il giorno prima della attesa sentenza al processo sul primo iter autorizzativo del rigassificatore.
BRINDISI - Dopo l'ennesima bocciatura per il progetto di Brindisi Lng, che si è vista respingere dal Comitato tecnico regionale Puglia la domanda di concessione del Nulla osta di fattibilità (Nof), sta destando polemica la decisione del comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Brindisi di puntualizzare come invece la posizione dei tecnici del Corpo, presenti sia nel gruppo di lavoro che ha svolto l'istruttoria a Brindisi, che nello stesso Ctr (che a quanto pare ha capovolto - a maggioranza - anche le conclusioni cui era giunto il gruppo di lavoro stesso), fosse stata favorevole alla concessione del Nof sulla base dello Studio preliminare di sicurezza presentato da Brindisi Lng. Dopo aver pubblicato la nota dell'ing. Carlo Federico, pubblichiamo perciò anche quella delle associazioni ambientaliste del fronte del no al rigassificatore.
BRINDISI – Disco rosso del Ctr (Comitato tecnico regionale) al progetto del rigassificatore nell’area di Capobianco. E l’operazione Brindisi Lng/British Gas si allontana dalla città. Rischia di svanire come nel più classico dei “porti delle nebbie”, dopo il pronunciamento del Comitato tecnico regionale, il progetto da oltre 500 milioni di euro per la rigassificazione del gas naturale liquefatto da 8 miliardi di metri cubi l’anno. Al momento sull’istruttoria e sulla decisione definitiva non esistono posizioni ufficiali.
BRINDISI – La Brindisi Lng perde in primo grado la causa di lavoro che le ha intentato la ex responsabile delle relazioni esterne della sede di Brindisi, Antonella Silipigni. Ne dà notizia lo studio legale dell’avvocato Domenico Calopresti. “Con dispositivo del 30 marzo 2012 il giudice del lavoro del Tribunale di Brindisi, dott.ssa Raffaella Brocca, ha dichiarato illegittimo il licenziamento della dott.ssa Antonella Silipigni, lavoratrice dipendente della Brindisi Lng controllata BG Italia Spa – BG Group Plc”, fa sapere la difesa della Silipigni.
BRINDISI – Massimo Ferrarese passa da una guerra ambientale all’altra. Dopo quella divampata anche oggi contro la previsione dello scarico nel Canale Reale dei reflui del depuratore di Bufalaria, che è di tabella 4 e quindi emetterà acque utilizzabili anche per usi irrigui, in serata l’annuncio dell’affidamento al legale della Provincia, l’avvocato Lorenzo Durano, del compito di decidere o meno una eventuale opposizione in giudizio ad un decreto direttoriale della Commissione Via del Ministero dell’Ambiente, che esclude dalla Valutazione di impatto ambientale il progetto di interramento dei serbatoi del rigassificatore della Brindisi Lng. “In linea di continuità con le iniziative già assunte, non mancheremo di adottare ogni e più opportuno provvedimento per contrastare le iniziative della Brindisi Lng finalizzate alla realizzazione del rigassificatore a Capo Bianco”.
BARI - “C’è dell’incredibile. La Brindisi Lng vuole impedire che gli ambientalisti definiscano pericoloso il rigassificatore e auspichino adeguati controlli di legalità giungendo a minacciare infondate e provocatorie azioni legali. Si muove quindi sulla questione come un elefante in una cristalliera". Lo ha detto questa sera il governatore Nichi Vendola.
BRINDISI – La società del gruppo British Gas incaricata di realizzare l’operazione del rigassificatore a Brindisi definisce intimidatori i toni utilizzati dal movimento ambientalista, ma annuncia a sua volta che ha dato mandato ai propri legali di perseguire in ogni sede chiunque sia autore di “ogni affermazione che possa risultare diffamatoria e lesiva dell'immagine della società”.
BRINDISI – Arriva oggi in visita, sia pure fugace, l’ambasciatore inglese Christopher Prentice, e il fronte del no al rigassificatore pensa che gli incontri brindisini programmati dal numero uno della diplomazia britannica in Italia (nell’ordine, dalle 11, il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, poi il prefetto Nicola Prete quindi il vicesindaco Massimo D’Attis al Comune) non siano solo legati all’esigenza di conoscere nel dettaglio la Puglia e chi l’amministra.
ROMA - Brindisi Lng e British Gas continuano la loro pressione su due fronti non solo per abbattere l'opposizione delle amministrazioni locali al progetto del rigassificatore di Capo Bianco, ma anche per ottenere modifiche delle prescrizioni inserite nel decreto di Valutazione di impatto ambientale favorevole. E un risultato pare che al momento l'abbiano ottenuto dall'Authority antitrust: "L'Autorità garante della concorrenza e del mercato auspica una revisione del decreto Via al fine di garantire che le misure previste non contrastino con i principi della concorrenza".
BRINDISI – Gli anni di stop al progetto del rigassificatore che British Gas vuole realizzare a Capo Bianco, nel porto industriale di Brindisi, provocano per la seconda volta un ridimensionamento drastico del personale negli uffici di Brindisi Lng, la società che il colosso energetico britannico ha costituito per gestire l’operazione. La notizia arriva dalla stessa Brindisi Lng, che scarica la responsabilità dei tagli sull’opposizione incontrata a Brindisi da parte delle amministrazioni locali, e ancora una volta bolla come minoritaria la posizione del fronte del no al progetto, parlando di !azione di poche persone”.
BRINDISI – La Brindisi Lng non si lascia fermare dalle prescrizioni vincolanti imposte dalla Commissione Via del ministero dell’Ambiente, e deposita ai fini della pubblica informazione, come prescrive la legge, le variazioni al progetto originario del rigassificatore di Capo Bianco. L’avviso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 43 del 16 aprile 2011, parte seconda. Ma si dice anche che, pur non potendo ancora rimettere piede nel cantiere della colmata, sotto sequestro penale dal 12 febbraio 2007 per occupazione abusiva di area demaniale marittima, la società del gruppo British Gas non abbia rinunciato a fare shopping nei dintorni, approfittando delle aste dei beni immobiliari che lo Stato ha giudicato alienabili, nell’ambito del cosiddetto federalismo demaniale.
BRINDISI - Sarà la corte d’appello di Lecce a decidere se l’uscita di scena dal processo contro la British Gas, dei dirigenti Armando De Azevedo Henriques, David James Robottom, Stefan John Ricketts e Giorgio Battistini, sia stata legittima oppure no. Ai quattro manager i pubblici ministeri Giuseppe De Nozza e Silvia Nastasia contestano la violazione del codice della navigazione per aver dato esecuzione alla colmata di cemento a Capobianco, gettando le basi – letteralmente – per la costruzione del rigassificatore. Reato contravvenzionale che Henriques & Co liquidarono con il pagamento di una ammenda pari a 258mila euro, ottenendo dunque la cancellazione della propria posizione dalla lista degli imputati nel processo noto con il nome di Gassopoli.
BRINDISI – Brindisi Lng illustra alle organizzazioni sindacali le proprie politiche occupazionali, in vista della progettazione e dell’attuazione del rigassificatore Capo Bianco, Confindustria Brindisi dirama una nota congiunta con gli stessi sindacati in cui si esprime un giudizio favorevole sulla decisione di stabilizzare 11 unità e di attesa sui prossimi sviluppi, ma la Cgil subito dopo dirama una nota in cui prende le distanza sia dal comunicato che dalle strategie di Brindisi Lng, ribadendo le proprie già note posizioni: non al terminal di rigassificazione nel porto di Brindisi.
Un caso molto particolare, quello dei due giudizi, uno davanti al magistrato del lavoro, l'altro penale, che vede opposti la ex responsabile delle relazioni esterne di Brindisi Lng, Antonella Silipihni, e la stessa società del gruppo British Gas, che l'aveva licenziata il 27 settembre del 2007, sei mesi dopo il blitz di procura, Digos e Guardia di Finanza per episodi di presunta corruzione, falso e occupazione abusiva di area demaniale marittima a carico anche di vari manager di Brindisi Lng e Bg Italia. Il 26 novembre nuova udienza avanti al giudice che si sta occupando dell'impugnazione del licenziamento. Di seguito un comunicato diramato per conto di Antonella Silipigni.
BRINDISI – La Brindisi Lng ha presentato ieri mattina in un’aula della Facoltà di Ingegneria, in Cittadella della Ricerca, il protocollo d’intesa con otto associazioni di categoria e sindacati per collaborare sull’obiettivo della realizzazione di un distretto del freddo cui la società inglese è disposta ad offrire finanziamenti, oltre che alle frigorie liberate dai processi di rigassificazione del metano (che viaggia sulle navi a -160 gradi per conservare lo stato liquido).
Non è ancora chiuso il dibattito sulla manifestazione del 19 giugno. Oggi BrindisiReport.it pubblica l'intervento inviato agli organi di informazione dal consigliere regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, Toni Matarrelli.
BRINDISI – Le associazioni ambientaliste brindisine lanciano una iniziativa in quattro punti su tutte le questioni aperte nel capoluogo: riduzione del carbone, rigassificatore, occupazione e gasdotto Tap. Un incontro a tutto campo con gli organi di stampa, quello di stamani, da parte degli esponenti del movimento. Focus ovviamente su quella che al momento viene considerata l’emergenza incombente, vale a dire il progetto della Brindisi Lng/British Gas.
Riceviamo e pubblichiamo una nuova nota di Brindisi Lng, ma questa volta senza replicare perchè riteniamo esaustiva la nostra prima risposta sul paragone Brindisi-Barcellona, e anche perchè l'intervento riguarda un articolo -da noi pubblicato- di una terza persona perfettamente in grado di ribattere. Sarebbe tuttavia importante se il confronto potesse allargarsi: da un lato a chi sostiene che il rigassificatore non intralcerebbe altri progetti di sviluppo del porto (il problema infatti non è quello dei tempi di attracco di una gasiera, ma è ben più complesso, come tutti sappiamo molto bene), quindi a pareri di natura urbanistica e programmatoria e non tecnico-portuali, e viceversa a chi è convinto che l'impianto della British Gas sia un'operazione commerciale utile quasi esclusivamente alla stessa società e non a Brindisi.
BRINDISI – Usciranno presto di scena dal processo British Gas in corso davanti al tribunale di Brindisi i protagonisti imputati di corruzione. Reato ormai coperto da prescrizione grazie alle leggi varate da questo governo. Ciò è già avvenuto in un procedimento stralcio per una dirigente pro tempore della multinazionale inglese, Yvonne Barton, ed avverrà presto anche per un’altra pattuglia di personaggi che facevano parte del management incaricato dell’operazione tra la fine degli anni ’90 e il 2003, quando il 21 gennaio il governo Berlusconi concesse l’autorizzazione senza procedura di Valutazione di impatto ambientale. Ma c’è ancora un capo di imputazione che resiste, e sostiene il provvedimento di sequestro del cantiere di Capo Bianco: quello di occupazione abusiva di area demaniale marittima.
l detto latino “pecunia non olet” (il denaro non puzza) citato da Vittorio Bruno Stamerra, non è sempre corrispondente alla saggezza dei Romani, certo lo è per chi “incassa” ma non per chi guarda e giudica. Alcune volte “puzza” e come! Soprattutto quando ci troviamo di fronte a sponsorizzazioni che perseguono fini particolari, molto particolari. Come nel caso appunto della sponsorizzazione della Brindisi Lng elargita allo Snim. Questa oltre ad essere “sconcertante” è sostanzialmente paradossale. E’ vero che la Brindisi Lng persegue i propri esclusivi interessi e usa i mezzi a disposizione, cioè un considerevole potere economico, ma è anche vero che ci dovrebbe essere un limite alla decenza e al buon gusto, insomma la sfacciataggine e l’impudenza divengono un offesa alla intelligenza e alla dignità.
E’ vero che “pecunia non olet”, che la sponsorizzazione della British Gas allo Snim ha portato dei soldini nelle casse dell’organizzazione (privata) dell’evento, e con i tempi che corrono qualche euro in più fa sempre comodo, ma questa partecipazione diciamolo francamente: è come un cazzotto nello stomaco.
Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota, inviataci dal direttore delle relazioni esterne di Brindisi Lng, Vittorio Cino, a proposito del nostro articolo che metteva in discussione i possibili paragoni tra l'impatto del rigassificatore Enagas sul porto di Barcellona, e quello del rigassificatore British Gas sul porto di Brindisi.