Scu, si è suicidato il pentito Sandro Campana: accusò il fratello Francesco
Si è impiccato presso la località segreta in cui era sottoposto ai domiciliari. Rivelò i segreti su fatti di sangue della Scu
Si è impiccato presso la località segreta in cui era sottoposto ai domiciliari. Rivelò i segreti su fatti di sangue della Scu
BRINDISI – Si chiama “Campane Silenti” l'operazione che all'alba di questa mattina ha permesso l'arresto dei due presunti autori dell'omicidio di mafia di Massimo delle Grottaglie avvenuto nel dicembre del 2001. Ad eseguire i provvedimenti di custodia cautelare in carcere - emessi dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta dei pubblici ministeri presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce Cataldo Motta, Alberto Santacatterina e Guglielmo Cataldi - gli agenti della Squadra Mobile, guidati dal vice questore Francesco Barnaba, e del Commissariato di Mesagne, condotti dal vice questore aggiunto Sabrina Manzone.
MESAGNE – I fratelli Francesco e Sandro Campana dovrebbero essere in zona. “Difficilmente i latitanti – dice un investigatore – lasciano il territorio di origine. Francesco Campana lo prenderemo, a meno che prima non lo ammazzino”. Al momento il latitante numero uno della Sacra Corona Unita non dovrebbe correre il rischio di incappare in una vendetta tra clan. E’ un rogoliano di ferro e questo gli dà la forza derivante dall’appoggio di Giuseppe Rogoli, che nel panorama criminale pugliese, può vantare di essere il fondatore della Scu e di essere uno dei pochissimi capi storici della quarta mafia a non essersi pentito.