Blitz anti-caporalato dei carabinieri del comando provinciale di Brindisi, che stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre soggetti ritenuti responsabili di concorso in intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravati
Si torna a parlare di caporalato, e a Francavilla Fontana che è una delle città che è sempre stata una delle centrali di questo fenomeno. L'iniziativa è del circolo locale del Partito Democratico che ha invitato ad affrontare il tema, e a riferire delle iniziative che il governo intende assumere, il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova
In campo contro il caporalato anche la Guardia di Finanza, secondo il piano definito dal Ministero dell’Interno che coinvolge le Prefetture come organi di coordinamento e i comandi generali delle varie forze di polizia. Un primo bilancio dei servizi in corso, comunicato dal comando provinciale di Brindisi delle “fiamme gialle” parla di 454 braccianti controllati, della scoperta di 28 lavoratori in nero e della denuncia del titolare di un’azienda agricola
"Gli agricoltori, quelli veri, sono vittime del caporalato al pari dei braccianti e degli operai agricoli che ricorrono ai caporali". Agrinsieme Puglia, il coordinamento delle organizzazioni agricole Cia (Confederazione italiana agricoltori), Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative settore agroalimentare (Legacoop, Confcooperative, Agci ) e Copagri, condanna fermamente il caporalato con un comunicato diramato ogg
Le lacrime di coccodrillo della politica sul caporalato, dopo due commissione d'inchiesta parlamentari senza esiti decisivi, la disapplicazione delle leggi a piacimento delle aziende, gli strumenti di flessibilità del lavoro che hanno consegnato al sistema caporali - aziende agricole infedeli altri pezzi per tenere in piedi all'infinito questo mercato perverso
Dopo i recenti casi di braccianti agricoli morti mentre si spaccavano la schiena nelle campagne pugliesi, i carabinieri del comando provinciale di Brindisi, con l'ausilio dei colleghi del nucleo Ispettorato del lavoro di Brindisi, hanno intensificato i controlli contro il fenomeno del caporalato. Fra il 20 e il 25 agosto sono stati svolti 32 servizi con l'impiego di 90 militari
BRINDISI - I presunti schiavisti del fotovoltaico adesso hanno un volto e un nome, si tratta di persone legate a filo doppio, anche formalmente, alla azienda spagnola Tecnova, finita nel mirino della procura leccese dopo la rivolta dei lavoratori immigrati. Gente che oggi rischia il rimpatrio dato che, dopo la scomparsa nel nulla dell’azienda, non hanno più un contratto di lavoro che ne giustifichi dal punto di vista legale la permanenza in territorio italiano. La beffa dopo il danno dunque, ma non per molto. I magistrati stanno dando la caccia ai mediatori italiani, quelli che hanno reclutato la manodopera a basso prezzo, finita nei campi da mane a sera a istallare pannelli per la produzione di energia solare come qualche secolo fa nei campi di cotone. Da qui a breve potrebbe scattare un blitz di proporzioni mai viste, la ribellione ha prodotto i suoi frutti, e anche il prefetto Nicola Prete che questa mattina ha incontrato i sindacati ha annunciato “sorprese”.
BRINDISI - Stop al caporalato. La battaglia promossa dalla Cgil che punta dritto verso il licenziamento di una legge che introduce nel codice penale italiano il reato di specie contro caporali e padroni, passa anche da Brindisi. Si è tenuta ieri, presso la sala conferenze di palazzo Nervegna a Brindisi una tavola rotonda promossa dal sindacato confederale alla presenza del segretario generale della Flai Puglia Giuseppe De Leonardis, i responsabili della vigilanza tecnica della direzione provinciale del lavoro di Brindisi Francesco Taveri e Maria Teresa Cuppone, Dino Testini della direzione provinciale Cgil, con gran finale affidato a Mercedes Landolfi della Fillea Cgil nazionale.
ROMA - Dagli 'smorzi' alle rotonde per chiedere lavoro e dignità, è sulla base di questo impegno quotidiano del sindacato, che Fillea e Flai Cgil hanno oggi, nel corso dell'iniziativa StopCaporalato, presentato un'importante proposta di legge e un'intensa campagna di informazione e sensibilizzazione. Secondo le stime delle due categorie, sono circa 800mila le lavoratrici e i lavoratori, italiani e stranieri, che nei settori dell'agricoltura e dell'edilizia, si trovano a lavorare in condizioni di grave sfruttamento: lavoro nero, grigio e molto spesso sotto il controllo dei caporali, i quali, dopo aver condotto nei luogi di lavoro la 'manodopera giornaliera', pretendono una percentuale della paga dei lavoratori interessati che spesso supera il 50%.