Quasi conclusa la costruzione delle due cupole per lo stoccaggio del carbone presso la centrale Enel Federico II di Brindisi. Enel fa sapere che cominciano le prove tecniche sulla prima delle due "dome" che, "in linea con il programma di lavori comunicato al Ministero dell’Ambiente, entrerà in esercizio entro la fine di settembre"
BRINDISI - Nessuna obiezione, all'infuori del capo di imputazione indicato nell'istanza di costituzione di parte civile presentata dal Comune che, secondo il pm Giuseppe De Nozza, non è corretto. Da rivedere altresì anche la questione del danno ambientale indicata dalla Provincia che ha chiesto danni per 500 milioni di euro. Rischia quindi l'esclusione il Comune di Brindisi dal processo ai 13 dirigenti Enel e due imprenditori locali (i legali rappresentanti delle ditte Nubile e Cannone) che si sta svolgendo davanti al giudice monocratico di Brindisi, Francesco Cacucci.
BRINDISI - Aveva ricordato all'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, appena il 6 luglio scorso, che quella prima pietra per il carbonile coperto di Cerano si sarebbe potuta posare prima. E ha ricordato l'episodio, e l'urgenza di procedere con ambientalizzazioni e bonifiche, anche l'altro ieri sera nel discorso programmatico alla prima seduta del nuovo consiglio comunale. ma oggi lo stesso sindaco Mimmo Consales rileva che l'iter autorizzativo dell'opera non è stato certo velocissimo, e che bisogna far presto, anche da parte del Comune.
Un investimento di 120 milioni di euro per sostituire nella centrale Enel di Cerano, a sud di Brindisi, la più grande d'Italia, il carbonile a cielo aperto con due nuove strutture a cupola stagne e completamente automatizzate. La dispersione di polveri dal carbonile di Cerano è uno dei principali problemi di impatto ambientale della centrale "Federico II", oggetto anche di indagini da parte della procura di Brindisi. Con le due "dome" si giungerà dunque ad un punto di svolta. La costruzione delle nuove strutture richiederà 39 mesi ed impiegherà 300 unità aggiuntive. Presenti alla posa simbolica della prima pietra l'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, la vice presidente della Regione Puglia, Loredana Capone, il sindaco Mimmo Consales e il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese.
BRINDISI – Avvisi di chiusura delle indagini preliminari sulle dispersioni delle polveri del carbonile di Cerano nelle aree agricole circostanti, abitazioni rurali incluse, sono stati notificati oggi a 15 persone a vario titolo coinvolte nella gestione della centrale termoelettrica Federico II, nonché alle parti lese. Ne dà notizia lo stesso ufficio stampa di Enel Spa, riportando una sintesi delle ipotesi di reato comprese negli avvisi – che equivalgono a informazioni di garanzia -, da cui sono esclusi (sottolinea Enel) danni alla salute: getto pericoloso di cose, danneggiamento aggravato e deturpamento di edifici, la presunta mancata adozione all’interno della centrale Enel di Cerano di misure idonee ad impedire la diffusione delle polveri di carbone sulle colture e sugli edifici circostanti.
BRINDISI - “E' vero che nel triennio 2002-2004 nella centrale di Brindisi Nord sono state bruciate 5mila tonnellate al giorno di carbone?”, è questa la domanda che il pubblico ministero Giuseppe De Nozza ha rivolto ai tecnici chiamati in causa per conto dell'Edipower, nel silenzio surreale dell'aula di giustizia in cui si è appena conclusa l'udienza del processo a carico di Ivo Fulvio Guidi, dirigente della centrale di proprietà di Edipower (Brindisi Nord) e titolare del diritto d'uso nonché usuario del carbonile, Mirko Luciano Pistillo, all'epoca dei fatti contestati responsabile dell'area Business Termoelettrica Enel di Brindisi, Lorenzo Laricchia, dirigente responsabile della Logistica Combustibili dell'Enel. Le accuse nei confronti dei tre imputati sono ipotesi di natura ambientale, per i danni provocati al suolo e al sottosuolo della città di Brindisi dal carbonile usato da Edipower.
BRINDISI – Enel presenta alle imprese ed ai sindacati brindisini il progetto del carbonile coperto, una struttura fondamentale per conseguire dal ministero l’Autorizzazione integrata ambientale per la centrale “Federico II” di Cerano, e per eliminare definitivamente gli effetti collaterali del gigantesco deposito scoperto utilizzato sin dall’entrata in funzione della termoelettrica. Negli utili giorni, inoltre, Enel ha inaugurato il primo impianto pilota in Italia (ed uno dei più grandi in Europa) per la cattura della Co2, ed ha firmato con Confindustria Brindisi e con l’Università del Salento un protocollo per la ricerca sui possibili usi industriali delle ceneri e dei gessi prodotti dai processi di combustione e di filtraggio della centrale.
ROMA - Il Ministero dell'Ambiente ha escluso dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) il progetto del nuovo carbonile coperto che Enel vuole costruire a Cerano, accanto all'attuale deposito di stoccaggio del minerale. Il board della società elettrica commenta molto favorevolmente la decisione, affermando che la decisione è stata motivata con la constatazione che “per le caratteristiche dell’opera non sono ipotizzabili interazioni negative".