Giallo in convento, alto prelato di San Vito avrebbe fatto pressing sulle accusatrici
SAN VITO DEI NORMANNI - Delegato Pontificio per la Basilica di Sant’Antonio in Padova, Amministratore Pontificio della Papale Basilica di San Paolo, presidente Peregrinatio ad Petri Sedem, Arcivescovo Emerito dell’Arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche. Insomma, non si può dire che monsignor Francesco Gioia non sia un pezzo grosso del Vaticano. E il 72enne vescovo cappuccino (appartiene a quell’Ordine) è anche un vanto per la comunità cattolica di San Vito dei Normanni, dove è nato nel 1938. Ecco perché chi conosce la vicenda che lo chiama in causa in questi giorni – pochissimi - lo difende senza esitazioni e ammicca quando si fa il nome dell’avvocato che tutela in giudizio una suora e due novizie che hanno fatto scoppiare un putiferio che adesso sarà difficile arginare: Carlo Taormina.