BRINDISI - Sette condanne a pene comprese tra i 4 e i 9 anni, due assoluzioni. Si è concluso oggi il processo in cui era coinvolto un gruppo di spacciatori che si occupavano del trasporto e dello smistamento di grosse partite di droga in Italia. La marijuana che proveniva dall’Albania, veniva condotta a Cerano, anche in quantitativi ingenti.
BRINDISI - Non più fatti relativi agli anni 2009 e 2010, ma condotte che l’accusa ritiene illecite estese fino a ieri, fino al novembre 2013: il pm della procura di Brindisi, Giuseppe De Nozza, che sostiene l’accusa nel processo per danneggiamento e getto pericoloso di cose a carico di 15 persone, di cui 13 dirigenti Enel e 2 imprenditori locali, ha modificato oggi il capo di imputazione.
BRINDISI - Alcuni di loro, i più anziani, non hanno potuto leggere a voce alta la formula di rito per impegnarsi a dire la verità perché non sono in grado di leggere e scrivere. Tutti, uno dopo l’altro, hanno rivelato con orgoglio la propria professione.
BRINDISI – Rientra la protesta all’ingresso della centrale Enel Federico II. I 18 lavoratori della Nubile Srl che stamane avevano picchettato il varco d’accesso dello stabilimento, verranno assunti dalla Cannone srl. L’accordo è stato raggiunto poco fa, al termine di un incontro in Prefettura.
S.PIETRO VERNOTICO - Il Partito Democratico di S.Pietro Vernotico contro il nuovo tentativo di due società nazionali per la realizzazione di altrettante centrali eoliche offshore davanti alle coste a sud di Brindisi, quello di Trevi Energy da 34 torri eoliche, e quello di TG Energie Rinnovabili Srl da 48 torri.
BRINDISI – Il prologo risale ad oltre due anni fa. Ma ora il lavoro sugli impieghi industriali delle ceneri Enel è pronto per essere presentato alle imprese del territorio. Università del Salento, Enel e Confindustria Brindisi danno appuntamento per domani 6 giugno.
TUTURANO – Operai e ladri allo stesso tempo. Due dipendenti di una ditta sub appaltatrice che opera all'interno della centrale Federico II di Cerano sono stati sorpresi a rubare oltre una tonnellata di cavi e segmenti in rame dallo stabilimento industriale dove lavorano.
BRINDISI – Quasi 243mila metri quadrati dello specchio d’acqua antistante la centrale di Cerano diventano di esclusiva pertinenza dell’Enel, per le opere a mare della termoelettrica “Federico II”. E’ questa la seconda ordinanza emanata dal presidente dell’Autorità portuale, Iraklis Haralambidis, rientrato a Brindisi grazie alla sospensiva accordatagli dal Consiglio di Stato. Naturalmente Enel pagherà all’ente gli oneri concessori connessi. Il divieto di qualsiasi altra attività, e anche quello di attraversamento del tratto di mare in questione sarà ulteriormente regolato da un’ordinanza del comandante della Capitaneria di porto.
BRINDISI - Il Cobas Lavoro privato chiede al sindaco di Brindisi di rompere di gli indugi con la società A2A, nuova proprietaria della termoelettrica di Costa Morena ex Edipower, e di applicare la convenzione del 1996 con Enel, che prevedeva appunto la chiusura di quella centrale e il passaggio del personale alla centrale di Cerano. Ciò per la mancata presentazione del piano industriale entro il corrente mese di dicembre 2012.
BRINDISI - Sono già a quota 23 i clandestini rintracciati tra ieri sera e la notte scorsa nella zona tra Cerano, Torre Mattarelle e Tuturano dal personale della Guardia costiera e dalle pattuglie delle forze dell'ordine. Uno sbarco fortunoso, ai piedi della falesia di Torre Mattarelle, con il mare in tempesta e sotto la pioggia battente. E' stata anche trovato e sequestrato un piccolo gommone forse usato per fare la spola tra la barca a vela usata per la traversata dalla Grecia e la costa, abbandonata sul posto.
BRINDISI - Terzo sbarco di migranti, in pochi giorni, sulla costa a sud di Brindisi, in località Cerano, in una serata di mare in tempesta e pioggia. Alcuni stranieri sono stati individuati dalla polizia stradale e altri dai carabinieri. Ne sarebbero stati bloccati all’incirca dieci, ma il bilancio è destinato a salire. Non c’è traccia alcuna dell’imbarcazione che ha condotto gli stranieri sulle spiagge della zona.
CERANO – Nuovo sbarco di clandestini sulle coste brindisine, il secondo in soli 10 giorni. Si tratta di 26 immigrati di nazionalità pachistana, afgana, iraniana, tutti uomini di giovane età, fortunatamente tutti in buone condizioni di salute. Due di essi sono minori. Sarebbero sbarcati intorno alle 23 di ieri a largo di Cerano, presumibilmente nello stesso posto dove sono stati scaricati i 51 del 25 ottobre scorso. Delle relative indagini si sta occupando la compagnia pronto impiego della Guardia di Finanza di Brindisi, comandata dal capitano Alessandro Giacovelli.
BRINDISI – Non ci sono dispersi per lo sbarco di clandestini avvenuto la notte scorsa sulla costa brindisina in località Cerano. Gli uomini della sezione Volanti della questura di Brindisi hanno lavorato per tutta la notte e la mattinata di oggi per ricostruire la traversata del barcone che ha portato in territorio italiano una cinquantina di persone di varia nazionalità (presumibilmente pachistana, iraniana, afgana e bengalese).
CERANO – Dopo l’estate la costa brindisina torna a essere meta di clandestini: poche ore fa in località Cerano, a sud del capoluogo, sono sbarcate una trentina di persone presumibilmente di origini pachistane. Una decina di esse, bagnate e infreddolite, sono state trovate dagli agenti della sezione Volanti della Questura di Brindisi, sul ponte che collega Cerano a Tuturano. Camminavano al buio sul ciglio della carreggiata, altri quattro, invece, sono stati recuperati sulla spiaggia. Si cercano gli altri immigrati. Sul posto si sono recati gli agenti della polizia di frontiera che hanno avviato le indagini tese a ricostruire la dinamica di questo ennesimo viaggio della speranza.
BRINDISI - La centrale termoelettrica “Federico II” ha ospitato 15 studenti dell’Istituto Tecnico Industriale “E. Majorana” di Brindisi, diplomati nell’anno scolastico 2011/2012 per uno stage di 160 ore. Il progetto, avviato nell’ambito di un programma Pon-Por del Ministero dell’Istruzione, ha permesso agli studenti di approfondire gli aspetti della gestione e controllo dei processi produttivi di un impianto elettrico e quelli relativi alle attività chimiche connesse alla generazione di energia elettrica.
BRINDISI - Mentre la politica continua a litigare sulle politiche industriali e sugli assetti del polo energetico (che, va ricordato, non si decidono nel territorio ma a Roma, quindi con il governo), e la maggioranza al Comune subisce le pressioni del presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, resta aperto il problema della transizione tra l'assetto attuale della centrale di Cerano - e della termoelettrica Edipower - e quello previsto dai piani industriali. In altre parole, il problema che il sindaco di Brindisi poneva al consiglio comunale del 9 agosto quando parlava dell'urgenza di incalzare Enel per ottenere interventi di mitigazione ambientale anche urgenti.
BRINDISI – Altro che rispetto per l'ambiente, raccolta differenziata e tutela della salute. Tra cittadini indisciplinati e pigri, istituzioni assenti, organi di controllo che non controllano, le campagne più nascoste del Brindisino si stanno trasformando sempre più in discariche a cielo aperto. Peggio è quando l'abbandono indiscriminato di rifiuti speciali, tossici e dannosi per l'ambiente riguarda i terreni dislocati sotto la centrale Federico II di Cerano, già martoriati dalle polveri del carbone.
BRINDISI - La Provincia si costituirà parte civile contro l'Enel ed ha già quantificato la somma da chiedere come risarcimento danni: 500 milioni di euro. L'ente ha dato mandato all'avvocato Rosario Almiento di formalizzare la costituzione in giudizio nel processo che vede Enel Produzione Spa ed alcuni suoi dirigenti sotto accusa per i danni causati dalle polveri di carbone ai terreni circostanti la centrale di Cerano.
BRINDISI – Enel potrebbe uscire pressoché indenne, finanziariamente parlando, dal processo del 12 dicembre prossimo, in cui 15 imputati, tra i quali 12 dirigenti e quadri della società rispondono di inquinamento delle produzioni agricole dell’area circostante la centrale termoelettrica di Cerano e il nastro trasportatore del carbone che unisce la banchina del porto di Brindisi dove viene scaricato il minerale all’impianto energetico. Circostanza di cui l’accusa produrrà elementi probatori per il periodo 2000-2011 grazie alle indagini di Digos e Noe, e di una consulenza tecnica di ufficio, e in cui il pm individua anche gli estremi di una associazione per delinquere. Dovrebbero però essere il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, e il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, a spiegare se davvero il gruppo elettrico, dal punto di vista risarcitorio, è al sicuro dietro la blindatura di due accordi firmati qualche tempo fa dagli enti locali del territorio.
BRINDISI - “Come già anticipato la settimana scorsa ai segretari provinciali dei miei partiti – ha dichiarato questa mattina il presidente della Provincia Massimo Ferrarese - porterò all'attenzione della prossima giunta provinciale il provvedimento attraverso il quale la Provincia di Brindisi si costituirà parte civile nel procedimento penale a carico di alcuni dirigenti dell'Enel, nell'ambito del quale la Provincia ha ricevuto la notifica del decreto che fissa l'inizio del processo".
BRINDISI – E’ il contenuto del computer di Calogero Sanfilippo, responsabile della produzione termoelettrica Enel, e in precedenza della filiera carbone, uno degli assi che la pubblica accusa giocherà a partire dal 12 dicembre prossimo al processo per la dispersione delle polveri dal deposito di combustibile fossile di Cerano. In quell’hard disk la Digos di Brindisi ha trovato numerosi elementi probatori che dimostrano, secondo le accuse, come l’azienda fosse perfettamente consapevole di essere la fonte della contaminazione dei terreni agricoli circostanti. E di come Enel abbia cercato di tacitare le parti danneggiate con risarcimenti più o meni palesi, ma chiedendo a tutti il silenzio.
BRINDISI - Con un decreto di citazione in giudizio per il 12 dicembre prossimo davanti al giudice monocratico, il pm Giuseppe De Nozza (che ha condotto l'attività con la collega Miryam Iacoviello) ha chiuso una delle indagini più importanti sull'impatto ambientale della centrale di Cerano sull'area agricola circostante. A base dell'inchiesta, una serie di documentazioni video e fotografiche, raccolte dalla Digos della questura di Brindisi assieme ad altri accertamenti di polizia giudiziaria come l'ascolto delle parti lese, ed una corposa perizia - svolta alla presenza anche dei consulenti della stessa Enel - di Claudio Minoia, ctu della procura, sui campioni di polveri da carbone prelevati in sette giorni su colture, terreni e all'interno delle abitazioni rurali.
BRINDISI - L’ufficio Parchi ed aree naturali protette del Comune di Brindisi rende noto che ieri sera, grazie all’intervento dei Volontari della Protezione Civile di Brindisi - Sez. “Brunda” - è stato sventato un incendio nella riserva orientata regionale “Bosco di Cerano”, che poteva assumere enormi proporzioni considerato il vento teso presente soprattutto sulla costa. I volontari, durante il giro di controllo del perimetro del bosco e all’interno dell’area, hanno individuato un focolaio di incendio con molta probabilità di origine dolosa.
BRINDISI – L’Unità 4 della centrale Federico II di Brindisi è da oggi rientrata in esercizio. Gli interventi di manutenzione straordinaria e di miglioramento ambientale, per un investimento complessivo di circa 90 milioni di euro, sono stati realizzati con anticipo rispetto al programma e hanno riguardato principalmente i nuovi filtri a manica, i denitrificatori, i nuovi mulini, il potenziamento del desolforatore, l’upgrading dei riscaldatori aria, la revisione generale di turbina e alternatore.
Un investimento di 120 milioni di euro per sostituire nella centrale Enel di Cerano, a sud di Brindisi, la più grande d'Italia, il carbonile a cielo aperto con due nuove strutture a cupola stagne e completamente automatizzate. La dispersione di polveri dal carbonile di Cerano è uno dei principali problemi di impatto ambientale della centrale "Federico II", oggetto anche di indagini da parte della procura di Brindisi. Con le due "dome" si giungerà dunque ad un punto di svolta. La costruzione delle nuove strutture richiederà 39 mesi ed impiegherà 300 unità aggiuntive. Presenti alla posa simbolica della prima pietra l'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, la vice presidente della Regione Puglia, Loredana Capone, il sindaco Mimmo Consales e il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese.