Incendio all'ex Di Summa: servizi sospesi fino al 30 marzo
Utenti del Csm che hanno bisogno di terapie urgenti possono rivolgersi al Niat accedendo da ingresso ex Clinica S. Lorenzo
Utenti del Csm che hanno bisogno di terapie urgenti possono rivolgersi al Niat accedendo da ingresso ex Clinica S. Lorenzo
Intitolazione del tratto compreso tra via Adamello, via San Leucio e via Asiago dopo la mozione di Loiacono
I suoi laboratori, le tecnologie utilizzate in ambito sanitario e di ricerca aperti al pubblico. L'evento sarà accompagnato da una conferenza stampa
Evento formativo ecm “il progetto di telemedicina nella asl br e la presa in carico del paziente cronico”
TORINO – La vicenda risale agli inizi degli anni Duemila. Ma torna prepotentemente alla ribalta. È stata discussa oggi davanti ai giudici della Corte dei Conti di Torino la decisione della Procura di bloccare l'atto con cui Michele Di Summa (64 anni, originario di Francavilla Fontana ed ex cardiochirurgo dell'ospedale Molinette di Torino, già condannato per tangenti) nel 2009 restituì al padre, Pietro, la proprietà di due immobili in Puglia: i magistrati inquirenti ritengono che quello del medico altro non fu che il tentativo di proteggere una parte dei beni dai risarcimenti dovuti. Oggi, nel corso dell'udienza, è emerso che il padre - è quanto ha fatto sapere lui stesso - aveva revocato la donazione delle case perché “visto quanto è successo non le meritava più”.
BRINDISI - Aveva 26 anni quando si sottopose ad un intervento chirurgico per la rimozione di un linfonodo al collo, rimanendo invalida nell’uso del braccio sinistro. Arriva solo oggi la sentenza del giudice monocratico di Brindisi Donatella De Giorgi che riconosce nelle conseguenze subite dalla paziente, un danno da colpa medica. Il tribunale ha quantificato quel danno in 85mila euro che i due chirurghi brindisini in forza all’ospedale Di Summa, Antonio Savoia e Giovanni Faggiano, dovranno pagare in solido. Una storia vecchia di 13 anni, che potrebbe avere ulteriori strascichi processuale se la sentenza dovesse – com’è prevedibile – essere oggetto di ricorso. Tutto ha inizio il 23 ottobre 1998, quando la paziente viene ricoverata nella divisione di Chirurgia plastica del Di Summa, a Brindisi, dove viene sottoposta a un intervento per l’asportazione di un linfonodo al collo.