BRINDISI – Slitta al 10 marzo per difetto di notifica ad una delle parti offese l’ennesimo troncone del processo a carico di un gruppo di sette giovani arrestati nel maggio scorso per reati che vanno dallo spaccio di droga, alla detenzione di armi, ai furti, alle estorsioni. Tutti ragazzi che gravitavano nel rione Sant’Elia e che i poliziotti, su provvedimenti di custodia cautelare, arrestarono nell’operazione denominata “Door to door”. Il processo si è dipanato in tre tronconi. Quello di oggi è il terzo e riguarda Gianluca Tanzarella, Maurizio e Michele Baglivo (tutti e tre difesi dall’avvocato Giampiero Iaia) e Francesco Primiceri (difeso da Mauro Durante). Questi quattro hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato.
BRINDISI – Sarà interrogato questa mattina nel carcere di Lecce Luigi Lorenzo, brindisino, arrestato all’alba di giovedì nell’operazione della squadra mobile denominata “Door to Door”. Lorenzo, difeso dall’avvocato Daniela D’Amuri, sarà sentito per rogatoria. Lo stesso per Gianluca Tanzarella, difeso dall’avvocato Giampiero Iaia, recluso nel carcere di Foggia. Il suo interrogatorio avverrà domani mattina. Gli altri sono stati sentiti nella giornata di ieri. Antonio Facecchia, Gianluca Colucci (difesi dall’avv. Laura Feltrami), Maurizio e Marco Baglivo (avvocato Giampiero Iaia) si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
BRINDISI - Era partita da un tentato omicidio, l’operazione “Door to door” condotta dalla squadra Mobile di Brindisi e che ha portato all’alba di oggi all’arresto di sette persone.
Nel mirino era finito Gianluca Tanzarella, raggiunto presso la sua abitazione estiva. Era la prima settimana del giugno 2005, e solo grazie alla sua pronta reazione, allertato dalle grida della moglie, Tanzarella era riuscito a sfuggire all’agguato. Lui, però, si era ben guardato dal denunciare l’episodio. Anzi, aveva provveduto a tinteggiare le pareti per nascondere i fori dei proiettili sulle pareti. Ma è servito a ben poco, visto che la stessa polizia è riuscita a individuare le tracce dell’agguato.
BRINDISI – “E’ uno spaccato molto attendibile di ciò che è oggi la criminalità brindisina”, dicono il questore Vincenzo Carella e il capo della squadra mobile, Francesco Barnaba. Una malavita che negli anni del post-contrabbando e dopo la morte di molti dei capi storici nella guerra terminale tra fazioni, combattuta tra il Montenegro e le strade di casa, falcidiata anche dal pentitismo e dalle decine di arresti e di processi per associazione a delinquere, non ha mai più ritrovato gli assetti organizzativi di un tempo. Ultimo affare, droga ed estorsioni: è questo il terreno su cui si combatte a Brindisi negli ultimi anni la partita. E’ questo scenario anche dell’operazione “Door to Door” (porta a porta), che prende il nome -evitando facili battute- dalla formula di spaccio adottata da alcuni dei personaggi arrestati stamani dalla polizia.