BRINDISI - Il verdetto è spietato. Gli accertamenti strumentali sul ginocchio sinistro di Massimo Bulleri hanno dato esito duro ed inequivocabile: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e campionato finito per il capitano dell’Enel Brindisi.
BRINDISI - L’amara vittoria di Cremona (64-53) consacra definitivamente l’Enel Brindisi nel ruolo di protagonista e capolista del campionato. Non ci fosse la super- accessoriata Armani Jeans di Milano si potrebbe parlare di una Enel Brindisi in grado di aspirare a qualsiasi traguardo.
BRINDISI - Cinque minuti tutti da raccontare. Enel Brindisi, motivata dalla grande voglia di riscattare la dura sconfitta di Milano, ed Acea Roma di continuare la sua serie di straordinarie vittorie esterne (6 su 8 finora disputate) hanno dato vita ad una partita tutta muscoli.
A Milano come in gita scolastica. Per la squadra, i tifosi ed i dirigenti. Nessuna pretesa, infatti, da parte Enel Brindisi di poter vincere e contrastare la nuova armata milanese dell’EA7 di coach Banchi, opportunamente ricostruita, forte di 10 giocatori straordinari per forza fisica e capacità tecniche.
Una partita da incubo, e solo il “tormento e la passione” hanno potuto inchiodare sugli spalti dell’Adriatic Arena di Pesaro centinaia di tifosi brindisini, altrimenti, sarebbe stato giustificato l’abbandono incondizionato dalle gradinate.
BRINDISI - E’ stato il botto di fine anno più atteso e assordante, esploso fra l’entusiasmo di 3 mila e 500 tifosi in delirio come da molto tempo non si vedeva al PalaPentassuglia, e che ha avuto l’effetto di riportare l’Enel Brindisi al vertice della classifica della serie A di basket.
BRINDISI - E’ vero. Non sempre si può vincere. E’ anche vero, però, che così non si può perdere. L’Enel Brindisi ha perso la prima partita del campionato in casa contro la Sutor Montegranaro (78-80), formazione che fino a domenica scorsa aveva vinto solo tre partite.
BRINDISI - La guardi e la vedi brutta come mai era accaduto in questo campionato. Poi consideri il punteggio finale, la vittoria contro Pistoia (68-60) e la classifica e vedi l’Enel Brindisi capolista del campionato, sia pure in condominio con Sassari e Siena.
BRINDISI - Alcuni di loro, i più anziani, non hanno potuto leggere a voce alta la formula di rito per impegnarsi a dire la verità perché non sono in grado di leggere e scrivere. Tutti, uno dopo l’altro, hanno rivelato con orgoglio la propria professione.
BRINDISI – Trema fino all’ultimo secondo, ma l’Enel supera anche l’ostacolo Cantù. In un Pala Pentassuglia in visibilio e dopo un finale al cardiopalma quasi suicida, i ragazzi di Bucchi battono i canturini 75-74, e anche i tifosi ospiti applaudono i brindisini. Il primo posto non è più un caso.
BRINDISI – “Alziamo un muro e dimentichiamo la classifica. Domenica contro Varese inizia un ciclo davvero difficile”. E’ questo il pensiero di coach Piero Bucchi a quarantotto ore dalla prossima sfida di campionato dell’Enel Brindisi, attesa al PalaWhirpool di Masnago.
C’era una volta una squadra orgogliosa di mettere in mostra una super difesa e un buon gioco impreziosito dalle prestazioni dei due “gioielli” Jonathan Gibson e Scottie Reynolds, che si era conquistato un posto nella hit parate del basket nazionale.
BRINDISI - “I magnifici sette” entrano a pieno titolo nella storia del basket brindisino. Si chiamano Scottie Reynolds, Jonathan Gibson, Antywane Robinson, Cedric Simmons, Andrea Zerini, Robert Fultz e Jerai Grant ed in sette hanno giocato e vinto con la maglia dell’Enel Basket Brindisi contro i campioni d’Italia del Montepaschi Siena, una squadra super titolata e protagonista assoluta in Eurolega. Hanno incantato, stupito, trascinato, sorpreso ma anche emozionato i 3 mila e 500 tifosi presenti nel PalaPentassuglia e migliaia di appassionati che hanno vissuto in diretta televisiva sulle reti nazionali private una esaltante pagina di basket-spettacolo.
Contro la capolista Cimberio Varese, l'Enel Basket Brindisi gioca una buona partita ma si arrende nel finale: finisce 83-71, però per quasi tutta la partita i ragazzi di Bucchi hanno giocato alla pari contro gli uomini di Vitucci, in un PalaWhirlpool strapieno, con i tifosi brindisini relegati in una gabbia scandalosa.
BRINDISI - E’ entrata in punta di piedi, quasi con timore reverenziale, in quell’autentico tempio del grande basket che è l’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, casa di quella Virtus Bologna che ha scritto pagine esaltanti della storia della pallacanestro in Italia ed all’estero. L’Enel Basket Brindisi ne è uscita con una vittoria prestigiosa e con il piglio della grande squadra capace di superare la fase critica, che sprofonda fino a - 16 per chiudere la partita a + 13 (88-75) con un esaltante impresa che le attribuisce un ruolo da protagonista del campionato.
BRINDISI - L’Enel Brindisi avrebbe dovuto chiarire proprio contro la Virtus Roma cosa fare da “grande”, ma non è riuscita a superare l’esame più difficile ed ha offerto su un piatto d’argento una vittoria preziosa agli avversari. In questa partita c’è tutto il merito di una squadra che fino ad ora ha saputo inserirsi autorevolmente nel gruppo delle migliori formazioni del campionato e che, invece di ingaggiare battaglie rabbiose con squadre di pari fascia per non lasciarsi trascinare in zona retrocessione, ora ha spostato le proprie ambizioni in programmi da Final Eight, sognando anche qualcosa di più.
BRINDISI - Solo un folle o un campione poteva permettersi di pensare un tiro a canestro da otto metri, con le squadre in parità, sfidando la sirena che stava per decretare la fine della partita. No, non fu “pazza idea”, ma il gesto di un campione di razza, di mestiere “fuoriclasse” del basket, nato per incantare e sorprendere. Come spiegare altrimenti il tiro da tre punti realizzato a Reggio Emilia da Jonathan Gibson sul filo di sirena, con l’azione che concludeva la sua peggiore prestazione del campionato, fatta di percentuali al tiro disastrose (2/6 da due e 1/3 da tre), incrementata da quattro palle perse, da quattro falli fatti, da 16 minuti di panchina e di soli 6 punti realizzati fino a quella folle invenzione che ha dato la vittoria all’Enel Brindisi.
BRINDISI - Non Solo Gibson. La prestazione da mvp di Jonathan Gibson con i suoi 31 punti messi a segno con 5/8 da due e 6/10 da tre e 4 assist, 30 di valutazione complessiva, e con il dato più clamoroso e vero record personale stagionale con il numero “1” leggibile nella casella “palle perse” (incredibile Jonathan ce l’ha fatta!) non spiegano compiutamente la vittoria ottenuta contro Montegranaro. I circa 20 punti rifilati dall’Enel Brindisi ai “ciabattini” della Sutor (97-78), infatti, al di là della singola e prestigiosa esibizione di Gibson, hanno esplicitamente certificato che sta nascendo una squadra, che sta sbocciando una formazione di tutto rispetto in grado di alternare in campo tutti i giocatori disponibili senza compromettere gli equilibri tattici e senza pregiudicare la stabilità del quintetto, sia in difesa che in attacco.
BRINDISI – L’Enel Brindisi gioca alla pari in casa del Cantù, con un Reynolds in grande spolvero (33 il suo score personale), che si muove più da guardia che da play grazie ad una buona partita del giovane Fultz che copre molto bene il ruolo. Ma alla fine, dopo tre quarti della partita condotti in vantaggio, la squadra di Bucchi cede nuovamente nel finale per 84 a 80, quando i padroni di casa (a partire dalla terzo tempo) cominciano a difendere bene e conquistare molti rimbalzi in difesa, alla fine 27 contro i 23 dell’Enel, più imprecisa nel tiro. Gibson gioca invece per la maggior parte dell’incontro sotto tono. A Reynolds si può imputare solo nel finale la scelta di effettuare un tiro da due invece che da tre punti, che avrebbe assicurato il riaggancio.
BRINDISI - Il fenomeno dalle scarpette colorate ha fatto impazzire la città malata di basket. Ma anche la Federbasket sembra non stare tanto bene, visto che ha inflitto all’americano due giornate di squalifica “perché a fine gara, realizzando l'ultimo canestro, rivolgeva un gesto nei confronti del pubblico (dito indice davanti al viso), tale da fomentare la reazione del pubblico stesso”.
BRINDISI - L’Enel chiude la serie al primo match-point e stende (86-80) un Barcellona dimezzato da infortuni (Dordei e Piazza) e squalifiche per doping (Martin), ma pur sempre ostico e mai domo. I ragazzi di Bucchi non hanno giocato una partita eccezionale, ma non si sono dati mai per vinti, ed hanno approfittato dell’infortunio di Mocavero, nel terzo quarto. Gibson e compagni hanno raddrizzato una partita che si era messa davvero male.
BRINDISI - L’Enel si aggiudica anche gara 2 dei play-off contro la Domotecnica. La sintesi della gara sta tutta in una frase del sindaco di Ostuni Domenico Tanzarella: «Loro hanno un Gibson in più, noi uno Jurevicus in meno». In effetti senza il lettone (che probabilmente salterà anche gara 3) Ostuni è davvero un’anatra zoppa. Se poi anche Klobucar fa una brutta partita, e Basei-Rossetti e Carenza non danno l’apporto garantito durante la regular-season, allora per i gialloblù è notte fonda. Anche perché di fronte c’è una squadra trasformata, che non dà segni di cedimento nell’arco dei 40 minuti.
BRINDISI - L’Enel Brindisi sembra la porta girevole di un hotel: anche a fine campionato c’è gente che va e gente che viene. Dentro Charalampidis e Gibson, fuori Wojciechowski e Hunter, entrambi fermati da infortuni più o meno seri che li obbligano a stare a riposo fino a fine stagione. L’addio ai due è stato ufficializzato stamane: il pivot di origine polacca paga l’infortunio al piede subito nel corso dei pochi minuti giocati a Scafati, nell’ultima giornata di regolar season. La guardia americana, che per tutta la stagione ha alternato partite da fenomeno a prestazioni da fantasma, non si è ancora ripreso dalla distorsione al ginocchio sinistro che ha interessato i legamenti.
BRINDISI - L’Enel si aggiudica 80-66 il primo round dei play-off contro una Domotecnica che è stata in partita solo per pochi minuti, azzoppata dall’infortunio di Jurevicus e tenuta a freno da una buona difesa dei brindisini. Nel primo derby della seconda fase di stagione la squadra di Bucchi ha dimostrato che il valore in campo è impari, soprattutto se Renfroe e compagni sono in serata.
BRINDISI - Per quei pochi che ancora non la conoscessero, la descriviamo con il suo profilo Facebook: «Valentina Siccardi (nata a Brindisi, il 2 aprile 1982) è una cestista italiana. Ha esordito nella Futura Brindisi (dove vanta la conquista di uno Scudetto Cadette). Nella stagione 2003 la guardia-ala è passata al Viterbo in A1, dove è rimasta sino al 2008, escludendo una parentesi nel Montichiari nella stagione 2006/2007.Dall'agosto 2008 è parte integrante della rosa del Cras Taranto». Manca un dato non proprio secondario: con Taranto ha vinto tre scudetti, l’ultimo dei quali (da capitana) è arrivato ieri sera, nella terza finale contro Schio.