KOCHI - La petroliera Enrica Lexie,dopo esser stata in sosta forzata per 80giorni, in seguito ai rilasci e ai permessi concessi è finalmente ripartita ieri dal Sud dell'India e ha fatto rotta per lo Sri Lanka con il suo equipaggio composto da 24 uomini oltre agli altri quattro militari dell'unità anti pirateria del Reggimento San Marco.
KOCHI - Si complica sempre più l'affaire dell'incidente del 15 febbraio scorso, in acque internazionali al largo di Kochi, dove due pescatori indiani morirono colpiti da pallottole partite - secondo gli inquirenti locali - dalla nave italiana Enrica Lexie, per mano di marò del Reggimento San Marco del nucleo di protezione antipirateria. Mentre da Washington l'Italia incassa l'appoggio del G8 sulla vicenda dei marò, è nuovo giallo infatti sulla perizia balistica che, secondo gli indiani, inchioderebbe i due fucilieri del San Marco. A bordo della Enrica Lexie - da cui, secondo l'accusa, sono partiti i colpi che hanno ucciso i due pescatori in Kerala - non c'erano infatti quei fucili Beretta ARX 160 che, secondo fonti del laboratorio della polizia scientifica di Trivandrum, avrebbero esploso i proiettili letali.
TRIVANDRUM (INDIA) – Ancora alta tensione tra Italia ed India. Sfiorato un nuovo incidente diplomatico sulla petroliera Enrica Lexie, ancorata al largo di Kochi, quando funzionari del Dipartimento della marina mercantile indiana (Mmd) hanno cercato di far scendere dalla nave un marò per sottoporlo ad un interrogatorio sull'incidente che il 15 febbraio ha causato la morte di due pescatori indiani. Decesso che ha comportato il fermo dei marò pugliesi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, attualmente detenuti a seguito dell’ordinanza di carcerazione emessa dal giudice di Kollam.