BRINDISI – “Io, sempre impermeabile alle pressioni della mala, ora mi ritrovo a far nulla: sei ore al giorno in macchina, nel parcheggio dell’ospedale, perché la Sanitaservice non mi ha neppure destinato un ufficio. Mi hanno mandato al Camberlingo di Francavilla, ma non hanno specificato con quali mansioni. Vengo qui alle 6 e aspetto che scorra il tempo in auto, dove mi sono attrezzato con un cuscino. Oppure sulla panchina”.
ROMA - Il porto di Brindisi ai margini, anzi fuori, dalle nuove direttrici di traffico tracciate dall'Unione europea. Si continua a scontare i vuoti di governo e il disinteresse della politica locale, inclusa quella degli europarlamentari di entrambi gli schieramenti che devono la loro elezione anche ai voti di questa provincia. Un ulteriore conferma dell'uscita dal gruppo di cui lo scalo marittimo brindisino aveva fatto parte viene dalla parole del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli.