I "nipotini di Riina" non risparmiarono neppure il ginecologo delle loro mogli
S.PIETRO VERNOTICO - Proseguono le testimonianze delle vittime nell’aula bunker dove questa mattina si è celebrata l’ennesima udienza del processo a carico dei giovani sampietrani devoti a Totò Riina. Di fronte al collegio giudicante presieduto da Gabriele Perna, hanno parlato il medico ginecologo Marcello Potì, il titolare di una rivendita di ricambi d’auto e la titolare di un distributore Aviolamp a Squinzano. Il medico ha parlato per primo, raccontando di avere avuto in cura le rispettive mogli di Roberto Trenta e Michele Turco, due degli imputati finiti un anno dopo alla sbarra, anche per la rapina in questione.