Storia di cozze, calamari e di un porto che vuole vivere
BRINDISI – Era considerato un porto perduto, insignificante dal punto di vista ambientale, sovrastato dagli interessi e dagli scarichi delle grandi industrie. Invece quello di Brindisi non solo è diventato un anfiteatro d’acqua per gli sport velici con pochi eguali, ma continua a dimostrarsi vitale anche dal punto di vista biologico. Molti dovrebbero cambiare i propri studi di impatto ambientale, e prima di gettare altro cemento in mare bisognerebbe pensarci due volte. Chissà se così sarà. Intanto la vita, sottacqua, continua: nel porto esterno, dalla parte opposta ai moli industriali, alla centrale Edipower e al Petrolchimico, in un settore abbandonato da due anni di un allevamento di mitili i calamari hanno deciso di deporre a milioni le loro uova.