BRINDISI - Condanne per oltre vent’anni a carico di otto imputati, tutti accusati di avere preso parte attiva all’associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga capeggiata dal brindisino Fabio Fornaro, alias la Belva. La Cassazione ha rigettato in toto i ricorsi presentati da otto dei venti imputati nel processo scaturito dalla operazione battezzata con il nomignolo dell’ex esponente della Scu nel capoluogo, confermando in sostanza le condanne comminate in secondo grado dalla corte d’appello di Lecce.
BRINDISI - Vito Di Emidio accusa, Fabio Fornaro conferma. Finisce così, con le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia (ruolo al quale Fornaro, per il momento, ambisce soltanto) il dibattimento del processo per i dodici omicidi svelati dal killer Bullone. Se nove su dodici di quei delitti, il pentito confessa di essere stato autore solitario, per tre di quella lunga teoria di morti, i brindisini Giuseppe Tedesco, Pasquale Orlando e Daniele Giglio rischiano il carcere a vita, accusati di aver fatto parte del commando che nel 1996 uccise Giacomo Casale e Leonzio Roselli. Tedesco è accusato dal cognato Di Emidio, fratello della moglie Angela, di aver ucciso anche Giuliano Maglie, su suo mandato, nel lontano 1999.
LECCE – Riduzione della pena per Fabio Fornaro, brindisino, soprannominato “la Belva”, e per altri cinque complici, un’assoluzione, e per gli altri otto coimputati conferma delle condanne di primo grado da parte della Corte di appello di Lecce. A Fabio Fornaro, condannato dal tribunale di Brindisi a otto anni di carcere, i giudici di secondo grado oggi pomeriggio hanno ridotto la pena a sei anni. Assolto Michele Testini, brindisino, che in primo grado era stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione.