BARI – Progetti sperimentali di difesa e piani straordinari di salvaguardia. Regione, Provincia e Comuni scendono in campo a tutela delle coste basse del litorale brindisino. Stamane primo vertice in Regione. Amministratori, tecnici e dirigenti dei competenti enti locali brindisini hanno preso parte all’incontro organizzato dall’assessore regionale con delega a Lavori pubblici, Fabiano Amati. Ragione del faccia a faccia: cercare una soluzione definitiva al problema dell’erosione costiera e del crollo della falesia. Nel corso della riunione, è stato sottoscritto il Protocollo d’intesa per l’avvio di progetti sperimentali di difesa delle coste basse dei comuni brindisini.
BRINDISI – Hanno seguito la trafila più lunga di tutti, ma alla fine i gestori degli stabilimenti balneari Guna Beach, Apani Beach, Lido del Sole e Palm Beach hanno in mano una autentica autorizzazione dell’Ato Puglia. Manca solo l’ultimo passaggio: la verifica dei carichi da parte dei servizi tecnici del Comune, quindi il permesso a costruire la famosa palificazione di contenimento della falesia.
BRINDISI – Escluso dall’elenco dei tratti costieri su cui ricade il divieto di balneazione il “Centro velico Torre Guaceto”, oltre che l’intera località “Apani”. E’ stata un’ordinanza firmata dal vicesindaco Mauro D’Attis ieri mattina a formalizzare il “salvataggio” di una porzione di litorale a nord del capoluogo che non si ritiene faccia parte delle aree a rischio di crollo della falesia.
BRINDISI – Disco verde ai progetti salva costa presentati dai gestori degli stabilimenti balneari, del litorale del capoluogo messapico, colpiti da ordinanza di chiusura per il rischio del crollo delle falesie.Il comune rilascia parere favorevole dopo la valutazione dell'ingegnere Francesco Di Leverano e del gruppo di lavoro dell'Ufficio urbanistica.
BRINDISI - Cambia la valutazione del rischio frana della falesia a nord della città di Brindisi, da inesistente ad alto, ed in attesa di valutare nel dettaglio la situazione con sopralluoghi congiunti tra personale dell'Autorità di Bacino della Puglia e personale dell'Ufficio tecnico comunale il sindaco Domenico Mennitti ha emesso una ordinanza temporanea riguardante la fruibilità dei tratti di litorale interessati, sino a disposizione contrarie. L'ordinanza avrà efficacia pertanto sino al 31 maggio, ma è molto restrittiva perchè dal limite nord-ovest dell'ex Lido Poste sino ad Apani sono vietati accesso, balneazione e stazionamento per uomini e mezzi.
BRINDISI - Giungono finalmente al capolinea le indagini sulla morte del 29enne Paolo Rinaldi, il giovane stagista tarantino dell’Universus-Csei travolto dal crollo della falesia nell’oasi di Torre Guaceto il 21 ottobre scorso. Il medico legale Antonio Carusi, lo Spesal e i carabinieri del Noe hanno depositato le rispettive relazioni richieste dalla procura, documentazione al vaglio del procuratore capo Marco Di Napoli e del pubblico ministero Antonio Costantini. Le verifiche effettuate hanno fatto emergere una serie di presunte omissioni sia sul piano della sicurezza sul lavoro che sul piano della sicurezza della costa, tocca adesso alla magistratura inquirente individuare i responsabili delle mancanze che hanno concorso a determinare la tragedia. Tragedia tante volte, troppe volte annunciata.
BRINDISI - Si stringe il cerchio degli inquirenti nella individuazione delle responsabilità intorno alla tragedia in cui ha perso la vita il giovane ricercatore tarantino Paolo Rinaldi, morto a 29 anni mentre eseguiva rilievi con il gps sulla costa di Apani, presso l’oasi di Torre Guaceto. Gli uomini dello Spesal si sono recati questa mattina presso la sede leccese di Universus Csei, il soggetto promotore del corso di formazione per “Tecnico gis per la gestione delle coste e delle aree rurali”, per sequestrare la documentazione relativa allo stage.
BRINDISI - Falesia killer: si allarga il raggio d’azione degli inquirenti alla ricerca delle eventuali responsabilità sulla morte di Paolo Rinaldi, il giovane ricercatore travolto dal crollo di un costone di roccia in contrada Apani. Domattina, nella sede leccese della Universus-Csei, l’ente per conto del quale il 29enne stava eseguendo i rilievi per misurare l’erosione della costa brindisina, gli ispettori incaricati dal sostituto procuratore Antonio Costantini, incontreranno oltre ai responsabili dell’ente di formazione, anche i dirigenti del ministero dell’Ambiente e quelli del Miur, in viaggio da Roma proprio per l’interrogatorio in questione.
BRINDISI - Travolto dal crollo di una falesia mentre misurava l' erosione della costa attraverso il Gps. Questa mattina il sostituto procuratore Antonio Costantini ha confermato il sequestro dell’area in contrada Apani, dove giovedì scorso il giovane ricercatore Paolo Rinaldi, tarantino di 29 anni, è rimasto col torace schiacciato sotto un costone di roccia. Intanto sul caso stamani è giunto anche un intervento del presidente del consiglio regionale, Onofrio Introna.
BRINDISI - Sono almeno due gli interrogativi ai quali le indagini sulla tragedia di Apani dovranno rispondere: la morte del giovane ricercatore travolto dal crollo della falesia, si poteva evitare? Se sì, chi doveva scongiurarla? Il giorno dopo ogni tragedia è giornata di lavoro frenetico, così è stato per i carabinieri della stazione Casale e del Nucleo operativo ecologico, per gli ispettori dello Spesal e per il pubblico ministero Antonio Costantini. Lavoro febbrile da una parte, sul luogo della tragedia, nella oasi protetta del Wwf dove gli inquirenti si sono assiepati per i rilievi del caso. Silenzio surreale dall’altra, nella camera mortuaria dell’ospedale Perrino dove si sono raccolti i parenti del 29enne Paolo Rinaldi, ancora increduli.
BRINDISI – E’ sotto sequestro per ordine del pm Antonio Costantini l’intera area interessata alla drammatica fine del giovane stagista tarantino Paolo Rinaldi. Quasi certamente il magistrato designerà un consulente tecnico per valutare il fattore di rischio presente in quel tratto di costa dove, in estate si affollano parecchie decine di bagnanti, che diventano centinaia se si segue l’ormai esiguo filo della spiaggia sino a Baccatani e al Canale Reale, che precedono il promontorio di Torre Guaceto. Si spera che nomini un perito, così una volta per tutte sarà chiaro cosa bisognava fare, cosa è stato fatto e cosa non è stato fatto per mettere in sicurezza quel tratto di litorale.
BRINDISI - Testimoni di una tragedia annunciata, sebbene il destino abbia giocato un ruolo fatale. Tradito dalla passione per la ricerca, travolto da una valanga di roccia e fango che voleva soltanto monitorare, studiandone gli sviluppi. Un’esercitazione pratica, per rilevare i dati sull’arretramento della costa nel tratto critico di Apani, quello che abbraccia l'oasi di Torre Guaceto. Paolo Rinaldi, 29 anni, in tasca una laurea in Scienze ambientali conseguita presso l’Università degli Studi di Bari, stava seguendo un corso di formazione di Universus-Csei, in convenzione con il consorzio di gestione della riserva.
TORRE GUACETO – La falesia in erosione può uccidere, e chi ancora non lo ha capito, oppure ha sottovalutato il rischio, con la tragedia di stamane è molto meglio che si ricreda. Un giovane tarantino di 29 anni, Paolo Rinaldi, è morto poco prima delle 11 di stamani con il torace schiacciato da un blocco staccatosi dalla scarpata che sovrasta la spiaggia tra Torre Guaceto ed Apani, all’interno della riserva marina. Un guardaparco che era con lui, Franco Marinò di 44 anni, di Carovigno (fratello del presidente di Confindustria Brindisi, Giuseppe), è rimasto ferito, e un’altra stagista Anna Scapino di 20 anni, di Matino (Lecce), è stata l’unica ad essere risparmiata.
BRINDISI – La Capitaneria di Porto di Brindisi ha emesso una nuova ordinanza per interdire ad ogni attività una fascia di tre metri dalla battigia verso il largo, in vasti tratti della costa tra Torre Guaceto ed Apani, caratterizzati da erosione e quindi frane nella falesia. In sostanza, per quanto concerne le competenze della Guardia Costiera, nessuno in quei tratti può avvicinarsi a meno di tre metri dalla spiaggia. Ma mettere in sicurezza i tratti a rischio, è necessaria anche un’ordinanza complementare del Comune di Brindisi per vietare il transito e la sosta sulla spiaggia stessa, altrimenti si determinerebbe un paradosso come quello del maggio 2008, quando fu emessa analoga ordinanza dall’autorità marittima ma il Comune non pose invece divieti.