Accoltellamento nella movida, due fermi per tentato omicidio
Rapide indagini della Squadra mobile: manette a Giovanni Quaranta di 23 anni e allo zio materno Cosimo Marzella di 41 anni
Rapide indagini della Squadra mobile: manette a Giovanni Quaranta di 23 anni e allo zio materno Cosimo Marzella di 41 anni
Ulteriore svolta nelle indagini della Mobile e del commissariato di Ostuni: dopo Lorenzo Moro, in carcere Domenico Germano Moro e Cinzia D'Amico. Il delitto durante una lite nella tarda serata di sabato 13 luglio
Luigi Blasi e Oronzo Ligorio finiscono in carcere: domani la convalida. Bloccati a distanza di meno di 24 ore dal colpo nell’oreficeria Idea Oro di Lecce, in piazza Mazzini: pericolo di fuga. Decisive le immagini del sistema di videosorveglianza pubblicate su Facebook
BRINDISI – Le scuole di Brindisi si mobilitano. Questa mattina a fermarsi è stato il Liceo Scientifico Enrico Fermi. Gli studenti, non tutti, si sono posizionati all’esterno dell’istituto secondario con striscioni e spiriti determinati per continuare la protesta iniziata ad ottobre a livello nazionale. Al Fermi non ci sono grossi problemi di edilizia scolastica, al contrario di altre realtà brindisine, ma gli studenti sono decisi e sicuri nell’opporsi a una ipotesi di scuola privatizzata e senza diritti. “Vogliamo studiare, sia chiaro. Siamo ragazzi seri e vogliamo diplomarci e laurearci. Non stiamo manifestando senza motivo”.
BRINDISI – Convalidato il fermo dei due soggetti accusati di estorsione e usura continuate e aggravate fermati all'alba di ieri dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana. Angelo Librato, 32 anni di Mesagne e Gianfranco Mezzolla di 45 di San Pancrazio Salentino restano in carcere. I due questa mattina, alla presenza dei rispettivi legali di fiducia sono stati ascoltati dal giudice per le indagini preliminari che ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere.
“Io ti levo il cuore o Pà, ti sto avvisando, io mi mangio il cuore che hai non me ne fotto più un cazzo di niente”. Per l’assicuratore di Erchie finito in mano agli strozzini era ormai un registro abituale quello usato da coloro che lo hanno perseguitato per più di un anno, sol perché aveva chiesto in un momento di disperazione un prestito di 10mila euro. Sono arrivati addirittura a urlargli al telefono che prima o poi gli avrebbero sfondato la porta di casa con un caterpillar.
ERCHIE – L’usura e l’estorsione come mezzo per riciclare soldi sporchi e moltiplicarli vertiginosamente, ma anche come occasione per sfruttare la vittima, le sue conoscenze personali, al fine di compiere altre azioni criminose. Come la rapina che i due protagonisti negativi di questa storia avrebbero dovuto compiere nella tarda mattinata di oggi: ma invece di trovarsi con le armi in pugno nell’ufficio postale di San Pancrazio Salentino, sono sistemati entrambi in distinte celle di isolamento del carcere di via Appia a Brindisi. I carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana ed il pm Marco D’Agostino, infatti, hanno deciso di uscire allo scoperto dopo un solo mese di indagini, per evitare eventuali, gravi risvolti, sempre in agguato quando si entra armi in pugno in un luogo affollato di persone.
Interessi del 462 per cento su un prestito di 10mila stavano riducendo alla fame un imprenditore di Erchie, nel Brindisino. Dopo lunghi mesi in cui l'uomo è stato anche picchiato, più volte minacciato e privato della sua auto, la decisione di denunciare. I carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana sono intervenuti fermando due elementi della malavita di Mesagne e San Pancrazio Salentino, uno dei quali si presentava esplicitamente come parente di un boss della Sacra corona unita,. Francesco Campana. Le indagini sono durate un mese e i militari hanno deciso di intervenire subito per una semplice ragione: nelle intercettazioni si parlava di una rapina da compiere proprio l'1 ottobre all'ufficio postale di San Pancrazio Salentino, organizzata dai due soggetti, che sono stati perciò sottoposti a fermo su decreto del pm: si tratta di Angelo Librato, 32 anni, di Mesagne, e di Gianfranco Mezzolla, 45 anni, di San Pancrazio.
BRINDISI – E’ giunta all’alba di oggi ad una svolta l’indagine condotta dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana su un caso di estorsione ed usura continuate ed aggravate, sviluppatosi tra San Pancrazio Salentino e Mesagne. Su decreto del sostituto procuratore che ha seguito la vicenda, gli investigatori hanno eseguito nelle ultime ore due fermi di polizia giudiziaria nei confronti di altrettante persone, per stroncare ulteriori conseguenze di questa spirale di reati. I dettagli dell’operazione delle prime ore del mattino di oggi saranno illustrati nella tarda mattinata nel corso di una conferenza stampa convocata presso il comando provinciale dell’Arma, a Brindisi.
BRINDISI – Ci sono voluti solo due mesi esatti alla Squadra mobile di Brindisi per chiudere il cerchio attorno ai protagonisti di una vicenda in cui la vittima di un minaccioso pressing estorsivo è un personaggio della malavita locale con precedenti per rapina e reati contro il patrimonio, ed i suoi persecutori – almeno tre – non sono da meno, uno addirittura con una condanna per omicidio da finire di scontare. E tutto nasce, a quanto dicono gli investigatori, dal rifiuto da parte della vittima di acquistare un telefonino da 800 euro per uno degli ex compari, e da un precedente litigio con tanto di minaccia a mano armata per un furto compiuto dagli stessi a casa della nonna della vittima. Stamani, comunque, la polizia ha eseguito due fermi mentre un terzo sospettato non era in casa, ma in vacanza.
Estorsioni tra malavitosi, due fermi
BRINDISI - E’ in corso dall’alba di questa mattina un’operazione condotta dagli uomini della Squadra Mobile di Brindisi. Al momento sono tre i soggetti destinatari del provvedimento del fermo di indiziato di delitto emesso pm Valeria Farina Valaori sulla base di attività investigative, in cui si ipotizzano a carico degli interessati i reati di estorsione continuata in concorso. Le indagini sono state condotte dagli uomini della sezione antiracket della Squadra Mobile, realizzata in brevissimo tempo e senza l’ausilio di presidi tecnologici, fa sapere una nota della questura.
BRINDISI – Una giornata trascorsa a ripulire le proprie aule e a renderle più confortevoli attraverso la realizzazione di oggetti ricavati con materiale riciclato. E' quanto è avvenuto presso il liceo scientifico Fermi di Brindisi questa mattina nell'ambito del progetto nazionale di Legambiente “Nontiscordardimé – Operazione Scuole Pulite” sbarcato per la prima volta nell’istituto diretto da Annamaria Quarta.
BRINDISI - Nel corso di un servizio notturno, la Squadra mobile brindisina ha effettuato tre fermi nel capoluogo collegati al fenomeno dei furti in appartamento. Si tratta in almeno un caso di personaggi noti della malavita locale. Dalla questura non sono state ancora diramate notizie sull'operazione ma è prevedibile che ciò avverrà nel corso della mattinata.
SAN MICHELE SALENTINO – Prelevato con la forza da casa dai suoi ex amici, portato nelle campagne di Ostuni e malmenato. E per meglio comprendere il messaggio, il pestaggio si conclude con lo spegnimento di una sigaretta sullo zigomo destro della vittima, alla quale i suoi aguzzini, dopo aver sottratto il cellulare, intimano la consegna di cento euro nell'arco di due giorni, somma che sarebbe aumentata se non fosse stato rispettato il termine. La vittima, un 19enne di San Michele Salentino, trova il coraggio di ribellarsi e denuncia l'aggressione avvenuta l'1 dicembre, facendo i nomi dei suoi due ex amici, entrambi coetanei: il primo, Cosimo Giorgetto, del suo stesso paese, già noto alle forse dell'ordine; il secondo, Fernando Lenoci, incensurato, di Mesagne.
Ci sono anche alcuni brindisini tra i black-blok fermati a Roma oggi nel corso degli scontri seguiti alla pacifica manifestazione degli indignati, ed innescati da alcune centinaia di delinquenti mascherati, che hanno bruciato auto e scassinato negozi e bancomat. Si sono registrati gravi episodi di violenza ai danni di immobili, veicoli e forze dell'ordine. Molte bottiglie molotov, già complete di stoppino fissato con del nastro isolante e piene di benzina, sono state trovate lungo via Cavour all'altezza del civico 211, all'interno di un borsone nero.
BRINDISI – Due fermi e un ricercato per la rapina alla gioielleria “Ars Aurea” di Massafra. Col vizietto delle gioiellerie e dei colpi in trasferta. Il 25 maggio scorso ad agire nella rivendita di preziosi di Corso Roma 50, immobilizzando Anna Sinisi di 42 anni, titolare, dopo essersi finti normali clienti, sono stati due banditi provenienti Brindisi, mentre il terzo complice attendeva fuori con Bmw X3. E' stata proprio l'auto a tradire i malviventi, perchè è stat notata sfrecciare da alcuni testimoni. Ad introdursi nella gioielleria Domenico Disantantonio, 21anni, detto “Bistecca”, ed il coetaneo Jonatha Stea, entrambi con precedenti specifici. Il primo finito in manette, il secondo è latitante.
BRINDISI – Le oreficerie di Massafra attirano come mosche i rapinatori brindisini. Alcune ore fa la Squadra mobile di Brindisi ha sottoposto a fermo due giovani del capoluogo, mentre un terzo è ancora irreperibile, per la rapina portata a segno l’altro ieri, mercoledì’ 25 maggio, nella gioielleria “Ars Aurea” di corso Roma nella città della provincia di Taranto. L’episodio si era svolto nella mattinata, e le telecamere del circuito di sorveglianza avevano ripreso due soggetti a volto scoperto, che erano entrati fingendosi clienti. Poi uno di essi aveva estratto una pistola di piccolo calibro puntandola contro la proprietaria del negozio, che era stata immobilizzata e legata subito dopo dall’altro bandito.