Nell' eterna diatriba israelo-palestinese, chi sta continuando a pagare a caro prezzo il conto è solo la popolazione civile. Gaza continua ad essere un grande campo di addestramento militare, dove da una parte Israele può continuare a provare le proprie armi e tecnologie belliche e dall' altra invece Hamas (costola dei Fratelli Musulmani) continua a spadroneggiare servendosi in maniera pretestuosa dei cittadini inermi utilizzandoli come scudi umani (bambini compresi)
C'era anche il vicemistro degli Esteri, Lapo Pistelli, a bordo del volo di aiuti umanitari destinati alla popolazione della Striscia di Gaza partito oggi (5 luglio) dalla Base di Pronto intervento umanitario delle Nazioni unite (Unhrd) di Brindisi, gestita dal Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Wfp)
Volo umanitario martedì mattina dalla pista dell'aeroporto militare Pierozzi, sito operativo della Base logistica delle Nazioni Unite, dove si trova anche una sede importante sede dell'Unhrc gestita dal Programma alimentare mondiale, con materiali destinati alla popolazione della striscia di Gaza
FASANO - Sembra filare tutto liscio, oggi, nonostante le lungaggini (normalissime dice chi è già stato lì) dei controlli alla frontiera: stanno infatti attraversano il valico di Rafah i 27 italiani (erano inizialmente 34 ma alcuni erano riusciti a rientrare nei giorni scorsi) rimasti bloccati nella Striscia di Gaza per alcuni giorni.
Niente da fare. Ancora chiuso il valico di Rafah, al confine tra l’Egitto e la Palestina, ancora bloccati nella Striscia di Gaza gli italiani giunti nei territori occupati per portare aiuti a un ospedale. La delegazione è riuscita a entrare a Gaza giovedì scorso.
FASANO - “Stiamo tutti bene a Gaza, ma il valico dalla parte egiziana è chiuso, ecco perché lo stop”. Da ieri all’1.30 sono bloccati nella striscia di Gaza 34 attivisti italiani che si erano recati lì giovedì scorso nell’ambito di una spedizione di solidarietà organizzata da giorni per portare medicinali e il denaro di una raccolta fondi all’ospedale Al Awda.
Al via il "Convoy Vik Gaza to Italy". Artisti, intellettuali, attivisti e giovani gazawi gireranno il nostro Paese per far conoscere l'anima più profonda della Striscia.
OSTUNI - Sollevato, ma visibilmente stanco, il tenore ostunese Joe Fallisi rientrato in Italia attacca: “Siamo stati assaliti, rapiti e picchiati”. Questa la testimonianza dell’artista “ostunese”. Il volo della Turkish Airlines partito da Istanbul con a bordo Fallisi e altri due dei sei attivisti italiani rilasciati da Israele dopo il blitz, è atterrato nel pomeriggio all'aeroporto di Milano Malpensa.
OSTUNI - Attacco israeliano alla flottiglia di pace: dopo il violento blitz anche gli arresti. E la politica si mobilita. Gli attivisti in stato di fermo sono oltre 480 (sei in tutto gli italiani), fra stranieri e palestinesi o arabo-israeliani. Tra loro anche il tenore Joe Fallisi: originario della Toscana, cresciuto a Milano, pacifista di vecchia data, attualmente legato al Circolo di Sinistra e Libertà della Città bianca ed esperto di missioni umanitarie in Medio Oriente, da alcune settimane residente a Ostuni, nei pressi della Villa comunale. Il senatore Tomaselli (Pd) in contatto con l'Unità di crisi.
OSTUNI - Sulla flottiglia multinazionale di attivisti filo-palestinesi in navigazione verso la Striscia di Gaza con un carico di aiuti umanitari e assalita l’altra notte dalle forze israeliane c’èra anche un artista ostunese acquisito, rimasto illeso insieme agli altri volontari italiani: Joe Fallisi, sessantenne, cantante lirico, poi arrestato essendosi rifiutato di rientrare in Italia. Originario della Toscana, cresciuto a Milano, ma tanto affascinato dalla Puglia da sceglierla di recente come terra dove stabilirsi abitualmente.