L'Adoc di Brindisi denuncia lo stato di degrado in cui versa l'unica sede provinciale del giudice di pace situata in via Ugo Foscolo, al rione Paradiso. "Spazi esterni indecorosi, uscite da mettere in sicurezza"
Un 24enne e un minorenne sono stati bloccati dai carabinieri di San Pietro Vernotico, allertati da un cittadino che ha notato dei movimenti sospetti. Asportati 70 chilogrammi di alluminio dagli infissi
«Gli automobilisti, in mancanza di dispositivi attrezzati col bancomat, potranno ritenersi autorizzati a parcheggiare gratis e senza il rischio di essere multati». Così ha sentenziato il giudice di pace di Fondi (Latina)
Stamani c’era una bolgia tale da provocare un vivace diverbio fra due avvocati, sotto gli occhi di decine e decine di colleghi. I disagi si fanno sempre più insostenibili negli uffici del giudice di pace di via Ugo Foscolo, al rione Paradiso. Da quando le sedi distaccate sparse in provincia sono state accorpate nel capoluogo, quasi ogni giorno regna il caos e la confusione
Stamani erano al limite del collasso gli uffici del giudice di pace di Brindisi. L'aula dell'udienza era piena zeppa di avvocati, clienti e addetti ai lavori costretti a lavorare in condizioni di assoluto disagio, oppressi da un caldo asfissiante. Oggi è uno di quei giorni in cui il caos rischia di diventare ingestibile
Le sedi provinciali dei giudici di pace di San Pietro Vernotico, Francavilla Fontana, Mesagne, Ostuni e Fasano presto si trasferiranno nella sede centrale di Brindisi, in via Ugo Foscolo (rione Paradiso). Il "servizio urgente" di trasferimento è stato affidato alla ditta "Cannone Cosimino" Ma la struttura versa in stato di degrado e c'è da chiedersi se i parcheggi saranno sufficienti
BRINDISI - L'aereo fa ritardo e i passeggeri passano buona parte della giornata di Ferragosto 2012 nella sala d'attesa dell'Aeroporto del Salento, fissando il tabellone degli arrivi-partenze che segnala un differimento di quattro ore del volo per Roma.
BRINDISI – Il fornitore di un servizio telefonico, in questo caso la Telecom, deve essere sempre in grado di dimostrare la fondatezza delle proprie pretese sia attraverso la registrazione telefonica del colloquio intervenuto con l’utente, sia attraverso il modulo di conferma delle condizioni di contratto debitamente sottoscritto. Altrimenti non può pretendere alcunché. Lo ha stabilito il giudice di pace di Brindisi, dottoressa Vilei, accogliendo il ricorso di un abbonato al quale la Telecom in due riprese aveva chiesto il pagamento di 1320 euro per un abbonamento ad Alice Adsl errato.