San Vito dei Normanni, tirocinio per tre neolaureati al Comune
Avviso pubblico rivolto a ingegneri e architetti: venti ore settimanali per sei mesi, indennità pari a 450 euro al mese. Domande entro il 2 settembre
Avviso pubblico rivolto a ingegneri e architetti: venti ore settimanali per sei mesi, indennità pari a 450 euro al mese. Domande entro il 2 settembre
Un anno di tempo per consentire la formazione di un cartello di istituzioni e aziende a supporto dell’alta formazione a Brindisi, con la garanzia che anche la Regione Puglia farà la propria parte. Questa la richiesta formulata dalla giunta Emiliano all’Università del Salento
Dopo aver perso la facoltà di Scienze sociali, Brindisi deve prepararsi a dire addio anche al corso triennale di Ingegneria industriale e alla specialistica in Ingegneria aerospaziale. La decisione è già stata presa ieri dal consiglio di amministrazione dell'Università del Salento,
Il campanello d'allarme dal dipartimento: "Possibilità di desertificazione culturale". Intanto addio definitivo a Scienze sociali: ieri le ultime lauree made in Brindisi in Cittadella della Ricerca
Il Comune di Brindisi sosterrà la presenza del corso di studi triennale in Ingegneria industriale e del biennio specialistico in Ingegneria aerospaziale in Cittadella della Ricerca. Insegnamenti strategici per il territorio
BRINDISI - Il Consiglio Didattico di Ingegneria Industriale nella sua ultima riunione ha ribadito l'importanza della presenza dei Corsi di Laurea in Ingegneria presso la sede di Brindisi, per le importanti ricadute sul territorio dal punto di vista della formazione e della ricerca industriale, proprio in un momento di difficoltà sociale ed economica, dove il valore aggiunto generato dalla formazione professionale e dalla ricerca industriale è fondamentale per lo sviluppo del paese e per dare una speranza di un futuro ai nostri giovani.
BRINDISI – Di fronte alla notizia pubblicata da BrindisiReport.it, il direttore generale della Provincia, Giovanni Porcelli, che decadrà da questa mansione il 22 ottobre mentre resterà come segretario generale sino a scioglimento dell’ente, ha diffuso una nota in cui afferma che la decisione di non rinnovare la convenzione alla Facoltà di Ingegneria industriale non è tale, ma solo una comunicazione che tutto sarà deciso all’esito del nuovo assetto delle Province. Le cose non stanno così, perché BrindisiReport.it è in grado di pubblicare i passaggi della lettera di Porcelli al rettore, al sindaco e al presidente dell’ente camerale. Inoltre la lettera del direttore generale appare inspiegabile alla luce delle dichiarazioni del 4 ottobre dell’assessore Baldassarre, che garantiva (e lo dicono gli atti finanziari) che la copertura c’era.
BRINDISI – Cosa era e cos’è più importante, il pacchetto di promozioni dall’esito mai certificato del marchio Filia Solis, o la sorte formativa e lavorativa di tremila figli di questa terra? C’è ancora in giro il presidente dimissionario della Provincia di Brindisi per rispondere a questa domanda? Ma se non c’è lui, una risposta urgentissima deve giungere dalla politica che lo ha lasciato fare per tre anni, perché ieri (lo dovrebbero sapere a breve il sindaco Mimmo Consales e naturalmente il rettore Domenico Laforgia), un dirigente a termine come il direttore generale Giovanni Porcelli, non si sa bene in virtù di quali poteri, ha inviato quella che è di fatto una lettera di sfratto alla Facoltà di Ingegneria industriale da Cittadella della Ricerca, ed altro seguirà anche per Scienze sociali ed Ingegneria aerospaziale.
BRINDISI – E’ il loro primo aereo, il Flanker 01. Il motore è un Rex Novarossi da 3,5 centimetri cubici e 2,6 cavalli con regime massimo di 37mila giri. Insomma, un aeromodello, e loro sono cinque laureandi in Ingegneria aerospaziale del corso magistrale dell’Università del Salento, con sede in Cittadella della Ricerca. L’accoppiata potrebbe far sorridere, ma solo i profani della materia. Intanto perché con il Flanker 01 i cinque ingegneri (lo sono già in virtù della laurea triennale già ottenuta a suo tempo) si sono piazzati al secondo posto della Dias Cup, dove l’acronimo sta per Dipartimenti di ingegneria aerospaziale, piazzandosi tra due team della Federico II di Napoli, e prima di quelli dei Politecnici di Milano e Torino. Poi perché un aeromodello non è un giocattolo.