LECCE - Di che parlava Giovanni Vantaggiato, stragista in trappola per aver ucciso Melissa Bassi, sedici anni, e per aver attentato alla vita di decine di altri studenti? Il killer reo confesso, pentito e distrutto dal rimorso, si preoccupava di “vendere o occultare i beni a lui riconducibili” che, si è appurato, non aveva accumulato lecitamente, non essendo giustificabile la ricchezza dell’imprenditore (almeno 2 milioni e 100mila euro) in rapporto ai guadagni dichiarati. In uno dei suoi conti correnti sono stati trovati 425.680 euro. Tale disparità fa supporre che Vantaggiato oltre a essere un bombarolo fosse, quantomeno, un evasore fiscale.
Con la recente finanziaria d’estate da 25 miliardi di euro (D.L. n. 78/2010 convertito con la Legge n. 122/2010), il legislatore ha completato il progetto di rafforzamento delle procedure di riscossione prevedendo che gli accertamenti che saranno notificati a partire dall’1 luglio 2011 contengano l’intimazione ad adempiere entro il termine di presentazione del ricorso (art. 29 L. n. 122 cit.). In sostanza, con le suddette modifiche, il legislatore ha ulteriormente potenziato ed accelerato la fase della riscossione, ma al tempo stesso dimentica di bilanciare le attività difensive del contribuente che, oggi, deve contrastare le incisive attività esecutive di Equitalia Spa con mezzi processuali limitati.