"Basta a due cerimonie per il 25 aprile"
BRINDISI – Si è salvato dallo sterminio nazi-fascista, poi anche da un pericoloso equivoco con i liberatori sovietici gridando “tovarich” (‘compagno’ ndr, che non è una parolaccia nonostante le rivisitazioni storiche del significato e del significante), perché era stato a scavare con i russi ed aveva imparato in parte la loro lingua. Oscar Pronat, 89 anni, classe 1923, prigioniero nei campi di concentramento tedeschi dal ‘43 al ’45, due anni all’inferno e ritorno, per poi essere liberato dall’Armata Rossa.