BRINDISI - Una mattinata sotto torchio per il maresciallo della Guardia di Finanza Pasquale Lisi, finito in cella il 2 dicembre scorso per le ipotesi di reato di corruzione, violazione del segreto d'ufficio e favoreggiamento personale nei confronti dell'avvocato brindisino Giovanni Faggiano, finito nel ciclone relativo ai rifiuti a Napoli, ma anche in Calabria e in Abruzzo. Secondo la pubblica accusa – sostenuta dal pm Milto De Nozza - il maresciallo della Guardia di Finanza avrebbe passato informazioni riservate all'avvocato Faggiano, sotto inchiesta a Napoli, ottenendo in cambio l'assunzione della figlia all'interno di un istituto di vigilanza riconducibile allo stesso avvocato.
CELLINO SAN MARCO - Una tragedia assurda, della quale il 65enne Salvatore Renna ha preso piena consapevolezza. Lo ha detto questa mattina al giudice per le indagini preliminari Paola Liaci: “Che ho fatto signor giudice, ho ucciso quel poveretto, non lo so nemmeno io cosa mi abbia preso. Non ci ho visto più”. Ha ucciso per una bolletta dell’acqua non pagata, in un crescendo di rabbia degenerato in follia. L’assassino reo confesso dell’operaio 38enne Renato Maizza, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo, ha parlato fra le lacrime, per
un'ora, al termine dell'interrogatorio di garanzia che decretato la conferma della misura cautelare disposta dal pm Raffaele Casto a caldo della tragedia, del 7 febbraio scorso.
ROMA - Avrebbe risposto alle domande dei Giudici Albino Prudentino, ma solo per difendersi dalle accuse a suo carico. Il presunto boss ostunese è stato ascoltato presso il carcere di Rebibbia. Interrogato dal Gip (su rogatoria dei magistrati di Lecce), Prudentino avrebbe respinto ogni addebito rispetto ai gravi capi di imputazione pendenti. Raggiunto in Albania da un ordine di cattura eseguito nell’ambito dell'operazione denominata Calipso, Prudentino è stato estradato e consegnato alla Giustizia italiana soltanto martedì scorso, dopo oltre tre mesi di detenzione nel Paese delle Aquile. Il pregiudicato ostunese, rispondendo alle domande dei magistrati, si sarebbe limitato a ribadire la propria estraneità al sodalizio criminale sgominato dai carabinieri del Ros.
BRINDISI – “Ho sbagliato, non avrei dovuto sparare al benzinaio, ma al mio complice che guidava la moto perché al semaforo c’era il rosso e si è fermato”. Non è ancora confermato, ma a quanto pare Pancrazio Carrino, 28 anni, di San Pancrazio Salentino, sottoposto a fermo domenica mattina, avrebbe detto queste parole a uno dei carabinieri che lo avevano stanato sulla spiaggia tra Porto Cesareo e Punta Prosciutto.
SAN PANCRAZIO SALENTINO – Andrà all’udienza di convalida domani mattina, alle ore 10, l’arresto di Pancrazio Carrino, 28 anni, di San Pancrazio Salentino, ricercato dal 26 luglio scorso, per rapina e tentato omicidio nei confronti del benzinaio francavillese Giosuè Rodia. Carrino, difeso dall’avvocato Marcello Falcone, catturato domenica mattina sulla spiaggia di Torre Castiglione, località che si trova tra Porto Cesareo e Punta Prosciutto. Carrino comparirà dinanzi al giudice per le indagini preliminari Eva Toscani. Dovrebbe essere una pura formalità. La convalida, stando ai numerosi elementi acquisiti dai carabinieri, non dovrebbe riservare sorprese.
FASANO – “Sono totalmente estraneo all’addebito che mi è stato contestato. Non avevo né la possibilità di addomesticare il referto, né l’intenzione di farlo. Quando la sera del 6 ottobre del 2007 arrivò quel ragazzo io non ero di guardia al pronto soccorso dell’ospedale di Fasano”. Leonardo Arnese, 57 anni, medico anestesista, agli arresti domiciliari da lunedì scorso per favoreggiamento personale, è comparso questa mattina dinanzi al giudice per le indagini preliminari di Brindisi, Eva Toscani che ha interrogato, per rogatoria, gli indagati arrestati nell’ambito dell’operazione denominata “Asterix”. Il medico è stato uno dei due indagati a non avvalersi della facoltà di non rispondere.
BRINDISI – Resta in carcere l’imprenditore Antonio Bozzetti, 67 anni, brindisino, accusato di bancarotta fraudolenta pluriaggravata e bancarotta documentale. L’imprenditore è comparso questa mattina dinanzi al giudice per le indagini preliminari Antonia Martalò, assistito dal suo legale, avv. Massari. Due ore di interrogatorio nel corso delle quali Bozzetti ha respinto le accuse. E comunque si è riservato di entrare più nei dettagli della vicenda non appena avrà letto le carte.
CEGLIE MESSAPICA – Sarà interrogato domani mattina, alle 10,30, nel carcere di Brindisi, dove si trova rinchiuso da sabato scorso, Bruno Martino, 30 anni, di Ceglie Messapica, arrestato dai carabinieri per avere cercato di estorcere 3.500 euro ad un imprenditore edile suo conterraneo. Il giovane, difeso dall’avvocato Cosimo Deleonardis, comparirà dinanzi al giudice per le indagini preliminari Simona Panzera.