Lancio di fiori nel porto di Brindisi per ricordare la tragedia della "Kater I Rades"
Giovedì prossimo (28 marzo) ricadrà il 27esimo anniversario dell'affondamento della carretta del mare carica di migranti albanesi, al largo di Brindisi
Giovedì prossimo (28 marzo) ricadrà il 27esimo anniversario dell'affondamento della carretta del mare carica di migranti albanesi, al largo di Brindisi
Lancio di fiori e momenti di riflessione martedì 28 marzo alle 16:30 sul lungomare Regina Margherita, per "ricordare tutte le vittime morte nel tentativo di avere un futuro migliore"
Il lancio dei fiori in mare si terrà oggi, 28 marzo, alle 16:30 sul lungomare Regina Margherita
Roberto Aprile (Cobas): "Sarebbe un riconoscimento da parte dello Stato italiano nei confronti dell'impegno di tutta la città trenta anni fa"
Ventiquattro anni fa la tragedia. Oltre 100 persone morirono a seguito dello speronamento da parte della corvetta Sibilla. Il Cobas ricorda quel dramma
Il ricordo della tragedia del 28 marzo 1997. Diretta su fb e sul canale youtube ITI Italia dalle 18 alle 20 domenica 28 marzo 2021
Cerimonia mercoledì 28 marzo alle 16,30 organizzata dal comitato antirazzista Cobas a Brindisi
Martedì 28 marzo alle 16.30, sul lungomare Regina Margherita a Brindisi, iniziativa antirazzista per ricordare le vittime della Kater I Rades, e delle mille stragi in mare, in nome del rispetto dei diritti dei migranti, contro ogni tentativo stragista di farci vivere nel terrore e nella paura
Oltre 50 persone hanno raggiunto viale Regina Margherita per ricordare la tragedia del "Kater I Rades", vecchia unità militare carica di migranti albanesi che il venerdì santo del 1997 si inabissò a seguito della collisione con la corvetta italiana Sibilla
Il prossimo 28 marzo ricorrerà il 19esimo anniversario della strage del “Kater I Rades”, vecchia unità militare carica di migranti albanesi che il venerdì santo del 1997 si inabissò a seguito della collisione con la corvetta italiana Sibilla
Lo scafo è stato accolto dalla città di Otranto che ne ha fatto un monumento grazie all'intervento di artisti di diversi paesi europei, ma il cuore della motovedetta, il suo vecchio motore, e parte del fasciame, erano finiti in un parco di demolizione di Brindis
La Corte di Cassazione venerdì ha rigettato i ricorsi dei due imputati per la tragica collisione della sera del 28 marzo 1997 nel Canale d'Otranto tra la corvetta Sibilla della Marina Militare e la ex motovedetta albanese Kater I Rades che stava tentando di avvicinarsi alla costa pugliese con un carico di uomini donne e bambini
Il teatro che racconta l'umanità in viaggio, le storie dei migranti, è andato in scena sabato a Brindisi nel Centro Culturale e Residenza Teatrale Santa Chiara, con lo spettacolo teatrale "Kater I Rades - Secondo movimento"
BRINDISI - Prima ufficiale dello spettacolo teatrale "Kater I Rades - Secondo movimento" a Brindisi, nel Centro Culturale e Residenza Teatrale Santa Chiara.
BRINDISI – Una storia che racconta una tragedia in mare, nel mare tra l’Albania e la Puglia. Uomini, donne e bambini che hanno perso la vita durante una notte nata come speranza. La speranza di trovare una nuova vita, in un’altra terra, come l’Italia. Brindisi così come Otranto, ricordano perfettamente cosa è accaduto il 28 marzo del 1997, la tragedia del Venerdì Santo, quando la motovedetta albanese Kater I Rades entrò in collisione nel Canale d’Otranto con la corvetta Sibilla della Marina Militare Italiana.
BRINDISI – Dopo 15 anni dalla tragedia della sventurata motovedetta albanese Kater I Rades (Battello in rada), Brindisi rende onore ai superstiti e consegna una piccola parte di quel diritto alla vita perso invece dalle 81 vittime, con un Museo che sarà realizzato in città con i resti acquistati dalla compagnia Thalassia. Il tutto è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa, presso Palazzo Nervegna, alle ore 12 alla presenza dell’assessore regionale al Mediterraneo, Silvia Godelli, del presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Carmelo Grassi, di Bruno Pezzuto, commissario straordinario al Comune di Brindisi e di Maurizio Marinazzo, dirigente del settore Beni monumentali del Comune di Brindisi.
BRINDISI – “Se non ricordiamo non possiamo comprendere.” Edward Morgan Forster. Nel ricordo di una tragedia si comprende la reale estensione di una realtà ancora viva dopo 15 anni. La tragedia del 28 marzo 1997, la tragedia del Venerdì Santo, dimenticata da pochi, quando la motovedetta albanese Kater I Rades entra in collisione nel canale d’Otranto con la corvetta Sibilla della Marina Militare Italiana: 84 morti accertati – quasi tutte donne e bambini – e 37 superstiti. Una parola dentro un ricordo così, come un’immagine nella mente di chi ha vissuto i momenti della disperazione, una tragedia ricostruita per BrindisiReport. it da Pierpaolo Cito, giornalista fotoreporter brindisino dell’Associated Press.
Erano quasi le sette di sera del 28 marzo 1997, venerdì di Pasqua. In Albania c’era la guerra civile e la gente scappava come poteva dall’altra parte del Canale d’Otranto. In Italia montava la paranoia dell’invasione albanese e si apriva la stagione dei respingimenti. Alle 18,57 la Kater I Rades, una piccola motovedetta partita da Valona stracarica di profughi, cola a picco nello collisione con la corvetta Sibilla della Marina Militare Italiana Sibilla e cola a picco: 57 morti, soprattutto donne e bambini, 24 dispersi e 34 superstiti. Quindi 81 vittime: lo stesso numero di vittime della strage di Ustica. Una storia che si conclusa con due condanne in Appello, quella del comandante del Sibilla e del comandante della Kater I Rades.
LECCE – Per gli 84 morti accertati, quasi tutti donne e bambini, della strage del Venerdì Santo 1997 nel Canale d’Otranto, alle 2 del mattino di oggi la Corte d’Appello di Lecce ha condannato a tre anni e 10 mesi il comandante della vecchia motovedetta albanese “Kater I Rades”, Namik Xhaferi, e a due anni e 4 mesi il comandante della corvetta italiana “Sibilla”, Fabrizio Laudadio, che speronò accidentalmente la vecchia unità di fabbricazione russa.
BRINDISI – La Corte d’Appello di Lecce ha prorogato dal 31 marzo al 28 giugno 2011 il termine di restituzione all'Albania della motovedetta albanese “Kater I Rades”, affondata nel Canale d'Otranto il Venerdì Santo del 1997 provocando 84 morti. Da anni un comitato dei familiari delle vittime chiede che il relitto, custodito a Brindisi, sia restituito all'Albania per farne un monumento-museo. La Corte d'Appello di Lecce aveva disposto il dissequestro del relitto – recuperato nel Canale d’Otranto a 790 metri di profondità - e la consegna all'Albania fissando però un termine molto breve, il 31 marzo 2011, oltre cui si sarebbe passati alla demolizione. La deputata del Pd Teresa Bellanova aveva rivolto una interrogazione scritta, chiedendo la proroga e l’interesse del governo italiano per il trasporto della motovedetta sino al porto di Valona, con concordando modalità e costi della restituzione con il govenro di Tirana.
BRINDISI - I parenti delle vittime lo reclamano, la corte d'appello di Lecce - a processo di secondo grado concluso sne aveva disposto la restituzione all'Albania, ma nulla si è mosso e alla mezzanotte di oggi 31 marzo scade il termine fissato dai giudici per la riconsegna del relitto della "Kater I Rades", la vecchia motovedetta affondata nel Canale d'Otranto dopo una collisione con la corvetta italiana Sibilla. Era la sera del 28 marzo 1997 e i morti furonono decine.