LECCE - Luciano Sardelli in movimento per riposizionarsi negli assetti che sta progressivamente assumento la sofferente politica italiana. Il deputato e pediatra di S.Vito dei Normanni, ma oramai con casa anche a Roma, è stato notato subito alla convention odierna di Lecce del Terzo Polo. Espulso da Iniziativa Responsabile (di cui è stato capogruppo e cofondatore) perchè questa volta non ha votato la fiducia a Berlusconi, Sardelli ora sta costituendo con altri un gruppo autonomo a Montecitorio che dovrebbe operare in sinergia proprio con il costituendo partito di Casini, Fini e Rutelli.
ROMA – E’ proprio vero. Il deputato sanvitese Luciano Sardelli sta lavorando per costruirsi una nuova carriera politica, ma non solo in Puglia. Sardelli ha capito che restare una realtà indefinita e fluttuante nel supermarket parlamentare di Berlusconi non garantisce alcun futuro ma solo l’immediato. Bisogna diventare un partito della galassia che ruota attorno al premier, e passare dalle trattative individuali a un altro livello. Non una questione di forma ma anche di sostanza. Eccolo lì a rilanciare: “Non è che con l'ingresso di alcuni di noi al governo si siano risolti tutti i problemi. C'è ancora un partito da costruire – ha dichiarato oggi - perchè alle prossime politiche vogliamo farci trovare preparati. Dopo le amministrative dobbiamo sederci attorno ad un tavolo per fare il punto e la discussione vorrei aprirla io lanciando una sorta di provocazione: sono pronto a lasciare il mio incarico di capogruppo alla Camera”.
I “Responsabili” tengono in ansia Berlusconi e Berlusconi allarma i “Responsabili”. La piccola pattuglia parlamentare che si è costituita per salvare il premier sta vivendo la sua mezz’ora di gloria. Dopo aver contribuito a sconfiggere il progetto di Fini, la terza gamba del centro-destra vuole passare all’incasso ma non ci riesce. Dovrebbero scrivere, come nelle vecchie salumerie di una volta, “qui non si fa credito” di fronte al tentativo del premier di rinviare il pagamento della cambiale contratta in cambio dei voti. Luciano Sardelli, bravo medico e paroliere di canzonette mancato, non riesce ancora a strappare l’agognato premio. Le ragioni sono tante.
BRINDISI - In Parlamento ci era tornato per errore, quello del famoso collegio trentatré che battezzò l’ingresso a Montecitorio di Luciano Sardelli a discapito di Cosimo Faggiano. La storia è datata, e da allora l’onorevole originario di San Vito dei Normanni, di strada ne ha fatta. Se è vero come è vero che ieri sera ha scalato le altezze di palazzo Grazioli, in veste di presidente del neonato gruppo parlamentare “Iniziativa responsabile”, ospite d’onore al desco del premier Silvio Berlusconi. La linea, da sempre, si detta a tavola.
BRINDISI - La conta della fiducia non conforta la maggioranza, malgrado il sostegno tutt’altro che scontato di quelli che ormai si chiamano finiani. E’ finita com’era prevedibile che finisse: 342 sì, 275 no. Numeri da voto anticipato. A meno che non lievitino nelle settimane prossime venture. Ad ingrossare le fila del consenso al premier Silvio Berlusconi, uno su due dei deputati brindisini finiti nel limbo del gruppo misto, sotto le insegne di “Noi Sud”. Luciano Sardelli, come aveva già annunciato, ha votato “sì”. Antonio Gaglione, ha votato “no”, ma col condizionale.
BRINDISI - Equilibrismi che si giocano sulla lama del rasoio, o sui metri quadri di un appartamento principesco. L’attesa, è al cardiopalmo. Ma non per molto ancora. Fra poco più (o poco meno) di ventiquattro ore, il premier Silvio Berlusconi darà lettura al documento deputato a misurare la tenuta del governo. I voti dell’assemblea decreteranno se il Berlusconi quater è dead or alive. Sopravvivenza legata a una manciata di voti, com’era già accaduto a Romano Prodi, il cui destino era tutto nelle venerande mani della senatrice Rita Levi Montalcini.
BRINDISI – Luciano Sardelli, 55 anni, pediatra, rieletto alla Camera dei Deputati nell’aprile del 2008 nelle liste dell’Mpa, è al suo primo romanzo dopo un consolidato cimento con la poesia. Ci ha confidato di avere impiegato cinque anni buoni per consegnare all’editore KOINè (Nuove Edizioni, 12 euro) le bozze di “Una storia poco onorevole”, da qualche settimana in edicola e libreria. Basta la prima pagina per capire che “Una storia poco onorevole” è una fiction politica.