NEW DELHI - Vi sarebbe una compatibilità fra due fucili sequestrati a bordo della Enrica Lexie e i proiettili recuperati nei cadaveri dei pescatori indiani uccisi il 15 febbraio scorso sul peschereccio St. Antony al largo delle coste del Kerala. Lo scrive oggi il quotidiano The Times of india. Un alto responsabile del Laboratorio scientifico della polizia (Fsl) di Trivandrum ha detto al riguardo al giornale che “coincidono il tipo di scanalature sui proiettili che erano nei corpi dei pescatori e su quelli sparati nei test di due fucili Beretta ARX 160”.
KOCHI – La magistratura indiana, e per la precisione l’apposita sezione dell’Alta Corte del Kerala designata per occuparsi della nave (mentre un’altra sezione dovrà pronunciarsi sulla competenza giurisdizionale a giudicare il caso), blocca nuovamente la partenza della petroliera Enrica Lexie, mentre Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due sottufficiali del Reggimento San Marco detenuti sulla base dell’ipotesi di aver aperto il fuoco su un peschereccio indiano il 15 febbraio scorso, provocando la morte di due membri dell’equipaggio, oggi non hanno risposto alle domande della polizia che li ha interrogati in carcere perchè non riconoscono la giurisdizione indiana in questa vicenda.
KOCHI - Mentre si attende per oggi la decisione sulla competenza giurisdizionale per la vicenda dell'incidente del 15 debbraio scorso costato la vita a due pescatori indiani, verdetto che spetta all'Alta Corte del Kerala, l'altro organo giudiziario indiano che sta invece indagando sulle dinamiche della vicenda e sulle responsabilità, il tribunale del Kollam, ha deciso altri 14 giorni di custodia giudiziaria per il capo Massimiliano Latorre di Taranto e il sergente Salvatore Girone di Bari, in forza al Reggimento San Marco di Brindisi.
KOCHI – Serio incidente diplomatico alla vigilia del verdetto dell’Alta Corte del Kerala sulla giurisdizione del caso in cui un peschereccio indiano il 15 febbraio fu centrato da raffiche di armi automatiche partite da un mercantile, e che vede come presunti responsabili i due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, del nucleo di protezione antipirateria della petroliera Enrica Lexie. Il primo ministro dello Stato indiano del Kerala, Oommen Chandy, ha escluso oggi che i due sottufficiali del Reggimento San Marco, in carcere con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani, possano essere trasferiti in Italia per essere processati. Ferma e immediata la reazione del sottosegretario italiano agli Esteri, Staffan de Mistura.
KOCHI – L’udienza odierna è servita solo al superamento di un vizio di forma nel deposito degli atti da parte italiana. La decisione vera e propria sul problema della giurisdizione nella vicenda dei due marò del Reggimento San marco, ritenuti coinvolti nell’incidente del 15 febbraio scorso costato la vita a due pescatori indiani, è rinviata ancora, e precisamente a lunedì 2 aprile. Questa la scelta odierna dell'Alta corte del Kerala .
KOCHI – A due condizioni, una fideiussione di 30 milioni di rupie (circa 440 mila euro) a favore dello stato del Kerala che impegna l'armatore a ottemperare a un'eventuale richiesta di comparizione del capitano o dell'equipaggio nell'ambito dell'inchiesta, e un impegno scritto della compagnia di navigazione Fratelli D'Amato nei confronti delle autorità indiane qualora abbiano bisogno di acquisire altri indizi, dopo sei settimane di sosta forzata al largo delle coste dell'India meridionale, la petroliera Enrica Lexie potrà salpare grazie a un via libera dell'Alta Corte del Kerala giunto oggi al termine di una strenua battaglia legale.
KOCHI - Slitta a venerdì la decisione dell'alta corte del kerala sul ricorso italiano in cui si contesta l'applicabilità delle leggi indiane rispetto all'incidente avvenuto in acque internazionali e a bordo della petroliera Enrica Lexieuna (nave battente bandiera italiana) che costò la vita a due pescatori indiani. Il rinvio è stato necessario per un “vizio di forma” rilevato dal giudice P.S. Gopinathan nella domanda di ricorso presentata dai due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e dal governo italiano.
KOCHI - L'Alta Corte del Kerala ha fissato per domani pomeriggio la decisione sul ricorso presentato dall'Italia in cui si contesta l'applicabilità delle leggi indiani al caso dei due marò accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati. Ma per risolvere questo caso, che potrebbe diventare ancora più complicato, il governo italiano non intende mostrare i muscoli: dalla Corea del Sud il presidente del Consiglio, Mario Monti, oggi ha ribadito che ci vogliono “azioni più pazienti, ma forse più profonde”. Senza abbandonare però i punti fermi su cui l'Italia lavora dal giorno dell'arresto e che oggi Monti ha ribadito al primo ministro indiano Manmohan Singh incontrato ai margini del vertice internazionale di Seul.
KOCHI – Brutto segnale nella vicenda dei due sottufficiali italiani del Reggimento San Marco nelle mani della polizia indiana dalla metà di febbraio, dopo un incidente in cui due pescatori rimasero uccisi, secondo le autorità locali, dai proiettili del nucleo di protezione antipirateria della Marina Militare imbarcato sulla petroliera Enrica Lexie. Secondo una emittente televisiva locale, Zeenews, l'uccisione di due pescatori da parte dei militari italiani sarebbe stato qualificato come “atto terroristico” dal giudice CS Gopinath, dell’Alta Corte del Kerala, perchè hanno sparato “a uomini disarmati”.
KOCHI – Il nodo della giurisdizione sull’incidente del peschereccio indiano, in cui sono morti due uomini dell’equipaggio e la cui responsabilità viene attribuita ai militari del nucleo di difesa antipirateria imbarcato sulla petroliera Enrica Lexie, sarà sciolto tra una settimana. Così ha deciso il giudice dell’Alta Corte del Kerala dopo aver ascoltato l’accusa di parte indiana e la difesa italiana, guidata dall'avvocato Suhail Dutt, dello studio legale Titus di New Delhi, che ha smontato tutte le tesi dell'accusa stessa sull'applicabilità della legge indiana nella cosiddetta zona economica esclusiva, il tratto di mare fino a 200 miglia nautiche che è di competenza dell'India per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse ittiche e naturali.
KOCHI – Come ampiamente previsto, la carcerazione preventiva per i marò pugliesi del Reggimento San marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, è stata estesa per altri 14 giorni su ordine del magistrato di Kollam, davanti al quale i due militari sono comparsi stamattina. Mentre è iniziata davanti all'Alta Corte del Kerala l'udienza per il ricorso italiano sulla giurisdizione nella vicenda dei due pescatori uccisi, secondo le autorità indiane, dal fuoco del nucleo antipirateria della Marina Militare italiana imbarco sulla petroliera Enrica Lexie.
KOCHI – Domani lunedì 19 marzo a Kochi l'Alta Corte del Kerala riceverà dall'avvocato difensore Suhail Dutt, che assiste gli esperti della Marina militare, le controdeduzioni (depositate oggi) per dimostrare l'inapplicabilità delle legge indiana in acque internazionali e in caso di soldati in servizio anti pirateria. Si tratta dell'ultima udienza sul caso dei marò pugliesi del Reggimento San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ed è quindi previsto che il giudice fissi una data per la sentenza sull'accettazione o meno del ricorso italiano.
KOCHI (INDIA) - Il tribunale di Kollam, dove si tiene il processo a carico dei due marò pugliesi, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ha chiesto alla polizia di avviare delle indagini per accertare la responsabilità del capitano della Enrica Lexie nell'uccisione di due pescatori indiani. In particolare, il magistrato capo A.K. Gopakumar ha incaricato gli investigatori di fare luce sulla delicata questione di chi ha dato l'ordine di sparare a bordo della petroliera Enrica Lexie minacciata da un attacco di pirati.
TRIVANDRUM – I due marò italiani che da lunedì sono alloggiati in una “zona Vip” del carcere di Trivandrum, stanno bene, sono distesi e parlano quotidianamente con le famiglie. Lo avrebbero constatato oggi alcuni giornalisti a Trivandrum, capitale dello Stato del Kerala. Il breve incontro è avvenuto nel primo pomeriggio locale, quando Massimiliano Latorre e Salvatore Girone hanno ricevuto il cibo e la visita di legali e funzionari di polizia e Marina italiani. Nella stanza del sovrintendente della polizia del carcere, i marò hanno ricevuto due cellulari con cui hanno chiamato le famiglie, aggiornandole sul processo in corso e sulle loro condizioni.
ROMA - India e Italia: prove di dialogo. Ma la tensione resta alta attorno al destino dei marò pugliesi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, attualmente detenuti a seguito dell'ordinanza di carcerazione emessa dal giudice di Kollam, nell'ambito dell’inchiesta sull'incidente in cui il 15 febbraio scorso morirono due pescatori indiani. E oggi si è mosso anche il presidente del Consiglio Mario Monti, protagonista di una lunga telefonata al collega indiano Manmohan Singh.
ROMA - “Ci trattano bene, abbiamo fiducia nel lavoro positivo che stanno facendo per noi le istituzioni”. Lo hanno detto, in un breve incontro con i giornalisti italiani, nel carcere di Trivandrum, i due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, arrestati in India con l'accusa dell'omicidio di due pescatori scambiati per pirati durante un pattugliamento nell'Oceano. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, intanto, nel pomeriggio ha ricevuto i familiari dei due marò pugliesi arrestati in India, accompagnati dal sindaco di Bari, Michele Emiliano.
ROMA - In serata, al termine del Consiglio dei Ministri, il capo della Farnesina, Giulio Terzi, ha assicurato la massima tutela e assistenza a Latorre e Girone, sottolineando l'impegno coordinato delle amministrazioni coinvolte nella ricerca di ogni possibile soluzione alla vicenda . Ma la situazione, per i due militari, è ancora in alto mare, nonostante la posizione irremovibile del sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura che a tarda notte era ancora seduto con loro nell'anticamera della prigione di Kollam e non aveva alcuna intenzione di muoversi in assenza di una soluzione accettabile.
KOLLAM - L'Alta Corte del Kollam ha disposto oggi al termine del periodo di due settimane in custodia della polizia, che i marò del Reggimento San Marco della Marina Militare italiana, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ritenuti implicati in un incidente in mare il 15 febbraio in cui sono morti due pescatori indiani, devono essere trasferiti in custodia giudiziaria nel carcere centrale di Trivandrum, capoluogo del Kerala.
KOLLAM - Sarà una settimana decisiva quella che si apre domani in India per la sorte dei due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ma qualcuno tenta di tenere bloccata la composizione del problema per qualche tempo. Ci sono prove concrete, ad esempio, di un lavoro svolto dai legali delle famiglie dei pescatori deceduti, Valentine Jelastine e Ajesh Pink, di contattare la delegazione italiana affinchè sviluppi una mediazione con l'armatore della Enrica Leixe per comporre la causa civile, che rischia di durare anni.
KOLLAM - La perizia tecnico-scientifica in corso sulle armi sequestrate a bordo della petroliera italiana “Enrica Lexie” è trasparente e oggetto di piena collaborazione da parte della autorità di polizia e della magistratura indiane. Lo ha dichiarato oggi a Kollam, prima di tornare a New Delhi, il sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura, in un incontro con i media indiani che lo hanno atteso fin dall'alba. De Mistura ha confermato che l'Italia è impegnata, nella difesa dei marò implicati nella morte di due pescatori, a far valere “le ragioni della giurisdizione e delle acque internazionali”. De Mistura ha aggiunto di pensare che “il giudice dell'Alta Corte le stia ascoltando attentamente”.
KOLLAM - Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i marò indagati dalle autorità indiane per la morte di due pescatori indiani, resteranno in custodia della polizia fino al 5 marzo. Lo ha disposto nella tarda mattinata odierna un magistrato di Kollam. I due militari del Battaglione San Marco di Brindisi evitano così per il momento la carcerazione. L'udienza riguardante la situazione giudiziaria dei due marò (coinvolti nella sparatoria in mare del 15 febbraio scorso, nel corso dell’attività di protezione della petroliera “Enrica Lexie”) si è svolta alle 16 locali (le 11.30 italiane) davanti al magistrato, chiamato a decidere della loro sorte.
KOLLAM - ll tribunale di Kollam ha respinto l'istanza con cui i difensori dei due marò (Massimiliano Latorre e Salvatore Girone) chiedevano la presenza di esperti italiani alla perizia balistica sulle armi recuperate sulla “Enrica Lexie”. In precedenza il Tribunale aveva acconsentito che i periti presenziassero al sequestro i mitragliatori e fucili in dotazione ai fucilieri del Battaglione San Marco a bordo della petroliera. Secondo le tv indiane, i legali dei marò italiani coinvolti nella morte di due pescatori avevano presentato una petizione in Tribunale chiedendo che i due esperti (Paolo Fratini e Luca Flebus) potessero presenziare ai test tecnici previsti nel laboratorio scientifico della polizia a Trivandrum.
BRINDISI - La Enrica Lexie deve rimanere nel porto di Kochi. Lo ha stabilito l'Alta Corte del Kerala. Come riferisce il Times of India, la Corte ha ordinato che la nave italiana non lasci Kochi, finché non verrà presa un decisione in merito alle richieste di risarcimento avanzate dalle famiglie dei due pescatori (che secondo le autorità Indiane sarebbero stati uccisi dai marò italiani) e dal proprietario del peschereccio sul quale lavoravano i due uomini.
KOCHI – Lunghe ore di lavoro degli esperti della polizia indiana a bordo della Enrica Lexie, all’ormeggio nel porto di Kochi, per effettuare la perquisizione della nave, prelevare ogni arma che potrebbe essere in relazione con il presunto omicidio dei due pescatori indiani da parte dei marò italiani che li avrebbero scambiati per pirati. A tutte le operazioni hanno però assistito due esperti balistici dell’Arma dei Carabinieri, due ufficiali che assisteranno anche ai test di sparo e comparazione tra i proiettili prelevati dal peschereccio colpito e quelli in dotazione al nucleo di sei uomini imbarcato sulla Lexie proprio come scorta anti-pirati, su richiesta dell’armatore alla Marina Militare.