BRINDISI – Iraklis Haralambidis ha appena detto il 30 aprile in un convegno allo Snim che Brindisi non è una città turistica (fatta eccezione per l’Autorità Portuale, si presume), ma adesso dovrà chiedersi se, per quanto lo riguarda, non sia stato egli stesso scambiato per turista, e non per un manager, da quella politica che lo ha voluto al posto che occupa – sub judice - dalla scorsa estate. Infatti l’ex ministro dei Trasporti del governo Berlusconi, Altero Matteoli, all’epoca designò a capo dell’ente che governa il porto di Brindisi il professore ellenico di Economia marittima con insegnamento a Rotterdam, e non certo uno qualunque, sulla base di un parere dei servizi legali del dicastero, che avallavano la scelta di un cittadino comunitario ma non italiano per quel ruolo. Ma adesso Matteoli afferma l’esatto contrario, e la cosa non si può chiudere con due battute.
BRINDISI - Matteoli accelera. E per l’investitura di Hercules Haralambides a presidente dell’autorità portuale di Brindisi a questo punto manca soltanto l’ufficialità del decreto di nomina. Al termine di estenuanti trattative e al netto dei veti incrociati sul resto della rosa, il manager venuto da lontano e calato dall’alto avrebbe incassato l’ok della maggioranza di Governo e si appresta a ricevere il lasciapassare anche dal Governatore della Puglia Nichi Vendola. A spianare la strada al docente greco, curriculum da lode a parte, alcune referenze tornate preziose in sede di composizione della terna da sottoporre al vaglio del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, che in giornata ha chiesto ai presidenti delle Regioni Lazio, Renata Polverini, e Puglia, Nichi Vendola, l'intesa per la nomina dei presidenti delle Autorità portuali di Bari, Brindisi, Taranto e Civitavecchia.