Sant'Elia - Montenegro, i cittadini pagano "per non avere servizi"
Lettera del comitato degli abitanti: "Non è bello ricevere una cartella da 30mila euro pur non avendo acqua e fogna"
Lettera del comitato degli abitanti: "Non è bello ricevere una cartella da 30mila euro pur non avendo acqua e fogna"
Sono stati candidati, insieme ad altri Comuni, al programma di cooperazione europea Italia-Albania-Montenegro
La città ha ottenuto un finanziamento comunitario nell’ambito del bando Interregionale Italia-Albania-Montenegro
BRINDISI - Non sono questioni marginali o tecniche quelle sollevate dall'avvocato Cinzia Cavallo riguardo uno degli omicidi più cruenti dell'elenco di delitti in cerca d'autore che la Dda di Lecce ritiene di aver spiegato. Il ricorso al Tribunale del Riesame per il suo assistito, Antonio Epicoco, che dal carcere è tornato in libertà.
BRINDISI – L’obiettivo era ricostruire una rete per la gestione di un canale di contrabbando “extraispettivo”, come viene definito il traffico illegale che non passa dai varchi doganali. Come una volta: committenti napoletani, scafisti, base in Montenegro, squadre in Puglia per gli sbarchi.
SAN PIETRO VERNOTICO – Catturato il latitante Giuseppe Giordano, alias “Aiace”, di San Pietro Vernotico, scomparso a novembre scorso poco prima della sentenza definitiva che lo condanna a trent'anni di carcere per l'omicidio del boss della Scu Santino Vantaggiato.
MESAGNE - Una spedizione in bici verso Est: Albania e Montenegro sono le mete dell'avventuroso ciclotour organizzato da Cicloamici nell’ambito del progetto TurGrate 2, all'insegna del turismo sostenibile. Si parte il 2 settembre prossimo, per una dieci giorni di escursioni per appassionati e non.
Una notte di passione, nel senso religioso del termine, non solo per i passeggeri della Highspeed Kenteris in viaggio tra Brindisi e Zante, ma anche – come abbiamo appreso stamani - per quelli della Sveti Stefan II sulla rotta tra Bari e Bar in Montenegro, tra i quali anche alcuni brindisini che hanno segnalato la situazione di grave disagio patita dalla partenza all’arrivo. In tilt anche sulla nave partita da Bari il sistema dell’aria condizionata.
BRINDISI – Ergastolo per i tre gregari del gruppo di fuoco, 27 anni per il pentito brindisino ed ex superkiller Vito Di Emidio, detto Bullone, almeno venti omicidi confessati, ma in questo processo imputato per le uccisioni di Giuliano Maglie, eliminato in Montenegro presumibilmente il 25 giugno del 1999, e di Leonzio Casale e Giacomo Roselli, affiliati ad un rivale, uccisi dopo essere stati torturati, nel 1996.
BRINDISI - A quasi dodici anni dalla scomparsa del 27enne Giuliano Maglie, la prova del Dna sui resti ritrovati in Montenegro su indicazione del killer Vito Di Emidio, restituisce la verità ai familiari del giovane contrabbandiere ucciso per ordine di Bullone. I prelievi sui resti sono stati comparati geneticamente al Dna della mamma di Maglie, Michela Cosi. Il risultato è lampante. Lapidarie le conclusioni del maresciallo dei Ris Cristiano Franchi che il 21 marzo scorso ha depositato la perizia richiesta dalla corte d'assise di Brindisi, sulla scorta delle analisi condotte sia sul Dna nucleare che sul Dna mitocondriale: “Non solo non si può escludere che Michela Cosi sia la madre del soggetto cui appartenevano in vita i resti scheletrici oggetto della perizia ma si ritiene che tale ipotesi sia adeguatamente sostenuta dai dati genetici”.
BRINDISI – I familiari di Giuliano Maglie non vogliono soldi. Chiedono soltanto che si faccia al più presto l’esame del Dna sui resti rinvenuti anni fa a Bar per sapere con certezza se appartengono al loro congiunto che, secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vito Di Emidio, lo ammazzò Giuseppe Tedesco su suo ordine.
BRINDISI – I colpi di scena si susseguono nelle vicende della Scu brindisina. Dopo la vicenda dei resti dello slavo che secondo l’accusa sarebbe stato fatto ammazzare in Montenegro dall’ostunese Francesco Prudentino, il “dottore” del contrabbando di sigarette, ieri dal Montenegro è arrivata un’altra notizia bomba. E’ giunta a margine del processo che si sta svolgendo in Corte di Assise di Brindisi nel quale si giudicano dodici omicidi dei “diciannove, venti, forse ventuno”, nemmeno lui ricorda il numero preciso, che Vito Di Emidio, il “bullone” del quartiere Sant’Elia, killer feroce, spietato, ha commesso nel corso della sua carriera. Prima che, come gran parte dei capi della Scu, diventasse collaboratore di giustizia.