BRINDISI - E' cominciata alle 9 nell'Istituto professionale "Morvillo Falcone" di Brindisi la cerimonia religiosa in memoria di Melissa Bassi, ad una settimana dall'attentato omicida che ha ucciso la studentessa 16enne e ferito in maniera grave cinque sue compagne, tutte di Mesagne. Per decisione della direzione dell'istituto, è stato impedito l'accesso non solo alle telecamere ed alle macchine fotografiche, ma a a tutti i giornalisti, rimasti fuori dal cancello. E' stata scelta la strada, perciò, del raccoglimento almeno per la questo momento in cui la scuola colpita si ritrova a commemorare Melissa Bassi e a sperare per la salvezza delle altre ragazze che versano in condizioni più gravi.
BRINDISI – I presunti precedenti del dirigente scolastico Angelo Rampino, su cui si faranno fuoco e fiamme mediaticamente parlando, in questa fase investigativa conterebbero o contano comunque come il due di briscola. Piuttosto, il clima interno della scuola colpita dall’attentato omicida del 19 maggio è segnato dallo sconcerto di molti per l’assenza di quasi 48 ore del preside dall’ Istituto professionale per i Servizi sociali “Morvillo Falcone” per recarsi a Palermo con la nave della Legalità, sino al punto che Rampino rischia di passare per lo Schettino della situazione. Doveva andarci per forza lui, a Palermo, o avrebbe potuto inviare, oltre alla delegazione di studentesse, una rappresentanza di insegnanti, e lui restare invece sul campo di battaglia, a tenere il timone diritto?
BRINDISI – “Gli inquirenti recuperino sobrietà e riservatezza nel rispetto del segreto d’indagine”, è il pesante monito lanciato dall’Unione delle Camere Penali (Ucpi) dopo la tragedia dell’attentato alla scuola Morvillo Falcone. Occorre che gli inquirenti recuperino “la sobrietà e la riservatezza” del proprio ruolo, che “non sono doti eccezionali loro richieste ma costituiscono l’abc di un lavoro delicato e potenzialmente dannoso quale quello che svolgono”. Così la Giunta dell’Unione Camere Penali, in merito all’attentato di Brindisi.
BRINDISI - Il preside Angelo Rampino ne è ancora convinto: «Lo stragista ha le ore contate», e definisce “bufale” le ultime notizie rilanciate da due quotidiani nazionali, secondo i quali l’attentato sarebbe rivolto alla scuola, perché il 28 aprile un uomo, messo alla porta dal dirigente scolastico, avrebbe gridato “Ve la farò pagare”. «Non solo questo episodio non è mai accaduto, ma tutti i dipendenti della scuola smentiscono qualsiasi problematica di questo tipo. E poi il 28 aprile era un sabato, e di sabato vengono a scuola pochissime persone, dunque ricorderemmo un episodio simile e la persona che se ne sarebbe reso protagonista. Ripeto: si tratta di bufale».
BRINDISI - Sono le 12 quando Marcello Ribezzi e Doriana Santoro, genitori di Sabrina, una delle ragazze rimaste ferite nell’attentato, escono dal cancello della scuola Morvillo-Falcone. Il preside li aveva chiamati per conoscere le condizioni di salute della studentessa. La coppia viene presa d’assalto dai giornalisti e rilascia qualche dichiarazione. L'Istituto professionale di Stato per i servizi sociali è ancora il punto cruciale di uno dei due poli della vicenda, quello del dramma delle studentesse colpite, dell'impatto dello stesso sulla scuola, mentre l'altro capo del filo è quello delle indagini, della caccia all'assassino o agli assassini.
BRINDISI – A seguito dell'attentato la cerimonia del 160° anniversario della Fondazione della Polizia di Stato prevista per il 26 maggio nel Nuovo Teatro Verdi, con la partecipazione di alcune scolaresche che nell'occasione sarebbero state premiate, è stata annullata. Ne da comunicazione la stessa Questura di Brindisi. Lo stesso giorno, invece in questura saranno ricordati i caduti della polizia di Stato con la deposizione della Corona al monumento.
BRINDISI – Un’altra giornata di lavoro duro degli investigatori della polizia e dei carabinieri sulle tracce dell’autore dell’attento di sabato 19 maggio davanti all’Istituto professionale Morvillo - Falcone, ma nelle indagini non ci sono ancora novità: lo ha detto il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, aggiungendo che “non vedo l'ora che ci sia una svolta”. Il ministro ha rilasciato questa breve dichiarazione sul caso Brindisi durante la cerimonia di Palermo in memoria degli agenti di polizia morti nelle stragi di Capaci e di via D'Amelio.
BRINDISI – Il bollettino medico dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi di oggi, conferma la stabilità delle condizioni delle quattro ragazze ferite nell’attentato di sabato scorso dinanzi la scuola Morvillo Falcone. Selene, Vanessa, Azzurra e Sabrina ogni giorno sono sottoposte a consulenze mediche. Le due che si trovano nel Centro Grandi ustionati, che presentano maggiore osservazione, presentano da ieri modesti rialzi febbrili – fanno sapere dalla direzione sanitaria.
PALERMO – Questa mattina il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha incontrato a Palermo le cinque ragazze della scuola “Morvillo - Falcone” di Brindisi arrivate nel capoluogo siciliano ieri per la manifestazione nazionale antimafia. Il presidente ha raggiunto il capoluogo siciliano per la commemorazione del giudice Giovani Falcone. Le ragazze presenti, insieme a Mimmo Tardio – docente dell’Ipsss brindisino – erano compagne di classe di Melissa Bassi, la 16enne rimasta uccisa sabato scorso nell’attentato.
BRINDISI – E’ il momento di fare il punto sulle indagini dopo le prime 72 ore dal tragico attentato del 19 maggio alle studentesse dell’Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi, scuola simbolo in questi giorni di lutto, sconcerto e forcing investigativo per raccogliere nel territorio ogni testimonianza ed indizio utile. Stamani l’unica pausa, ma è improprio definirla tale, che gli inquirenti si sono concessi è stata una riunione assieme al capo della Direzione distrettuale antimafia, Cataldo Motta, e al pm Milto De Nozza, il quale è rimasto in questura anche dopo la conclusione del briefing per approfondire con i dirigenti dei reparti investigativi impegnati le strategie da attuare per i prossimi giorni.
MESAGNE - Stamane si è tenuta la sepoltura della 16enne rimasta uccisa nell'attentato di sabato scorso davanti la scuola "Morvillo Falcone" di Brindisi. Oggi però mamma Rita era presete fisicamente presso il campo santo di Mesagne. E' stata accompagnata con un'ambulanza dell'ospedale San Camillo De Lellis e da un medico. Ieri era idealmente presente anche ai funerali della figlioletta, perchè papà Massimo Bassi, stringeva fra le braccia la foto di sua moglie, in chiesa. Ancora un incolmabile dolore, un terribile incubo che non si placa.
La persona sottoposta a verifiche dalla polizia giudiziaria nel corso dei primi controlli dopo l'attentato di sabato 19, e poi rimandata a casa per mancanza di ogni indizio di coinvolgimenti nei fatti, tramite il suo avvocato ha voluto sottolineare la propria assoluta estraneità alla vicenda.
BrindisiReport.it, per quanto ci riguarda. non ha mai pubblicato il suo nome e non lo pubblica perciò anche in questa circostanza, in cui il legale di fiducia dell'interessato, Paoloantonio D'Amico, chiede di sottolineare tale estraneità ai fatti.
Ormai il circo mediatico si è messo in moto e c’è sempre qualcuno pronto a bruciare un nome o una notizia. Tanto chi se ne frega: pur di poter dire “siamo stati i primi a pubblicarlo”, si danno in pasto all’opinione pubblica nomi e cognomi di gente non indagata, ma solo condotta in questura per essere interrogata. E se lo scrive un giornalista, lo devono scrivere tutti, perché altrimenti si rischia di bucare la notizia.
L’attentato al Morvillo-Falcone e la morte di Melissa Bassi rischiano così di diventare un nuovo caso Scazzi.
MESAGNE – Tre ambulanze del 118, presidi della Croce Rossa e volontari della Protezione Civile hanno presidiato piazza IV Novembre e la piazza adiacente a Porta Grande per tutta la durata del rito funebre. Migliaia di persone hanno assistito, sotto il sole cocente, alla celebrazione religiosa, solo in 12, tutte giovani ragazze, si sono sentite male. Cali di pressione.
Non è stato facile per le centinaia di ragazzine che erano presenti oggi a Mesagne per l’ultimo saluto a Melissa, vivere questa esperienza. A 16 anni l’unico timore è l’interrogazione, l’unico pensiero è cosa fare dopo i compiti, con chi vedersi in villa e come trascorrere il weekend. Intristirsi solo se piove.
MESAGNE – Dal premier Monti a Gianfranco Fini; dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ai sindaci di tutta la provincia di Brindisi così come don Ciotti, sull’altare insieme all’arcivescovo Rocco Talucci; ministri italiani e rettori di Università; tutte le forze dell’ordine. Stretti nel dolore per la perdita di un’ anima innocente, quella di Melissa Bassi. Più di 10.000 mila persone radunate nel pomeriggio di oggi per dare l’ultimo saluto alla 16enne e dimostrare la loro vicinanza alle famiglie colpite dall’attentato, e richiamare giustizia. In piazza IV Novembre, oggi, c’era tantissimo coraggio.
MESAGNE - “Ciao Amore, non sono venuto qui oggi per dirti addio. Lo so, dovevamo fare tante cose insieme, aiutare gli altri, ed ora qualcuno ce l’ha vietato”. Le parole sono di Mario, il fidanzatino di Melissa. Era lì, seduto a pochi passi dal feretro del suo amore. Piangeva e alzava gli occhi al cielo, quasi a cercare gli occhi della sua ragazza. “Quel banco non sarà mai vuoto” hanno scritto gli amici a “trizza”. Supreme disfatte della vita che lasciano senza considerazioni. Un dolore che non ha nome, un’angoscia dell’umanità quella di una vita innocente stroncata a soli 16 anni.
MESAGNE - La mamma di Melissa, Rita, non era presente nella chiesa Madre accanto al feretro della figlioletta perché ancora in ospedale, sotto cure mediche a causa dello shock successivo alla notizia della morte di Melissa. Papà Massimo, stringeva tra le braccia, in un modo da straziare l’anima, una gigantografia della piccola Melissa, la foto ritraeva un momento della sua prima comunione. Quel papà coraggio, non smette di stringere la sua Melissa al suo cuore. Melissa è lì che deve stare, dentro al cuore, non potrà mai andare via.
MESAGNE – Giustizia. Giustizia. Giustizia. Quello che si chiede per la piccola Melissa Bassi, è “giustizia”. Migliaia di persone nel pomeriggio di oggi hanno dato l’ultimo saluto alla 16enne rimasta uccisa sabato scorso nell’attentato avvenuto alle 7.45 davanti l’Ipsss “Morvillo Falcone” di Brindisi nella chiesa madre della città di Mesagne. La studentessa 16enne è ritornata nella sua Mesagne alle ore 14. La piccola bara bianca, è stata sommersa da applausi e lacrime. “Non smettere mai di sorridere nemmeno da lassù” hanno scritto gli amici più cari a Melissa in una lettera alla fine del rito religioso. Ai funerali di Stato ha partecipato il premier italiano Mario Monti.
LECCE - Non solo si è svegliata ma ha anche chiesto un succo. Veronica Capodieci la 16enne ricoverata nel reparto di chirurgia toracica dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. I medici restano cauti, parlano ancora di condizioni critiche e la sua prognosi è riservata. Ma Veronica vuole vivere.
Vuole tornare nella sua famiglia, tra le sue amiche e vivere i suoi 16 anni con tutta la vitalità tipica di questa età. Oggi ha potuto vedere il suo papà, ha parlato, gli ha chiesto un succo. Pochissimi istanti, ma preziosi per ridare la speranza a quella mamma e a quel papà che da sabato scorso vivono con il fiato sospeso.
BRINDISI - Dal momento in cui sono cominciate le esequie di Stato della studentessa 16enne uccisa dall'attentato del 19 maggio, su tutti i display dei bus della Società trasporti pubblici è comparso, al posto dell'indicazione della linea, il messaggio "Ciao Melissa". Un omaggio commosso dei lavoratori della Stp alla vittima dell'esplosione omicida davanti all'Istituto professionale Morvillo.
BRINDISI - Nei confronti dell'uomo rintracciato dagli inquirenti, e del fratello che è stato portato in questura, non ci sono allo stato elementi che possano ricondurre i due all'attentato alla scuola Morvillo - Falcone di Brindisi. Lo sottolineano fonti qualificate della procura di Brindisi che hanno ribadito all’Ansa come le verifiche sui due facciano parte di una serie di controlli di routine scattati anche su altri soggetti fin dalle prime ore successive all'attentato. In sostanza, si ribadisce, ogni segnalazione che viene fatta agli inquirenti o ogni ipotesi investigativa che si apre con l'acquisizione di ulteriori elementi d'indagine, deve essere attentamente verificata. Ma allo stato, si conferma, nè nei confronti dei due nè nei confronti di altri, ci sono sospetti concreti.
MESAGNE – Piazza IV Novembre non riesce più a contenere le migliaia di persone che da tutta la Puglia sono giunte a Mesagne per l’ultimo saluto alla 16enne Melissa Bassi, strappata alla vita sabato scorso mentre si recava a scuola. La salma della giovane mesagnese che frequentava la IIIA dell’istituto professionale “Morvillo-Falcone” è arrivata intorno alle 14,30. È stata trasferita in chiesa dove l’arcivescovo Rocco Talucci sta celebrando i suoi funerali.
Una conferenza stampa senza grandi notizie da comunicare alla stampa, quella tenuta stamane in prefettura dalle ministre Paola Severino e Anna Maria Cancellieri. Solo una smentita ad una agenzia diramata qualche minuto prima: «Non ci sono indagati», ha detto il ministro dell’Interno, deludendo le aspettative del circo mediatico che già si aspettava il grande annuncio dell’arresto del personaggio ripreso dalle telecamere del chiosco situato di fronte la scuola Morvillo - Falcone.
BRINDISI - Non ci sono nè arresti, nè fermi, nell'ambito delle indagini che dalla tragica mattinata del 19 maggio stanno impegnando senza sosta tutti gli uomini della Digos e della Squadra mobile di Brindisi, assieme a quelli inviati da Sco ed Ucigos.
La persona data già per scomparsa da Brindisi, e poi arrestata a seconda delle versioni apparse sulle tv o su alcuni siti web, è un perito informatico ed elettronico brindisino attualmente sottoposto a riscontri.
MESAGNE – Distrutti dal dolore anche gli amici più cari di Melissa, per lei hanno preparato coreografie di palloncini, fiori e striscioni. Hanno scritto i loro pensieri in lettere piene di dolore che con gli occhi gonfi leggeranno subito dopo l’omelia di Monsignor Rocco Talucci.
“In questi giorni abbiamo sentito parlare le istituzioni, i telegiornali, i programmi televisivi, le radio, i giornali ma non abbiamo ancora parlato noi, i tuoi amici più cari, le persone con cui hai passato momenti meravigliosi.